, credi che a tavola potrai riempire il sacco come fai ora sotto il naso dello zio Fil e di Maria? La mamma lo vedrebbe subito. - Che cosa penserà
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dispiacere - che non avete molta fiducia in me. - Tu avresti detto tutto allo zio Fil, ed egli l'avrebbe mandata via, forse. Non si poteva arrischiar
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con Nicoletta, l' ha mandata ad aspettare nella sua camera. Nicoletta sapeva che non doveva comparire se non quando la signora chiamerebbe Matù. Lo zio
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Francesco. - Matù è venuto a trovare Nicoletta. Sai, Nicoletta, Matù vuol bene soltanto alla mamma; si burla di tutti, non può vedere lo zio Fil e
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qualche volta in giardino, con le mani dietro la schiena, non è il vostro babbo? - È lo zio Fil, - rispondono in coro i tre ragazzi. - Il babbo morì
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allo zio Fil che è costretta a servire, perchè egli non vede il vassoio. Poi serve i tre ragazzi, e Maurizio stringe l'occhio a Francesco e ad Alano
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Lo zio Fil segue quel tramestio con la coda dell'occhio, ma non ne rimane oltremodo colpito. Maurizio si mette in tasca ancora delle focacce e dei
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farai toelette; poi farò finta di andare a domandar qualcosa allo zio nella biblioteca, qualcosa per lavorare, s' intende, e salirò per pettinarti
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, - annunzia Francesco. - E sarai seccante come lo zio Fil. - Signor Alano, cercate di esser più rispettoso quando parlate di vostro zio. - - Come! - dice
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- E se lo dicessimo a Maria? - suggerisce Maurizio. - Dire che cosa? - Che Nicoletta.... - Maria avvertirà lo zio Fil, puoi star sicuro. - Ho un
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: - Sarà più comodo, dopo, quando giocherà in giardino con noi. Egli è molto contento che lo zio Fil non chieda di vedere ogni giorno i loro compiti delle
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potreste ingrassare un poco, signor Alano. - Via, Maria, lasciate tranquilli i ragazzi, che mangiano anche troppo, - dichiara lo zio Fil, uscendo dalla
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Nicoletta. Francesco, sempre a cenni, ha spiegato: una torta per Nicoletta, due per loro tre. E, sotto gli occhi distratti dello zio Fil, ha diviso
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sul naso dello zio Fil, che, macchinalmente, fa il gesto di scacciare una mosca. - Signor Maurizio, - dice sottovoce Maria - volete esser buono
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. Ma è così brusco perchè anche lui è molto inquieto, e aggrottando le sopracciglia dice come lo zio Fil: - Si hanno sempre delle noie coi ragazzi
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tutti pronti: sono andati ad abbracciare lo zio Fil e sono sulla scalinata d' ingresso. - Andiamo, - dice Maria in cammino. Passeremo prima dalla signora
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ha detto che se mi ritrovava l'avrei pagata cara. Ho troppa paura! - Sì, ti nasconderemo bene, - dice Alano. Francesco, pensieroso, tace. - E allo zio
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camminare? - No, affatto. Senti, Maria: peggio per me: mi aiuterete a salire e resterò con lo zio Fil e con Leonia. - Che peccato! - Oh, sì! Rifaremo
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non ci si aspetta. Ecco che nel momento in cui i fanciulli passano senza timore davanti alla biblioteca, la porta s'apre pian pianino e lo zio Fil
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sua volta, quando Maria non è più lì, Francesco racconta la sua giornata con Nicoletta, l' incontro con lo zio Fil. Lo fa in termini così fantastici
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del fastoso nome di filantropia, e una civiltà che pesa tutto su le bilance dell'industria. Passai i primi anni dell' adolescenza in casa d'uno zio di
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semplice probità, uomini di fede e di sapienza; conversai con loro, ritrovai in essi le virtù, le parole dello zio Randale; finalmente, venuta in
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brava! adoperate l' ago, ch' è una delizia vedervi. » « Quanto mi starà bene quel collare, non è egli vero, zio? Voglio metterlo il giorno di Natale
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castello del buon zio, la combattuta sua giovinezza; tutta la prima, la vera poesia dell'anima vergine e ardente. Ma poi succedevano de' giorni, ne
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perché dovesse prendersela tanto se avevamo fatto una figura un po' ridicola davanti a suo zio. - Hai visto come fa, - disse. Anche dalla voce si
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soggezione: non è un conte, lo zio della tua compagna? - Oh, mamma, ma questo cosa c'entra! - Ti troverai male, non saprai come comportarti con gente cosí
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preferita ero io, oppure un'altra qualunque sarebbe andata bene lo stesso? - Ma sí, che lo sanno, - disse Ippolita quando glielo domandai. - Anzi zio
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qualcosa; ma per il divorzio ero sempre nella nebbia. - E tuo padre? - domandai, per farla tornare a bomba. - Oh, papà è fratello di zio Ottavio: è
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corsa. Io dietro, e lo zio pure. La mia amica era ancora drizzata in ginocchio sulla panca, come si era messa per gridare quei suoi «non è vero». Scese
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Era una brutta faccia. Tirata, stravolta, peggio ancora di quel primo giorno quando lei si era tanto offesa che lo zio prendesse in giro il nostro
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inventare a Intanto era entrato lo zio; per fortuna perché era un tipo meno ansioso. E difatti disse: - Be', Augusta, non mi pare il caso di agitarsi per
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l'automobile davanti al portone. (Quello davanti, si sa.) Lo zio, pure. La zia, pronta anche lei, inappuntabile con cappellino e borsetta, perché aveva
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possa raggiungerla prima ancora che arrivi al paese. Ma lo zio, sempre molto nero: - Ammesso che ci sia andata, dalla parte del paese. Non si preoccupava
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dello zio Pio! - Ridi pure, tu: ma lo zio lo aveva detto tante volte, vi lascio un tesoro. E cosa ne è successo, vorrei tanto sapere? Dove sono finite
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vuoi dire? Forse tuo zio e tua zia non sono buoni con te? - A proposito di zii, - disse Ippolita saltando su dal letto dove si era seduta, - è ora
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Eravamo tornate da un po' in città e a scuola e Ippolita viveva già con suo padre, quando si terminarono di valutare i francobolli dello zio Pio
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però, se ci sentono. - E chi? Zia Augusta e zio Ottavio a quest'ora fanno il riposino e i domestici stanno in cucina, dalla parte di dietro. Però hai
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, poi Ippolita che dietro le sue spalle mi faceva il gesto della gran barba che ne aveva. In quel momento lo zio Ottavio mise fuori la testa dalla porta
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. - Cosa dici che ci sarà, qui sotto? Un ripostiglio di quelli che diceva tuo zio? - Probabile. - Proviamo a guardare? Chissà che non ci sia il tesoro
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della biblioteca si apri e venne fuori lo zio Ottavio. Anche lui, allora, era stato di sentinella? - Ah grazie, Remigio, - disse, prendendogli di mano
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