Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Trattato di economia sociale: La produzione della ricchezza

398000
Toniolo, Giuseppe 18 occorrenze
  • 1909
  • Opera omnia di Giuseppe Toniolo, serie II. Economia e statistica, Città del Vaticano, Comitato Opera omnia di G. Toniolo, vol. III 1951
  • Economia
  • UNIOR
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maturatosi nel medio evo dal sec. XI al XV coll'abolizione della servitù, colla formazione dei ceti industriali e delle loro corporazioni (come già

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2. Questo tipo anticipato di impresari moderni, offerto principalmente dall'Italia e più da Firenze nei sec. XII-XV (G. Capponi, Perrens, Pöhlmann

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critici (p. e. dopo il rialzo per la peste del 1348), e nel periodo del decadimento (dal sec. XV). Sola eccezione il commercio del grano, mercé il regime

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3. Ma ancora in Germania nel sec. XIV-XV, età della fioritura delle corporazioni («Innungen») tedesche, queste erano autonome nel loro duplice

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Nell'economia nazionale dell'evo moderno. – 1. Ma, cominciando dal sec. XV e più nel seguente, si assiste ad una generale e progressiva contrazione

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del mare del Nord e Baltico, compresi i paesi fiamminghi (Olanda), prosperanti dal sec. XV e impazienti di emanciparsi dal predominio degli italiani e

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del sec. XV, sotto i due primi Tudor, per programma di economia nazionale, per necessità di una finanza dissipatrice e infine per passione religiosa

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funzione sociale dell'esploratore e si aggiunse alla classe gerarchica dei mineranti. Già a cavaliere dei sec. XV e XVI si erano moltiplicate le

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(medi e piccoli), ciò che in genere si effettua per l'Europa dopo le crociate dall'uscita del sec. XIII ai primi del XV (Grupp) e si riproducono (sotto

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Reno, delle Anse, nei sec. XIV-XV; per noi anticipa coll'età dei comuni fino dal XII, proseguendo anche sino al XVI, perché l'assottigliarsi dei

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danaro la campagna feudale; ovvero i principati nostri del sec. XV, inizio di organismi politici robusti, sicché i Visconti riprendono i sisterni

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per le avventure transoceaniche, le guerre civili e poi religiose (dal sec. XV al XVII) in Inghilterra, Francia, Germania, che quivi colle pesti

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(è proverbio orientale) non spunta più l'erba. Così la rinascenza classica in Europa nei sec. XV e XVI dispregiò ed oppresse le classi lavoratrici e

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capitalistiche, non mancò essa sempre dal sec. XV al XVI, fra sventure e fortune del pari straordinarie, di una base di equilibrio stabile? Ed oggi i

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evo (sec. XIII-XV) riescono a tutte le forme possibili di imprese industriali e alle più varie modalità del loro esercizio. Esse rivelano un nuovo

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Regime delle concessioni governative. ‒ Dicemmo già («Introduzione») come dal sec. XV fino al sec. XVIII, le autonomie personali, di classe e

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mercanti capitalisti-speculatori, in Italia a cavaliere dei sec. XIII e XIV, altrove fra il XV e il XVI; i quali colle grandi loro corporazioni od

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Leonardo da Vinci (sec. XV) e da Luigi XIV («écoles d'arts et manufactures»), le quali oggi si diffondono ad ingentilire il secolo del ferro e delle

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