. - Fr. Carote. - Ted. Gelbe Rübe. – Ingl. Garden- Carrot. Il suo nome dal greco Daucus che vuol dire bruciare, perchè i semi della carota si
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meno flattulento a seconda della qualità, quantità e degli stomachi. Vuol essere ben cotto, e cocetelo in acqua piovana o mettetevi della cenere. I
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. - Ing. Garden-bean. Vicia da Vincia, che si attorciglia. Legume annuale, originario del mar Caspio e della Persia. Vuol terreno argilloso
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essendo assai tenera e primaticcia si mangia volentieri. Ve ne sono 3 varietà. Da noi se ne coltivano due, la comune e la romana. Vuol terra leggera
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. Pianticella annuale originaria della Mesopotamia che dà il noto legume coltivato molto in Francia e nel Vallese. Vuol terreno sciolto, asciutto, non
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Indie. Se ne contano 3 varietà, secondo il colore del seme, bianco gialliccio e nero. Da noi si coltiva solamente il gialliccio e vuol terreno sciolto
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terreno leggero, sostanzioso, lavorato e soleggiato; non vuol essere riseminato nel medesimo luogo. Si fa seccare e si conserva per l'inverno. La varietà
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gli uomini, ma lo è anche per i pesci: « Pisces quoque, si ægrotant in piscinis, apio viridi recreantur » il che vuol dire: se ti si ammalassero i
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coltiva negli orti. Vuol terra sostanziosa, compatta, fresca, ombrosa. Si propaga per le sue radici. È chiamato anche Barbaforte, dai Francesi Moutarde
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annuale, indigena, di patria ignota, che vuol terreno ricco, leggero, fresco. Si semina tutto l'anno, si raccoglie come la patata. Varietà: lunga
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anche per semi. Brama terra sostanziosa ma piuttosto leggera, vuol essere di preferenza addossata al muro, ama il sole, porta fiori dal Giugno al
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(il Re vuol passar oltre – Don Carlo si pone innanzi a lui)
Secondo una corrispondenza alla Rassegna, la causa vera di queste dimissioni è che l'Acquaviva non vuol adattarsi alle esigenze di quegli elettori, i
La nostra meta dovrebb'essere l'autonomia dei diversi Stati Balcanici; e dobbiamo dirlo alto. Se questa, malgrado nostro, non si vuol rispettarla
- Corteccia del Gyrus Hippocampi il cui tratto di passaggio nello strato grigio circonvoluto (b - b - b) lo si vuol designare colla denominazione di
rapporto colle cellule nervose in maniera indiretta, cioè coll'intromissione della menzionata rete diffusa. Qui per altro vuol essere notato, che tanto per
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Dal punto di vista fisiologico vuol essere rilevato il fatto che le fibre nervose, lungi dal trovarsi in individuali isolati rapporti con una
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vuol dire che la soluzione di nitrato va neutralizzandosi, per cui potrebbe accadere che il reattivo perdesse le proporzioni richieste per poter
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Il trattamento dei preparati, macro- (pezzi) e microscopici (sezioni), ottenuti con questo processo, vuol essere notevolmente modificato. A
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nervoso, di cui ciascuno di questi elementi è provveduto, è appena accennato. Vuol essere notato che nell'uomo, i medesimi elementi sono assai più piccoli
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In relazione a questo contegno del prolungamento nervoso di alcune cellule gangliari, vuol essere in secondo luogo rammentato, che, seguendo i fasci
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Vuol essere pure fatto argomento di speciale considerazione l'esistenza ed il complicato modo di formazione della diffusa rete nervosa, per mezzo
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che si può fare coll'osservazione microscopica. Vuol essere di più notato che lo strato grigio di ciascuna circonvoluzione partecipante alla formazione
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Vuol essere poi notato che i singoli strati ora accennati nelle diverse loro zone presentano talune modificazioni d'aspetto, prodotte da circostanze
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dagli istologi sopra citati. In proposito vuol essere notato che questo così detto strato delle cellule non è altro che quella parte dello strato
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della procedura, perchè stando al materiale significato che si vuol dare all'articolo 45 dello Statuto (notate, bene) non si trattava di procedere
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vuol cosí poco! Poi era venuta la volta del Gessi. - Per lei, signorina, per lei sarei capace di ... di ... Non trovava la parola, diventato rosso in
- Oh, state benissimo, si vede, contessa, si vede! - No, no, v'ingannate. - All'aspetto, in verità ... - L'aspetto non vuol dir nulla. Il conte
? - le domandava questa con una vocina di tristezza. - Io sí; e anche la mamma. - Io ho la sola mamma. - E ti vuol bene? - Oh, tanto! Viene a trovarmi
. - Che stagione! Vuol nevicare. Ed ieri avemmo quasi caldo! - Sí, vuol nevicare. Il conte gli faceva l'eco, per dir qualche cosa, continuando a guardare
al riscontro dell'uscio e della finestra; può farle male. - Oh! Ella alzava le spalle seccata. - Vuol saperla? Un bel giorno manderò a spasso il
un pochino le labbra, e intanto osservava Giacinta di sbieco: - Povera ragazza! Si consuma dal cordoglio di sposare quel grullo ... A chi vuol darla
sentiva già disillusa della vita. Non gliene importava piú nulla. Per chi doveva importargliene? - Per chi ti vuol bene - gli rispondeva Andrea. - Ah
allontanava prudentemente, diventando un po' rosso. - M'ingannavo? Vedi, si sono stancati! - soggiunse Giacinta. E si affrettò a raggiungere il Gessi: - Vuol
con l'ordinaria folla serale che vuol godersi la domenica. Poco discosto dalla Banca nazionale, Andrea riconobbe l'ingegnere Villa, la sua signora e
calma, calmissima; ci vuol altro per agitarmi. Che significa dunque? ... E aspettava la risposta mordendosi il mignolo, col gomito appoggiato sull'altro
. - Vuol cenare in camera? - Non ceno. - Burrasca! - disse Marietta dentro di sé. E stava per andar via; poi si voltò: - Le darò una buona notizia, ma
altro che questa! ... E lei che già sognava la vita tranquilla di chi è arrivato alla meta e vuol godersi il riposo! Si era fermata a un tavolinetto
in giú irrigidite, coi pugni stretti, era diventata bianca come un cencio lavato. - Che vuol dire? - tornò a domandare il signor Marulli, interdetto
mento, si lasciò fare la carezzina. - Giusto parlavamo di lei poco fa. La signorina le vuol bene, sa? Dice che è il suo solo e vero amico. - Dice cosí
una partita a tressette; poi uscí nell'andito. - Vuol nulla, signor Gerace? Non aveva riconosciuto il giovane del suo barbiere mascherato a quel modo
scoprire sulle labbra di alcune amiche di sua madre. - La signorina vuol dunque farsi monaca? - le diceva la Marietta che ora spadroneggiava sola in
le guance smorte ... - Ma che vuol dire? ... Che cosa hai? - domandava, un po' contrariato. Allora Giacinta diventava subitamente rossa in viso