Che vuoi?!... Silvio ha persuaso il padre a far la domanda ufficiale
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Quando vuoi!...
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- Come vuoi che si stia serj dove c'è Naldini?
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- E vuoi proprio cominciare oggi e con me...a esercitare questo diritto?
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- Vuoi farmi arrestare alla stazione dai carabinieri?...
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Non hai impiego...non guadagni nulla!... Perchè vuoi pagare la tassa di famiglia?
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...che vuoi farci?... sono i tenori...le prime-donne...e gli uomini politici...e bisogna bene adattarsi a questi nuovi potentati... Per lo più...è
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Ma che vuoi che abbia!... Vedi, Ida...tu hai ragione...sì, mille ragioni in fondo...ma quello che ti fa torto...sono quei continui sospetti... quelle
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vita!... Tu...va dove vuoi...fa quello che ti pare... Io non intendo di rovinarmi la salute per te!... Quando ero sola, avevo più danaro che non
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nella vita clericale, che la cultura o lo studio dei problemi vivi e moderni rappresentino un bagaglio inutile ed un ostacolo per chi vuoi salire; sì che
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metà degli scalini, guardando- mi con curiosità. ""È vero che vuoi giuocare con me? Me l'ha detto don Antonio." "La guardai stupito. Non l'avevo
perdonato! Non vuoi perdonarmi!" scoppiò a dire. "Oh, mamma! E non ti accorgi che così mi fai patire pene d'inferno?" Ella si rizzò lentamente su la
dimentichi! Ingrato! Tu non mi vuoi più bene!" E si voltò, quasi il rimprovero gli arrivasse affievolito, a traverso l'uscio di quella camera che poco
. Patrizio, vestito di nero, col cappello in mano, comparve in mezzo all'uscio del salottino. "Sei sola?" "Con chi vuoi che io sia?" "Dorata è in casa
" rispose per calmarla. "Oh! È inutile" ella riprese duramente "vuoi celare il sole con le mani. È inutile. Tu sei buono, tu soffri più di me. Sono buona
rapidamente le palpebre, per frenare le lagrime che tutt'a un tratto le avevano gonfiato gli occhi. "Ecco come stai meglio!" fece Patrizio. "E vuoi farmi
. Accortosi della mossa di Eugenia, e supponendo ch'ella volesse dire qual- che cosa a Patrizio, gli accennò col gomito. "Mi vuoi costì?" domandò
guardo!" Eugenia gli faceva un rapido saluto con la mano e spariva. Bei giorni! Qualche volta ella picchiava all'uscio: "Vuoi un sorso di caffè
non vuoi ospitare da noi?» «Siccome io son ricco! ... », osservò sorridendo il giovinetto. «Ebbene, andiamo e conduciamo il cavallo a casa nostra
stato», mentiva Zuanne. «Non è vero, tu non ci sei stato. Io mi ricordo che tu non ci sei stato.» «Io ci sono stato prima che tu nascessi; ecco, se vuoi
, e non rispose. «Ella sa qualche cosa!», pensò Anania, turbandosi. Ma dopo un istante di silenzio zia Grathia osservò: «Se niente ne sai tu, come vuoi
delle spille, nel posto dove si corica». «Perché vuoi mettergli delle spille?» «Perché si punga, ecco: allora ballerà davvero. Io ho le spille
andare a Cagliari o a Sassari? Perché vuoi andare più in là? Gesù Maria, il mare è una brutta cosa: dicono che si soffre e che si può morire. E le tempeste
?» No, e sempre no. «Ebbene, vuoi studiare?», chiese astutamente il mugnaio. «Sì.» «Ah, bravo!», disse il signor Carboni, «tu vuoi studiare? ti farai
mi insegnavi la piccola poesia: Luna luna Porzedda luna Perché non vuoi dirmi che sei la mia mamma, tu? Dimmelo dunque; tanto io lo so, che tu sei la
desiderare la morte di nessuno. Ed ora lasciami andare.» «Rimani ancora un po'», egli supplicò con voce infantile, «perché vuoi andartene così presto? Che
, figlio? ... Ma che cosa tu vuoi vedere? ... Un cadavere!», gridò, quasi spaventata. Allora egli si turbò profondamente. «Nonna! Nonna mia; credete
mi divora e mi rende incosciente e malato, penso di fare un'escursione sul Gennargentu. Tu vuoi, non è vero? Rispondimi subito, cara, adorata, mio
seguenti regole : « Tu vuoi vivere insieme con gli altri perché sei un uomo non un bruto ? . . Fa dunque per quanto é in te, ciò che è necessario
patto, la madre con il terrore nell'anima, dice al marito: « Oggi ti condurrò tua figlia: dille quello che vuoi ! « Non le dirò nulla ! — risponde il