Oggi, mio ottimo Sangiorgi, è per voi che sento il bisogno ardente, irresistibile di gridare ai centomila lettori del mio modesto almanacco: Ecco un
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Voi siete figlio di quei due robusti e onesti parenti, che si chiamano il lavoro e la costanza e a voi auguro di rappresentare presto in Parlamento
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Nè la vostra Società è una delle tante macchine industriali, che devono arricchire un uomo o un ristretto manipolo di azionisti. Voi avete saputo
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Occasione più propizia per dedicarvi un mio pensiero affettuoso non poteva trovarsi, perchè questo mio Almanacco, è consacrato agli alimenti. Voi ci
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Voi avete forse sorriso di scherno e di compassione vedendo chi al sedere alla mensa fa il segno della santa croce. Eppure quel mistico appello al
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Auguro a tutti Voi, che da diciassette anni leggete il mio Lunario, che alla vostra mensa sediate sempre:
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Cavallo. — Combattete in voi e nei conoscenti il pregiudizio che la carne di cavallo sia cibo ributtante e malsano. Non è carne buona quanto quella
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«Quando voi vorrete prendere della buona cioccolatta, fatela fare il giorno prima in una caffettiera di maiolica e lasciatevela. Il riposo della
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quarto di tacca e voi che da secoli foste messi dall'arguzia milanese al numero 6015, non abusate della farina per ispessire le vostre salse, che rende
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rivenditori girovaghi; meglio ancora, fate seccare voi stessi quelli che volete serbare per l'inverno. È falso che coll'argento, col ferro, col
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purea di lenti col seme comperato da voi stessi e non colla farina, che si altera facilmente e più facilmente si adultera.
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quantità di parassiti che contiene e per cui noi possiamo ammalare di tenia, di trichina ecc. Voi, assidui lettori dei miei almanacchi, e che li possedete
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moscata e di buon brodo e servite con crostini dorati. Voi potete pure, se siete ghiotto, adoperare i sedani così preparati per fare un letto dove
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Domandate per lettera all'egregio Aducci il catalogo dei suoi tessuti e potrete far bene a voi e giovar ad un'industria, che merita di essere
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Bello il cielo, ridente il paese, l'aria inebbriante, simpatico il dott. Valsecchi, dottissimo il prof. Visconti. — O voi tutti che avete bisogno di
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punto più opportuno, nel quale se voi insinuate un dito bagnato nello zucchero, questo crepita e messo in bocca si attacca ai denti tenacemente.
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Il latte è il migliore e il più essenziale nutrimento che si conosca, e voi al par di me, ottimi lettori, lo sapete; esso fu il primo nostro alimento
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E qui prendo da voi commiato augurandovi buona salute ed ottimo appetito.
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Ora voi vedete, signori, come questa spesa sia ingente, e come essa debba chiamare la più seria vostra attenzione, per sapere con quale metodo essa
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fabbricazione di questi oggetti? O signori, date un'occhiata a ciò che succede nei diversi paesi di Europa, e voi vedrete la Francia che ha fatto mille
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considerazioni di ordine economico, nei riguardi del lavoro nazionale; senza l'incremento del lavoro nazionale voi avrete un bel fare, ma l'Italia non
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Guardate anche la cosa dal punto di vista dell'abolizione del corso forzoso, o signori; se voi continuerete a far fabbricare tutta questa roba
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Innanzi tutto voi sapete quale massa di acqua affluisca verso la laguna; sono parecchi fiumi: ciò può dar luogo a inondazioni, le quali aiutano
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molto volentieri taciuto. È vero che ho qui pronti da qualche tempo i miei appunti, ma un discorso rientrato avrebbe fatto bene probabilmente a voi tutti
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della vostra attenzione lusinghiera e cortese una parola la quale trae origine da una competenza comune a voi tutti, dalla competenza del
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anche ad un altro pensiero che forse avrà attraversata la mente di qualcheduno di voi; e perchè no, se ha attraversata la mia? Al pensiero, cioè, che
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presidente. Onorevoli colleghi, stamani la Commissione da voi espressamente incaricata, ebbe l'onore di presentare a S. M. il Re l'indirizzo in
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Dunque a che venite, o signori, a dolervi ora delle conseguenze di una legge statutaria che non avete voluto mutare? Se voi siete così restii a
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In voi lo so che non ci è contrasto; ma ci può essere in altri perchè l'articolo 40 dello Statuto parla di ammissione alla Camera; e l'ammissione
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elettorale politica. Nell'elettorato amministrativo l'elezione ha luogo per mandamento, per frazioni; voi avete uno scrutinio di lista più lungo
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sovranità elettorale e del diritto delle maggioranze; diritto della maggioranza, tanto più da mantenersi oggi, che voi avete introdotto il sistema della
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Come voi che sembrate una marmotta!
Decidetevi, Maestà! Sarà meglio per voi, Maestà!
(riprendendo e sbadigliando): Insomma, era un vecchio che tagliava la legna in un bosco reale ... Mi disse: Il mago Sbuffante l'ha con voi, Maestà
(al Ministro): La Fata è bella! Voi siete brutto!
(al Ministro): Che ne sapete voi di questa Fata?
(ripete l'operazione. La terza testa che si è strappata si muta in una grossissima arancia): Questa è per voi, ex Maestà ... Torna a ripetere
No, Maestà! Voi non mangiate mai abbastanza ... quanto si conviene a un Re pari vostro!
(ironicamente): Poca cosa, Eccellenza, per un Ministro come voi! ... (Egli continua a strapparsi le teste rinascenti, che si mutano in ogni specie di
(alle Dame, ai servitori): Voi butterete dalla finestra quello che io vi darò. Griderete ogni volta: Viva il Re!
(interrompendolo): A questo penserò io. Voi non dovreste far altro, Maestà, che stare per parecchie ore con la bocca aperta.
Mi hanno fatto passar di mente di farvi gustare il pasticcio. (Al servitore) Portate un altro pasticcio ... (Al contadino) E voi che fate ancora qui?
Non voglio farne l'esperimento a mie spese ... Ed ecco, dal dispiacere mi si è smosso di nuovo l'appetito! Anche a voi, è vero, Eccellenza?
(si strappa l'altra testa, che vien subito sostituita. Quella strappata si muta in un fiore più bello del primo): È per voi, Regina Madre ...
(gliene butta una manata, con mal garbo): Prendete ... e andate via! Non posso mangiare in pace neppure un boccone! E voi, Eccellenza, siete ancora
Maestà, avete fatto tanto male a tutti ... lasciatemi dire ... che nessuno, naturalmente, può pensare a farvi un po' di bene. Per questo voi siete
magnifico fiore mai visto.) È per voi, Reginotta!
; mi ringraziò dicendomi: la felicità che manca al Re e a voi, Maestà, ve la concederà fata Rosabianca!
niente ... Vado via! Vado via! ... (Sbuffa più volte.) Rivolgetevi ad essa ... Non posso far niente per voi! (S'inoltra rapidamente nella foresta.)
le teste del Reuccio e della Reginotta, le povere creature sarebbero subito morte ... (Al Re e alla Regina) Voi non sapete quanto sono grata ai vostri