migliori qualità fisiche, morali, intellettuali. Giovinetta mia, il tuo viso come il tuo cuore non è avvizzito sotto gl'insulti del tempo e della
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viso e guasto fors'anche il sangue! No, non ti lasciar illudere dalle parole dolci e melate; non t'illuda l'eleganza della persona e del porgere
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serrarti il cuore, non voglio vedere mesto quel viso che sta sì bene sorridente e gajo come la primavera che tu rappresenti, e che è la tua immagine; no
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la cui valdrappa dorata ricopre la naturale bruttezza. Tu, figlia mia, se ti senti pungere il cuore da vanità perchè havvi chi trova il tuo viso
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IO in quest'oggi mi sono fitta in capo di fotografare, non già le forme del tuo viso più o meno regolare e leggiadro, s'intende; ma il tuo cuore, la
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sorriso sulle tue labbra e la giocondità nel tuo cuore. Ti sta tanto bene su quel giovane viso l'allegria che, malinconica, ti si riconosce appena, non
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puoi di comunicare agli altri la tua gajezza; ma se nol puoi, guardati bene di lagnarti della tua condizione, o di ridere sul viso di chi, anche a torto
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o del nonno, o di entrambi, perchè trascurati, zotici qualche volta nel muoversi e nel vestire, hanno il tabacco sul viso e si abbandonano ad atti che
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vicino... Mi batteva sul viso uno zeffiro soave, quasi a temperare la lotta interna che traspariva nel calore che mi saliva alle gote, e quello
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fino e ricercato lavoro; e una mussolina fresca porrà meglio in risalto i tuoi verd'anni di una stoffa di gran pregio. Se t'imbianchi il viso, non si
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malinconico ed insinuante, io ho fitto i mio sguardo nel suo viso, ed ho tremato e palpitato aspettando quasi che quegli occhi vuoti si riempissero, che si
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QUELLA di jeri è stata una conferenza, un riepilogo, od un sermone? Forse forse è stato un vero pasticcio; ma per carità non me lo dire sul viso, chè
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fiamme al viso e chini il capo in atto di vergogna? Non c'è ombra di male in codesto, purchè il tuo desiderio sia regolato dal criterio e specialmente
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viso non alita che l'innocente alito di una giovinetta tua pari! Se hai una sì gran ventura, te felice, non desiderare di più; cerca ivi col tuo contegno
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fare qualche ora di cammino, rannicchiata in un angolo del carrozzone, sentii piovermi sul viso alcune lacrime grosse grosse, le quali mi fecero
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modo larga la via alla più completa vittoria. Per un momento ti saliranno le fiamme al viso, il tuo occhio parrà oscurarsi un istante;... ma ben presto
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piegato il ginocchio nascondi il viso tra le mani volgendo nell' animo: Io sono veramente un nulla; quella è vera grandezza! Non sai allontanarti da
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tagliere la scarsa polenta che sta rimestando; mentre il padre, seduto, o piuttosto accovacciato su di uno sgabello, si copre il viso colle mani per
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Dracone, il galateo esige che tutte queste miserie si sopportino con viso sorridente; che non si alzi la voce, che non si scampanelli, che non si diano
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. Allora, chi entrerà non capiterà in una baraonda; troverà sempre una seggiola libera e leggerà sul viso di tutti un sorriso sincero di cortesia e non uno
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chiama alla mente la specie «eidos, idea» di Platone, il viso di Cicerone. Le specie risultano per Platone dalla materia ideale che venendo
' miei piedi; ma di contro al mio viso si apriva la grandezza dei cieli. Guardavo le nubi in faccia. Come nelle carrozze della ferrovia accade spesso di
, da cui la donna sbuffava alle volte al pari d'una cavalla araba; le labbra tumide, le gote piene, e il mento rientrante davano a quel viso un non so
a poco a poco una influenza benefica agì dentro di lui; si andò calmando; le labbra cominciarono a biascicar preghiere; il viso bianco si rasserenava
fremito correre tutt'intorno. Un rossore di compiacenza mi coloriva il viso; facevo qualche passo lento, solenne e semplice, senza guardare nessuno; e
disgraziato cappello. La ringraziai di cuore, e la guardai in viso. Poteva avere dai sedici ai diciassette anni: abbronzita, ma sotto la tinta del sole
viso teneramente: e le nostre labbra si toccavano. Ci trovammo a un tratto in una grande ombra opaca, e udimmo nello stesso tempo un salmeggiare
! V'è una macchia d'olio! Che pitoccheria! Che indecenza! - Vi fu un istante in cui Don Giuseppe guardò nel viso il pretino soave, poi disse con la
potessero udire: - Menico, perdonami -. Il vecchio girò il viso dall'altro lato, alzando le spalle e tenendo le mani in tasca. Era piccolo, magro, sparuto
, il viso smorto pigliò un bel colore rosato. Bisbigliò nell'orecchio della fanciulla la eterna parola: - Mi vuoi bene? L'altra rispose a voce alta
, salendo dalla via. Era molto accesa in viso, ma non guardò alla nostra volta. Mi guardò invece quel giorno stesso, passandomi vicino nella sala da pranzo
davanti a me la testina leonardesca che Vi somiglia. Gli occhi dell'incognita sono ben grandi, i capelli più chiari, ma l'espressione originale del viso
canotto piegare sul fianco destro. Certo ell'aveva fatto un movimento, aveva cercato vedermi in viso. Anche la sua voce mi parve leggermente alterata quando
sedersi in giro e a guardarsi un tratto in viso senza saper che dire; dopo di che un vecchio servitore in giacchetta bigia entrava molto
di un letto colossale, il mefistofelico viso del mio povero amico Chieco. Me gli accostai in punta di piedi. Aveva gli occhi chiusi ma la fisonomia
col pane. Allora lo vedrai. - È il tuo innamorato? - Oh no! Non ho ancora l'argento. - E Nanna si sentí tutto il sangue salire al viso a quella domanda