Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Sempronio e Sempronella

214749
Ambrosini, Luigi 50 occorrenze
  • 1922
  • G. B. Paravia e C.
  • Torino - Milano - Padova - Firenze - Roma - Napoli - Palermo
  • Paraletteratura - Ragazzi
  • UNICT
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Al terzo piaceva giocare alla palla, ma quella mattina non giocò alla palla. Prestò i suoi servizi a un droghiere e rincasò con una boccetta d'olio e

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chiocchiolìo dell'acqua che cade. La luce viene da una finestrella e dalla porta. ln un canto, sulla bocca di un sacco, c'è un gatto accovacciato, come se avesse

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elargito al piccolo comune una somma affinchè la la fontana fosse costruita a beneficio di tutti. Ecco come un buon cittadino era stato utile al suo

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tuo padre? - Non mi ci manderebbe, perchè dice che imparare a leggere e a scrivere è un perdere il tempo. E io non posso disubbidire a mio padre. - Tu

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pronte. Trottolina si metteva in bocca la prima, quando udì cantare chicchirichì, e si ricordò del gallo. Sebbene il gallo fosse stato un prepotente

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recinto, si guardarono in volto l'un l'altro, come per dirsi: «Avremmo noi mai immaginato una cosa simile?». A metà maggio, i peri, i meli, i mandorli, i

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, corone. Si sono spogliati i giardini per ornare la dimora dei morti; il camposanto sembra un giardino fiorito. Là, sotto terra, riposano i babbi e le

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còmpiti potessero parlare racconterebbero al maestro come sono stati fatti. Essi direbbero al maestro ciò che gli scolaretti non gli dicono. Ecco un

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STORIA DI CINQUE FIGLIOLI C'era una volta un babbo, che aveva cinque figlioli. Il babbo era vecchio e non poteva più lavorare. Era povero, senza un

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storia del lumino, ve la racconto. C'era una volta un figliolo di povera gente, che doveva lavorare tutto il giorno e non poteva prendere in mano nè un

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del serraglio domestico per recare il becchime ai polli e il mangime ai conigli. Appena Sempronella fu entrata, un nugolo di uccelletti si levò da

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SERATE LUNGHE Come si sono accorciati i giorni! Si fa sera in un momento. Quando i ragazzi escono di scuola bisogna già accendere la lampada nel

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IL LUPO E LA VOLPE LA CALDAIA DEL RISO Il lupo e la volpe s'incontrarono un giorno per un sentiero. - Uu! - mugolò ferocemente il lupo, e voleva

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anni. Non sanno nè leggere, nè scrivere, nè fare di conto. Non hanno mai avuto un maestro, non sono mai andati a scuola. Lassù, sui loro monti, la

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nel bosco verde a vedere le migliaia di foglie danzare sui rami. Andarono e trovarono tutto più bello del solito. Era un incanto. Il musco baciava

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COSTANZA E PREVIDENZA Sempronio segue con l'occhio una formichetta che, spuntata fuori della sua buca, accorre verso il cadaverino di un bruco

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gridare il cuculo e può far sonare in tasca qualche moneta, avrà danaro per tutto l'anno. Un altro annunziatore della primavera è la primula, che in certi

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GIOTTINO PITTORE A Sempronio piace molto il disegno. La voglia di disegnare gli venne un giorno che il maestro raccontò la storia di Giotto. Giotto

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SEMPRONIO DISEGNA Anche a Sempronio venne la voglia di disegnare. Quando non aveva nulla da fare, prendeva un foglio di carta e una matita, e si

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IL RITRATTO RIUSCITO MALE Un giorno Sernpronio fece il proprio ritratto, si mise davanti a uno specchio e comincio a disegnare. Prima la testa, i

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ogni mattina. Qualcuno me ne manca, ma sono sicuro che un bel giorno spunterà e si metterà in fila con gli altri. La mia voce non so come descriverla

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maestra siede su un ceppo di salice, che sporge dall'acqua e serve di cattedra. Ella fa cenno agli scolari di cessare il canto e comincia la lezione. I

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MIA SORELLA «Sempronella ha un anno meno di me. È di poco più piccola, di poco più grassottella. I suoi occhi sono grandi e azzurri, con le ciglia

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IL CIECO DI GUERRA C'era una volta un bravo giovanotto; si chiamava Pinotto. Aveva vent'anni, faceva l'intagliatore. Quindici anni aveva studiato

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voi farà uno sgorbio. Riuscirete meglio se farete, come Sempronio, un ritrattino a parole. Non importa avere gli occhi azzurri o bruni, avere i

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AL MULINO É una bella giornata. Dice Sempronio: - Andiamo a trovare compare Festo, e così si vede il mulino! - Andiamo, io non ho mai visitato un

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IL CACCIATORE A una parete del mulino è appeso un fucile. Compare Festo, come quasi tutti gli uomini dei campi, è un gran cacciatore. - Venendo giù

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IL GIORNO DEL RIPOSO I nostri due ragazzi tornarono da compare Festo qualche giorno dopo, un pomeriggio. Scendendo la valle udirono il noto rumore

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, ognuno con un virgulto di salice in mano, in capo al quale è legata la carne di un pesciolino mezzo fradicio, attendono, spiano, col respiro sospeso, con

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UN CURIOSO ANIMALE.

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neanche stampare un O con un bicchiere. Le sarei riconoscente se m'insegnasse a scrivere! E Sempronella: - Io non so contare più là del due. M

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. Il paesano, ch'era cacciatore, mise un grido, e non si poteva dar pace di non avere il fucile. - Oh! - esclamò il compagno - vi meravigliate tanto per

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LA COTTURA DEI GAMBERI Tornano a casa i ragazzi con il frutto della bella pesca. Maestro Saverio li attende un po' impazientito, poichè le prime

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SCHERZI DELLA LUNA La lana è burlona. Certe sere ella appare rotonda. come un disco: altre volte somiglia a una falce. Quando la luna è piena par di

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LA PIENA Piovve e piovve. Dopo alcuni giorni il fiume ruppe gli argini e allagò un vasto tratto di campagna. Eccola, eccola, la fiumana! I contadini

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una rapida corsa e a un certo naufragio. La carta non regge alla foga impetuosa del fiume, l'acqua la bagna e la inzuppa: ben presto i bordi immollati

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RUSTICO Alla volontà del babbo Rustico aveva fatto un viso di festa: egli non desiderava di imparare a leggere nei libri. La sua vita era in mezzo ai

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IL CONTADINO E LA SCUOLA C'era una volta, in un paese lontano lontano, un povero contadino che aveva tre figli. Il maggiore si chiamava Rustico, il

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DOMESTICO Domestico, il secondo, era un ragazzo ubbidiente e tranquillo, ma senzavolontà. Egli passava il giorno aiutando il babbo e la mamma. Se suo

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IL MINISTRO DEL RE Capitò un giorno a passare da quelle parti un Ministro del Re. Vide Desiderio ch'era molto triste, e gli domandò: - Che hai? Il

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insegnò a leggere i numeri. Così un po' per giorno a forza di buon volere, si dirozzava. Ma egli avrebbe voluto fare ben altro!

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suo padre non avrebbe permesso di andare a scuola, perchè s'era impuntato su quella idea storta che le scuole non servissero a niente. - Un momento

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IL MERLO E LA CANAPA C'era una volta un merlo nero nero, con un bel becco giallo, che, quando aveva mangiato e bevuto, cantava come un organino. Una

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NEL FRUTTETO Sempronio e Sempronella non avevano mai veduto un frutteto. Immaginate la loro letizia il giorno in cui maestro Saverio li condusse a

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poverello è nella salute e nella voglia di lavorare. E la Tuna era sempre vissuta sana come un pesce, sana da ragazza, sana da maritata, sana anche ora

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; non sapevano nè leggere, nè scrivere, nè fare di conto. Là sui monti, non avevano mai avuto un maestro, non erano mai andati a scuola, perchè, lassù

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? Bisogna cedere alle circostanze e rassegnarsi. Addio, dunque, scoletta, nella quale, lungo un anno di studio, il maestro ci ha insegnato tante cose

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facile camminare, è molto più comodo recarsi da un punto all'altro di quelle terre. Sempronio e Senipronella guardano attorno con gli occhi pieni di

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costrursi un ponticello attraverso il torrente che corre tra i fianchi di un'amena valletta. Gli ingegneri, i geometri, i canneggiatori avevano preso le

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villaggio e siamo entrati la prima volta in una scuola. Il maestro ci ha accolti come fossimo suoi figlioli. Ci ha detto che in un anno impareremo a

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