Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: troppo

Numero di risultati: 186 in 4 pagine

  • Pagina 1 di 4

La caccia al lupo. La caccia alla volpe

250700
Giovanni Verga 3 occorrenze
  • 1902
  • Fratelli Treves Editori
  • MIlano
  • verismo
  • UNICT
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Ah no! Egli è troppo fortunato!

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Però.... Non avete temuto.... un momento, che il rimedio fosse troppo.... eroico?

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di non farvelo troppo pesare.

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Manuale per i dilettanti di pittura a olio, acquerello, miniatura, guazzo, pastello e pittura sul legno (paesaggio, figura e fiori)

259518
Ronchetti, Giuseppe 28 occorrenze
  • 1902
  • Ulrico Hoepli Editore Libraio della Real Casa
  • Milano
  • manuale di pittura
  • UNIFI
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Poi, con un pennello largo e flessibile, che sia pulito, passate leggermente su tutto il dipinto, e senza smuovere troppo il colore, sfumerete i lumi

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Quando un viso presenta dei tratti molto marcati, alè vantaggioso copiarlo di facciata, poichè tale posizione raddolcisce i contorni troppo

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posto indosso a un uomo d’esile statura: oppure rappresentassero una stoffa troppo grossa o troppo pesante per giovare in nessun modo agli usi della

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qualche passaggio un po’ crudo, intonerete maggiormente qualche tinta troppo accesa o troppo fredda, ecc. Insomma, completerete l’opera col darle la vita.

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Decidete il fondo con un’esecuzione larga, a pennellate tranquille, senza sfumare troppo il colore, che, per contrasto di fattura le carni

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per modificare i toni troppo forti.

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fuoco; perchè la carta, contraendosi troppo rapidamente, potrebbe rompersi agli orli piegati contro gli spigoli della tavoletta.

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, più o meno orizzontali, non riescano troppo carichi di colore. Lasciate asciugare.

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Qualora — per avere adoperate tinte troppo liquide o il pennello eccessivamente carico — vi risultassero delle crudezze di contorno, ammorbiditele

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L’esecuzione richiede leggerezza e trasparenza: lavorate quindi col pennello non troppo pasciuto, stendendo il colore molto diluito, procurando di

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Con poco cobalto e ossido di cromo, modificate le tinte azzurro verdastre delle corteccie, senza però abusare troppo di questo mezzo, altrimenti

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lavature non devono essere stese troppo sottili, e possibilmente giuste di tinta alla prima.

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dettagli non devono però essere troppo evidenti, poichè nuocerebbero all’effetto complessivo delle ombre principali.

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colore, e qualora queste tinte fossero troppo sentite o crude, raddolcitele velandole con cobalto e poco indaco.

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Qualora i tratti d’esecuzione vi riuscissero troppo duri, per raddolcirli, lavateli ripetutamente col pennello imbevuto d’acqua pura.

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Quando i pennelli sono troppo appuntati, non emergendo dalla punta che pochi peli, allora bisogna spuntarli colle forbici, badando però di non

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Se il colorito vi sembrasse troppo acceso, smorzatelo col passarvi sopra l’azzurro o il verde, composti come abbiamo detto, avendo però la

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colori asciughino troppo rapidamente.

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Per dare luminosità al dipinto bisogna aver l’avvertenza di disporre le ombre con tinte leggere, cioè non troppo spesse di colore, altrimenti le

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— procurando però sempre di non metterne troppo, per evitare il lucido sgradevole, la pesantezza delle tinte e l’alterazione nei toni, che potrebbero

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trascurati affatto, coprendoli colla tinta del fondo, che volendo dar loro la forza necessaria alla prima, a lavoro finito, riuscirebbero troppo

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, servendovi della riga per tracciare le rette, del compasso per condurre le curve, evitando però di adoperare una matita nè troppo dura, che

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tiralinee non troppo tagliente, carico di una tinta scura intensa, sufficientemente liquida, composta d’inchiostro di china o nero lampada; conducendo il

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troppo di questa sua qualità speciale di contrasto, poichè, la sua troppa sentita presenza, distruggerebbe completamente l’arioso del dipinto.

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dipingere, bisogna accertarsi che la tela non sia nè troppo liscia nè troppo oleosa. Se tale, la si passi leggermente col pomice e acqua pulita

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Se voi lo collocate troppo basso, coloro che guarderanno il vostro disegno, riceveranno l’impressione che abbiate copiato il vero stando stesi a

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Un’imitazione troppo servile di ciascuna porzione separata, come si disse, condurrebbe immediatamente a un effetto meschino, e un oggetto messo

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ritoccarle. Una goccia di verde smeraldo schietto, può abbassare nello stesso modo, le tinte troppo verdi, e così via.

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Manuale di cucina

315016
Prato, Katharina 19 occorrenze

, verso la fine della cottura si mettono 7 deca di formaggio. Il risotto non deve essere nè troppo tenero nè troppo duro, imbandito deve apparire lucido

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Cren all’aceto. Si trita finamente il cren grattugiato per mescolarlo con aceto e zucchero a gusto. Per togliergli il sapore troppo piccante si può

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Zucche gialle, raccolte mature ma ancora sode, tagliate a pezzi lunghi e larghi un dito, si fanno lessare non troppo tenere in acqua salata; si

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l'occorrente sale ed un po' di zucchero; se il purée fosse troppo denso lo si diluisce con un po' di brodo o fior di latte.

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Tagliatelle a liste non troppo strette si fanno cuocere nell'acqua salata; colate si condiscono con burro e briciole rosolate o con burro e formaggio

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Le susine secche comuni si mettono lavate in un recipiente, si cuociono con acqua, non troppo tenere; dopo ammanite si cospargono di zucchero

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Albicocche, pelate e dimezzate, si cuociono non troppo tenere con zucchero e poc’acqua.

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Qualità più fine non troppo grosse si mettono in buon burro fumante, cospargendole d’abbondante zucchero ed agitandole spesso durante la cottura.

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dell’animale e dalla qualità del pezzo e può durare da 2 a 3 ore. Se la carne per esser stata troppo a lungo in salamoia sia troppo salata, si cambia più

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In 1 litro di latte bollente si fanno cuocere lentamente 14 deca di riso finchè sia tenero, aggiungendovi del latte in caso si addensasse troppo

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cotto, che fuso ha da coprirne il fondo all’altezza di 3 centimetri. Bollente che sia vi si mettono a friggere i krapfen capovolti e non troppo

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al succo di frutta, poichè se vi si trova troppo zucchero, la congelazione ha difficilmente luogo, e se lo zucchero scarseggia, la massa si diaccia

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non troppo solidamente, per servirlo poi in calici.

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Il caffè macinato nè troppo fino nè troppo grossolanamente si versa sullo staccino della macchina a filtro dopo averlo staccato dal sottostante

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abbrustoliti troppo, quanto da quelli che lo sono troppo poco.

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Le cotogne, pelate e tagliate a fette sottili, si seccano non troppo dure. Si cuociono poi insieme a delle mele.

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Si taglia a quadrelli la polpa d'un melone maturo, però non troppo tenero, cospargendola collo zucchero (1/2 chilo per 2 chili di polpa), e

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Mondata, si cuociono non troppo teneri i grani maturi senza altri ingredienti, pigiandoli ancor caldi in bottiglie riscaldate. Tappate e legate

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III. Pasta con latte. In 3 decilitri di latte tiepido si mettono 3 deca di burro e unendo a questo la farina salata se ne fa una pasta non troppo

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