: — Tutto sbagliato! Caronte, riportami a casa mia! Anselmo, guarda che ti perdi l'ombrello! Ottavio, dove scappi? Ottavio, appena afferrata la nuova
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, signor Ottavio. — Be', — dice il barone, — ti ho visto con piacere. Ora scusami un momentino. Anselmo, offrigli qualcosa, un'aranciata, una camomilla
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È in costume da bagno. Sul petto non ha nemmeno una puntura di zanzara. — Dài, Ottavio, si fa un po' di stile libero? Due giri del lago, ti do mezzo
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, Anselmo, guarda che diretto, osserva come raddoppio, ammira che schivate, nota il movimento delle gambe. Domani farai una corsa a Milano, ti do l'indirizzo
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moglie a salutarlo piangendo, come se partisse per la guerra. — Non andare, Caronte (anche lei lo chiama affettuosamente cosí), ti faranno del male
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distrattamente il barone. — Non ci sa fare, — protesta Anselmo, — rovescerà il sale. — Ti ho detto di mandare Ottavio. — Cos'avete da borbottare, voi due
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sottile sottile e ordina: — Cinquecento metri di questa. — Ti posso dare cinquecento cacciaviti, — dice il ferramenta, — cinquecento chiodi a rampino
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