Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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«Diabolik» 5, Anno XXXI (1 Agosto 1992)

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AA. VV. 11 occorrenze

TI RAGGIUNGO SUBITO!

COME MAI TI SEI ALZATO COSÌ TARDI?

PERSO PER PERSO TI UCCIDO LO STESSO!

ANCH’IO SONO ORGOGLIOSO DI TE. TUTTI TI GUARDANO.

COSA TI PRENDE? POCO FA NON VEDEVI L’ORA DI SAPERE!

TI CAPISCO, TESORO. MA SAI CHE IL MIO LAVORO MI TIENE SPESSO LONTANO.

AURA, SPETTA A TE. TI SEI TANTO PRODIGATA NEI LAVORI DI RECUPERO.

TI PREGO, STEFANO, RISPARMIAMI. NON DIRÒ MAI A NESSUNO CHE SEI STATO TU...

STEFANO, PERCHÈ L’HAI FATTO? TI AVREI DATO TUTTO QUELLO CHE POSSIEDO... BASTAVA CHIEDERE...

STEFANO, TI PREGO. NON AGITARE LEO PIÙ DEL NECESSARIO. ANZI, FORSE È MEGLIO CHE TU VADA A CASA TUA.

VERRÀ CONTROLLATO IL VOLTO DI TUTTI GLI INVITATI E DEL PERSONALE. E POI CI SARANNO ALTRE PRECAUZIONI DI CUI TI PARLERÒ

«Corriere dei Piccoli» 5, Anno LXXXIV (31 Gennaio 1992)

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AA. VV. 15 occorrenze

SU, SU, NON TI AFFLIGGERE... ORA TI PREPARO UNA SPAGHETTATA: DAMMI L’AGLIO!

SGRUNT! ORA CHE TI HO MESSO KNOCK-OUT, TI PORTERÒ AL MIO NIDO... SE CI RIESCO!

ALLORA, POLLO, TI ARRENDI?

ADESSO TI SISTEMO IO!

ATTENTO NON TI FIDARE!!!

BEH, TI SALUTO, AMICO POLLO!

SE VUOI TI PORTO IO.

NON TI SEMBRA UN PO’ TROPPO... PITTORESCO?

OH ZIO, ZIO! NON TI SEMBRA DI ESAGERARE?

DEL LEONE LEO, TI INVITA AL SUO COMPLEANNO.

RIPASSA QUANDO TI SARAI FATTO PIÙ FURBO! AH AH!

NON POSSO ANDARMENE COSÌ, ADESSO! TI RAGGIUNGERÒ APPENA POSSIBILE!

IL TUO INFORMATORE TI HA DATO NOTIZIE FALSE! VAI A PROTESTARE!

ESATTAMENTE! CHI TI HA MESSO IN TESTA QUEST’IDEA SBALLATA DEL POLLO?

QUANDO TI HO INDICATO LA TUA PREDA, INTENDEVO PARLARE DI QUELLO LÀ IN FONDO!

LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche

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Perodi, Emma 24 occorrenze
  • 1992
  • Newton Compton Editori s.r.l.
  • prosa letteraria
  • UNIFI
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miglioramento della Maria, e la sera della festa ella stava tanto benino, che fu lei che spinse Vezzosa ad andare a veglia dai Marcucci. - Ti svagherai un po

l'ebbe toccata, capì quello che le diceva l'uccellino col suo gorgheggio. L'uccellino diceva: - Biancospina, ti voglio bene; Biancospina, ascoltami

, - replicò Banfio. - Forse per trovar la campana bisognerà faticare, e tu non hai forza; mentre io ne ho ancora. Se tu m'indichi la fonte e lo spino, ti

Regina. - Vieni avanti, - le disse questa, - il signor Carlo ti aspetta. La ragazzina si fece rossa vedendo Carlo che si era alzato e le andava

si potesse scherzare! Se vuoi sincerarti meglio, vai a parlare con la Regina e lei ti dirà come sta la faccenda. - Dunque Maso mi ha chiesta davvero

' stamani al castello e fai dire al signore che "tu vai per quella cosa che lui sa". Federico ti riceverà bene e tu capirai il resto. Ricordati però

Forese. - E se ti scoprono, Piero mio? - Non dubitate; ho la lingua sciolta; e poi che delitto commetto? Non sarebbe forse maggior peccato il non

. - Gli uccelli, - diss'egli, - volano sempre, finché non trovano un campo di grano, e le api girano in cerca di fiori per fare il miele. Ti pare che un

panni, aveva viso altero e piglio di comando, - ma io ti conosco, ser Alamanno, e come tu puoi giovare a me, io posso molto giovare a te. - Prima di tutto

così, - rispose la donna, - vieni in casa e ti darò ciò che chiedi. Ma bada di tornare a far l'obbligo tuo, perché altrimenti il mio cane, lo vedi? ti

, mise gli occhi al finestrino, e vide la vecchia che spargeva a manciate il becchime in cucina, e udì che mentre faceva questo, diceva: - Gallina mia, ti

tentazione e ti sei impossessato di una parte del tesoro che ti avevamo confidato? - Per l'anima mia, sono innocente! - esclamava il vecchio. - Se ho avuta

perché ti stanchi tanto? - domandava la Regina all'ultima delle sue nuore. - Non mi stanco, mamma; sono assuefatta al lavoro e non so star con le mani

Selvatico, che non ti basta il cuore di cavalcare di notte sul pian di Campaldino! - Se non lo facessi, - rispose il Conte, - sarei un vile. Questa stessa

parte per sottrarlo alle insistenze dei compagni, i quali anche quella domenica erano andati a chiamarlo. - Non sai che cosa dicono se ti do retta? Che

sgangheratamente. - Ti paio forse buffo? - le chiese il pittore a denti stretti. - Messere, io rido perché so che vi struggete di aver un figlio con molto

per domandargli: - Ma che cos'hai, Cecco mio? Che cosa ti turba? - Nulla, - rispondeva egli. - Vi siete messe in testa che io abbia qualche afflizione

patto. Se tu rinunzi alle anime che tieni chiuse nel sacco, ti lascerò vivere un giorno intero sulla terra, senza che tu provi nessuna sofferenza

, e l'ho chiuso nella mia stanzetta del tesoro. La chiave di quella stanzetta è nelle mani di messer Neri de' Bardi. Con quel testamento non ti lascio

da farle un po' di festa. Io farò il suo elogio. - Zitto, che lo voglio far io, - disse Cecco. - Tu sei più vecchio e non ti puoi rammentare come me ne

can da pastori, scodinzolò, e poi, accucciatosi accanto al ferito, si diede a leccargli la ferita. - Saremo amici, e, se campo, ti prometto che non

coraggiosa, e meriti ricompensa. Eccoti un anello simile in tutto e per tutto a quello che ti fu tolto. Non te lo levare mai dal dito, e qualora tu abbia

zucchero! Eppure non eri così un tempo, e quando ti si dava il buon giorno rispondevi con le spallate. - Allora ero una bambina, e ora ho messo

frusta di ferro in mano e ripeteva sempre: - Tirati da parte o ti metto sotto! Tirati da parte o ti metto sotto! Ser Cione si scansò, ma senza

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