A tre due soldi, se ti contenti. Guarda, ne ho tante!
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romperle, bada! E te' i danari. Un pugno di palanche ti porti via, guarda!
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Ah! ... Cosa ti salta in mente?
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O poveretta me! Cosa mi vieni a dire! ... Non può essere; ti sbagli; compar Alfio si sbaglia anche lui!... Poi ci sono tanti che hanno il berretto
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Colpa tua; che ti sei messa in capo non so che cosa; e vai a svergognarmi con questo e con quello; e a spiare dei fatti miei, come se fossi ancora un
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Cosa vuoi che faccia se non credi più alle mie parole? A ciò che ti dicono gli altri invece, sì, ci credi! Non è vero niente, ti ripeto: Compar Alfio
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Bada che ti sbagli.
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Io non ti abbandono, se tu non mi metti colle spalle al muro. Ma te l'ho detto: voglio essere padrone di fare quel che mi pare e piace. Sinora
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Mi disse: vado dal maniscalco pel baio che gli manca un ferro, e subito ti raggiungo in chiesa. Voi, che state a sentirle di qua fuori le funzioni di
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Sì, questo ti meriti.
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Finiamola ti dico! mannaggia!
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meglio anche per me, che non ci avrei avuto quest'altro che dire con la giustizia. — Ora vattene ai Grilli, e di' al fattore che ti mando io. Domani
po', mia cara: se tu ti accontentassi di rimanere a casa insieme con la signora Goldi... - È la mia età, che mi tiene a casa — disse costei con
giornalista. E fuori delle lettere e della politica mi hai consolato e sorretto in scoramenti tristissimi. Ora per rimeritarti di sì larga cortesia, ti
sindaco, non ti pare che qui il popolo... delle insegne pecchi di anglomania o di tedescomania, come da noi si pecca di gallomania? Qui i cabinets
, traccheggiando in tutta la persona. Ambrogione ne fu disarmato, colpito da un'idea. - Pitocco! Sta' pure lì; e suona. Ma non cessa dal suonare... se no, ti
Fidelia Berretta: la legge ti interroga, la famiglia ti ascolta e Dio ti vede nel cuore. Puoi tu asserire che nella notte dal ventisette al ventotto
- tuonò la voce dell'Inquirente - la legge ti interroga, la famiglia ti ascolta e Dio ti vede nel cuore(20).
artista, col quale ti sei intrattenuta a conversare? T'ha egli nulla rivelato delle sue vicende ... delle sue ... sventure? - Io non conosco la
preme. Ti ringrazio del bene che mi hai fatto incessantemente, spronandomi al lavoro e combattendo le mie diffidenze. Ricordami sempre quale uno de
, raccogli il fiore che ti sorride, e, santificato da' tuoi baci, chiudilo nel tuo seno palpitante! Povera fanciulla! - Aspettare, desiderare, morire
questo luogo, e che qui ... avresti avuto bisogno di conforti e di consigli. - Io ti ringrazio, fratello! - rispose l'Albani, dopo aver sfogato sul petto
mano e lo introdusse nel parlatorio. - Dio ti riconduce - disse il Levita; - Dio vuol darti un'altra prova della sua misericordia infinita
- dispensandoti dalla confessione io mi sono prevalsa di un mio diritto, ma non intendo perciò esonerarmi da' miei doveri. Al contrario, io ti prego di
una città o circondario, né penetrare nelle case dei fratelli che ti hanno reietto, né assiderti alla mensa de' tuoi simili, né profittare di alcun
notti consecutive, contrariamente alle prescrizioni dell'Ufficio di Sorveglianza, tu ti sei permesso di esercitare il servizio fuori di torno, e di
sorpresa. - Che altro ci resta a desiderare? sono amata, e ti amo! Questa sortita di Fidelia portò un leggiero turbamento nell'anima del giovane. - Tu
, ti giuro, non resero il miglior servizio alle nuche pelate di alcuni poveretti ... - Perciò.., viva sempre il cilindro! E dicano pure i balordi che
nell'anima una voce soave ripetergli in mille toni melodiosi: io ti amo! Presso l'Arco della Pace le tre donne salirono in una gondola volante che
! ... - Ti rammenti di qual maniera? - chiese Glicinia sollevandosi e affiggendo amorosamente la bocca a quella dell'infermo. - Tu mi attiravi al tuo petto
, come un gramo fanciullo nelle fascie. «Riscuotiti, o gigante! Strappa a' tuoi carnefici quelle squame dorate che finora ti abbagliarono la vista
in tugurio gelato chi fu avvezzo alle fiamme dell'ampio focolare. Sei vecchio, e chiedi amore, e ti ostini ad amare? Sei vecchio, e dentro il pugno pur
,- firmagli il passaporto per un altro paese, ammazzalo! la bella s'anco diggià non t'ama, ti adorerà pel colpo della tua nota lama. Le son fatte così; vesti
', raccogli i tuoi versi, saluta i tuoi penati, e qui mi attendi; un fischio ti avviserà; d'un salto nella gondola sei, e domattina in alto mar, sulla mia
- Tu, Lionello ? - Steno! - A Venezia, Lionello? - Abbracciami, collega... - Dammi un bacio, fratello! - Ma chi ti disse... - Il tetto dove
! " quando la valle si ingombra di nebbia e di vaghi colori ed una mesta voluttà ineffabile assalta i nostri cuori; e ti senti immortal, pensando al
cranio si conficcò le spine; vedi, sol due parole, sol due lagrime, e tutto che di smanie ti pesa sull'anima e di lutto si svelò nel fatidico animo
vicina. Dimmi, pupilla immota, qual fu per te?... Fu l’ora che conoscesti l'Eva, e ti impietrì una vipera che un angelo pareva. E qual per te
tradito... t'ingolfa dove l'acqua è più stretta, vola, devia, ti perdi nei laberinti oscuri, cerca aiuto alle mille convessità dei muri, alle volte dei
fugge, che mi fugge lontano, ed io tento seguirti e ti richiamo...invano; lo spetro è innamorato di un'altra donna! - Effetto di queste cupe stanze: da
dell'inferno, per l'angelo custode che ti amica l'Eterno, giurami che fu un filtro che te la diè in balìa, che un maleficio ha vinto la creatura mia
un altro in compagnia digli che l'amo e che l'aspetto qui ". - - Questa donna ti giuro che per me non farebbe: la dev'essere un ninnolo di miele e di
, tu che ogni giorno alla turba ti sveli, padre, una volta, una sola, a me svèlati! Deh mi esaudisci e mi dona, o Signore, un po' di lusso, di calma e di
sbuca una cetra, poi del fanciul terribile un piede e la faretra, poi Giunone che al laccio della parete appresa ha l'ala azzurra e piangere ti sembra
sempiterni campi dove i Ver sono oceani, dove le Idee son lampi, piova su te, miserrima, cieca turba, la luce: è Amor che ti conduce! É il divino carnefice
tranquillamente. - Ti si rivede, finalmente, core mio! Non potevo più stare senza te, nina mia: ti giuro che mi pareva mill'anni di rivederti. Quel
... - balbettò Checchina, non sapendo più che cosa dire, perduta per quest'altro incontro. - Da me? da questa parte? Come ti viene in mente? E che hai, bella
Toto per questo vestito: - Scusa, perchè te lo avrei da fare? Quelli che hai, non ti bastano? sono tanti! Hai da far la bellina per me? Checca mia
, Checca mia. - Se ti senti male, perchè non prendi il citrato di magnesia effervescente? È una bibita piacevole e ti spazza lo stomaco come una scopa
sette. Quando egli si voltò, vide sua moglie un po' pallida, tutta seria. - Questo pranzo ti secca, Checca mia? Ora è fatta e non si può disfare… - Un