parevano quelle di un moro, e il grembialino pure era tutto macchiato. - Un'altra volta non farai quello che non spetta a te di fare - gli disse
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. Il fanciullo lo mostrò alla sorellina, che ne avrebbe voluto un pezzetto. - No, - rispose il birichino - te lo lascio succhiare soltanto un poco.- La
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tagliuzzava col temperino il banco. Enzo gli disse - Non sciuparlo, non è tuo! Che te ne importa? - rispose con mal garbo il birichino non è tuo, nè mio; è di
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sappiamo come ringraziarti. Ti promettiamo di essere sempre buone, studiose, e di volere sempre tanto bene a te e alla cara mammina. Vieni presto
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. . . . . »31 Cinque fratelli . . . . . »33 Così piccina . . . . . » 34 Che te ne Importal . . . » 36 Il signorino Marmotta . . » ivi La primavera
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praticamente, nella forma che mi pare convenga meglio all'età tua. E scrivo non soltanto per te; ma anche per quella molta gente d'ogni età e condizione, che
la maniera in cui mi pare che anche tu ti ci possa divertire, imparando; e nel far questo, userò con te la più grande sincerità, come con un compagno
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animo con te, poichè per te serbo la più viva gratitudine. Vedendoti pigliare quei granchi enormi, imparai a scansare certi granchi minori, che di
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, pencolava.... Nota (e noto anch'io, perchè son parole che imparo con te): - PECETTA, per seccatore (bellissimo): Levami questa PECETTA di torno
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Di corsa, perchè è ancora lunga la strada, e tu la rifarai da te a più bell'agio. PIAGGELLARE, lodare, dar dell'unto, più discreto di piaggiare, e
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metterla in mostra a te stesso. Quando n'avrai bisogno davvero; saranno le tue idee urgenti e imperiose che andranno a picchiare all' uscio delle mille
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per te rinunziare a questo studio, e continuare a scrivere e a parlar male per tutta la vita. E sappi che il malanno c'entra dentro lentamente, senza
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per impararla. E non pensare che sia uno studio puramente letterario, che a te, chiamato a questa o a quella scienza, non possa giovare. È un errore
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Ritorno a te, giovinetto. Hai visto che cosa s' ha da rispondere a chi dice: - Che importano le parole? - A quella risposta debbo fare un'aggiunta
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commozione, o ricevuto un'impressione qualsiasi; domanda a te stesso: - Come direi se dovessi raccontare questo fatto, o descrivere questa cosa, od esprimere
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Cara cugina, Ringrazio te, tuo marito e i tuoi figliuoli grandi e piccoli dell'allegra giornata che mi faceste passane in casa vostra, e mantengo la
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prova? Desiderate ch'io vi persuada con gli esempi? E io vi contento, nel miglior modo che m' è possibile, così alla lesta. E comincio da te, piccolo
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E anche a te, bruno Sardignolo, poichè ti vedo ridendo dei sicilianisrni, dirò amorevolmente il fatto tuo, quantunque del tuo bel dialetto
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parla affettato è ridicolo e insopportabile. Non occorre ch'io ti dica che cos'è l'affettazione. Te lo dicono i modi proverbiali che la deridono: Star
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riconosciamo dei nostri: Ebbene, quando questo t' accade, osserva le modulazioni e le cadenze a cui lo riconosci, e t'avvedrai che sono proprie a te
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il suo nome di battesimo. Non diceva più un tu, neanche a pagarglielo. - Vieni te a ber la birra? - Se' stato te, se' stato! - Te mi vorresti canzonare
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piccole contrarietà non lo correggevano. Egli, seguitava a ingollar le c e a profondere i te sempre più allegramente; e con maggiore esagerazione e a voce
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poche parole a ciascun di loro. Poi ritornerò a te, giovinetto.
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Bisogna, la prima cosa, acquistare il materiale della lingua. Parlando a te, italiano, intendo dire con " materiale della lingua - tutti quei
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. Poi fa prima i tuoi fregi o altre cose che voglia fare d’attorno, e come a te convien torre della calcina predetta, ben rimenata con zappa e con
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... e non vorrei crederci neppur io - riprese Giorgi. - Vengo da te appunto per avere la spiegazione di fatti che possono distruggere la mia felicità
, qui! - E picchiò con la palma della destra sul petto - Né qui! ... - E picchiò su la fronte - E mi stimo qualcosa di piú delle tue bestie ... te
parola e di gesto, le dissi: "Attenderò. Tutto finisce a questo mondo; finirete di amarvi anche voi due. Intanto, io sarò per te, piú che un amico
che gli altri pensano e credono. In quanto a te, non posso avere uguale indifferenza, voglio conservarmi il tuo affetto, la tua stima. Ecco dunque quel
tutto il merito. Non sono contenta della tua lettera, te ne dirò il perché; non però adesso. Qui scrivo troppo male e ora scende il nebbione dai prati
niente!" rispose Noemi, irritata. "Taci! Dormi!" "Ho paura! Vengo da te!" "Proibisco!" "Allora vieni tu!" Noemi replicò un "vuoi finirla?" tanto
, poderoso eterno ragione e forza a tutto l'universo salve o superba! Te nel silenzio gravido di suoni te nel piano profondo o palpitante cui nuovi germi
rido o se uno slancio d'arte mi trasporta se miro la natura ora risorta a vita nuova, Te sola, del mio cor dominatrice te sola penso, a te freme ogni
Le cose ch'io vidi nel fondo del mare, i baratri oscuri, le luci lontane e grovigli d'alghe e creature strane, Senia, a te sola lo voglio narrare
suoni, ti sono un nome, ti son un dei tanti, come un altro sarebbe che per nome e per vista conoscessi. Io non sono per te «io», la mia vita, io, questa
dal volto mi par ch'altri mi legga il pensiero di te che sei lontana. Dal commercio degli uomini rifuggo allora alla campagna solitaria o alla mia
Da te lontano, nelle notti insonni, innanzi agli occhi dove anche io miri, sempre ho lo slancio della tua persona come il vento la trae della
da te mi divide e dal libero mar sì breve tratto! - Ma perch'io tenti la bordata e tenda la vela al vento, pur l'inerte chiglia non fende l'onda
sei ora, mia non saresti più che s'altra mano ti possedesse. Che pur del mio corpo sarei geloso come or son d'altrui. Non più sarei per te la vita
lontana il misterioso annunzio noto, ch'altri non intende. Così m'eri distolta e la mia vita invano sanguinava per ridare a te la vita che s'era partita
struggo lontano e solo, anco s'a te vicino parlo ed ascolto, o mia sola compagna. Mentre di tra le dita delle nubi a che occhieggian le stelle nel sereno
pesa su di te. Dimmi che cosa facevi nel giardino della villa, armato, a mezzanotte? Nulla, - rispose il ferito fissando l'antico padrone. So che il mio
sulla te- sta aveva tre stelle. Il Manovale, che non aveva mai visto una bellezza simile, rimase abbagliato, e, da seduto che era, si trovò in ginocchio
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. - Povero a te se non mi ubbidisci! Devi ub- bidirmi in tutto! - Serpolino avrebbe preferito la morte a quel supplizio. - Vieni qui, e coricati, - disse il
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dirle tutto il giorno: - Rosettina, quanto sei bella! Delle bambine belle come te non ce n'è altre nel mondo! - La bimba se lo credeva, e si mirava
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giungere a quelle montagne? - Non ci pensare. Domattina Dissi- dio si metterà insieme con te in cammino per portare la discordia in una famiglia che
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. - Miagola pure; se tu fossi un ra- gazzo, per farti stare zitto, te ne darei un pezzettino; ma sei un gatto! Discorri se ti riesce! - Il Fante, con
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foresta. Quando hai mangiato, torna su questa querce e faremo la strada insieme. Il Conte è povero povero, ma per te avrà sempre a sufficienza da mangiare
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infelici senza di te! - Fragolina non vedeva più il popolo esultante, non vedeva più nulla, tranne i suoi cari nella piccola capanna, e non sen- tiva
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rumore delle pale e delle pialle. Non posso stare in ozio, te ne sei già accorto. - Vattene! Io non mi sono accorto di nulla. La volontà di Allah si
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