...Una minima storia contro tanto accadere. Nel mondo che non esiste se è fatto per la morte, ma stringe e spinge ogni attimo per seguitare. Un
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necessario segnalare non tanto la scoperta del Male, quanto quella della sua localizzazione, rivelatasi molto piú vicina del previsto: nello scenario bellico
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sfide degli altri, tutti i pomeriggi per lunghe ore, a Modena, nella vecchia piazza d 'armi, fra la Cittadella e la via Emilia. Ogni tanto lo accompagnavo
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È triste, il fidanzato lontano non scrive da tanto. Va dalla madre di lui e la trova in cucina a lustrare pentole di rame. Parla con la vecchia, le
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Da così tanto tempo ero pieno di senso che tutte le frasi mi prendevano in testa, lasciandomi più solo, non dico tramortito ma piuttosto perplesso
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uscissero dai loro contomi, facessero corpo con noi, con l'aria tra di noi. E lì potevamo sentirli di più, tanto da lasciare che si liberassero di nuovo e
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. Sto in bilico tra paura e sicurezza. Sto nella situazione in cui si sogna. Allora scrivo e ogni tanto mi awenturo in terrazza e sollevo l'oleandro e il
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con la mano, e perché non ho il coraggio di rispondere al saluto e tanto meno di partire io per primo, visto che poi staremo qui a cercarci camminare da
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piena ancora per lei di curiosità irraggiungibili. "La femmina lo picchiettava tanto di baci da destra: da destra perché? Poi il piccione maschio
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sera su la vigna d’oro e tanto essa era oscura che alle nostre anime apparve una nevicata di stelle. Assaporammo tutta la notte i meravigliosi
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stanza parea enorme, tanto era vuota e bruna. - Di tratto in tratto, a sbalzi, una mosca importuna Borbottava per l'aria misteriosi metri, Poi dava
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vita e s'apre il frutto del mio tanto aspettar, ora la gioia intera e il possesso dell'universo, ora la libertà ch'io non conosco, ora il Dio si rivela
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sorta, caduta ogni speranza, e la risposta al tanto faticare di richieste alla vita per lei chiara mi rifulgeva: «Non chieder più nulla, sappi goder del
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del solingo prete. O settantenne fante - zoppicante nella queta dimora, certo, tanto l'amavi. Sei morta seco per servirlo ancora: senti, io scordai
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fiala che alla tua bocchina piaceva tanto! Ripenserai la tua foga omicida, e gli immensi abbandoni; ripenserai le forsennate grida, e le canzoni
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stolto e profano il basso incenso dell'ossequio umano! O bella creta passa nella festa poiché sei tanto bella e tanto mesta, in mezzo all'orgia delle
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non sono cattivo; ti amai nei dì del pianto e nei felici, e ti amerò ancor tanto di un amor puro e santo... Ma vi son giorni che il mio cor vien meno, e
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ancora, tanto sono accorti, e tanto ponno! Bussano ancora alla finestra mia, e: - Apri, gridano, apri ai vecchi amici; abbiam pescato nella tenebrìa rime
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prete, tanto, da fargli dir che le comete son ostie accese, e che il mangiare a messa è un crimenlese! L'altro la sete stupida del bello, l'invidia
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stranieri; e ci sentimmo intemerati e liberi ne' tuoi pensieri! Noi gli diremo: abbiam sognato tanto, cittadini del mondo, e al dubbio infitti
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richiedergli di tanto e tanto amor ... Poi, bardo estinto, un ultimo sospiro accoglierò, per ringraziar l'artefice che la cassa inchiodò, e alla
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, già in uggia tanto, incanutito e sofferente e stanco, l'antica bile mi fuggì dal petto, e fissai mestamente il suo crin bianco; egli abbracciommi
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conforta i vecchi dì. Se ... ma tremi o musa? debole, tanto inver non ti credeva ; che? tu pur se' figlia d'Eva, e tu lagrimi così? Oh all'inferno e pianti
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, striscianti, e il volar dei cavalli, e dita bianche strette in guanti gialli, potrà forse l'amore, dopo tanto bussar, trovarsi un core? O pallido poeta, ecco
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,... non si levano il cappello. Splendi agognando al dì della partenza; e ristucco di farci il zolfanello, di tanto in tanto perdi la pazienza! Sole, il
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tanto azzurro e a tanto verde (Dio! come i canti miei rammento mesto!) guardo alla vita grama che si perde, agli altri e a me molesto! Veggo tutto
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e di coralli e cieli di zaffir; e sarà tanto il gaudio che ti parrà morir! Udrai la greca Diana e l'Ondina Ossïana gridarti : " Endimïon! "; le
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ispirami! ... E’ una tomba, è muta, è chiusa. Ed illumina tanto! Ispirami!... La chioma orna di viole, di rose e di verbene, e adergi, o Dea, nel sempiterno
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disciolto sulle bianche spalle. Quattro chiomati Etìopi la sorreggono, e par, tanto han negli occhi splendor misterïoso, che, di là dentro, il sol voluttüoso
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quasi spenta è la face! * * Non oso palesarti, o fanciullo, perché mi attardai tanto. Dimmi, andando a dormire, la nostra madre ha pianto? * No, ma
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