Cecina, o guai a te! — Maestà, son venuta a posta coi miei dottori. — E i suoi dottori erano due uccellacci più grossi di un tacchino, con un becco
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rumore assordante per- tutto il bosco. Era un Orco che tornava a casa coi suoi cento mastini, che gli latravano dietro. — Oh, che buon odore di carne
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prenderei per moglie. - Il Re, che voleva bene al figliuolo quanto alla pupilla degli occhi suoi, mandò subito un ministro a domandarle se mai fosse di
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n'accorgessero, e la Reginotta in quattro salti andò a presentarsi ai suoi genitori. Come la videro, il Re e la Regina capiron subito l'inganno. E sentito
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un giorno, non si sa come, arrivò la notizia che il Reuccio era schiavo del mago. Il Re spedì subito i suoi corrieri: — Tutte le ricchezze del regno
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sospettare dei suoi ministri. Una mattina, ecco una voce nell'aria lontana, lontana: — Soldino mio, vo' mille lire! — E, subito, un rimescolio nello scrigno
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giovinotto fra un gran rovesciarsi di monete, che ruzzolavano da tutte le parti. Il Re, contento anche perchè riacquistava tutti i suoi quattrini, voleva
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, più bella della luna e del sole. Non gli parea neppur vero! Intanto che cosa era accaduto? Era accaduto che i suoi ministri e il popolo ritenendolo
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Regina dovette inghiottire quest' altra pillola amara, e che pensò? Pensò di accertarsi coi suoi occhi di quello che il Reuccio aveva detto: — Testa-di
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più intatto un solo capo; pareva che un esercito di topi fosse stato a divertirvisi coi suoi dentini distruttori. Nè valeva il rinnovare ogni cosa
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eran più! Allora fece un bando per tutti i suoi Stati: Chi gli portasse, vivo o morto, quel cardellino, riceverebbe per mancia una mula carica d' oro
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fuori: aspetta. — Sul tardi, ecco il mago Tre-Pi, nero come il pepe, col suo barbone nero e quei suoi occhi neri che schizzavano fuoco: — Sei tornato
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finestre, alta un miglio. — Ranocchino è qui, — disse la vecchia. - Quegli uccellacci che aliano attorno alla cima, sono i suoi carcerieri. Bisogna montare
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? Allora ben mi stia, se le Fate che vennero ad aleggiare tra le bianche pareti del mio studio mentre il sole di gennaio lo scaldava col tepore dei suoi
Pagina Prefazione
: Topolino non vuol ricotta; Vuol sposare la Reginotta; E se il Re non gliela, dà, Topolino lo ammazzerà. Il Re consultò subito i suoi ministri; ed uno di
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domani. — Ordinò che gli si sellasse uno dei suoi cavalli, e, accompagnato da un solo servitore, s' incamminò per quel paese, dove il ciaba abitava. Per
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da morire. — Era dunque vero! Il Re spedì di bel nuovo i suoi corrieri. Passa un anno, e questi ritornano da capo tutti colle mani vuote. Allora
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sentinella, notte e giorno; e tutte le mattine scendeva lui stesso a osservare coi suoi occhi se mai mancasse una foglia. Una mattina va in giardino
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guarderà da lontano. — Maestà, non è vero nulla. Il mio seminato è più bello di prima. - Il Re si morse il labbro: — Dunque i suoi ordini non erano
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dipinga una voglia simile a quella della Reginotta, vestiamola con uno dei suoi vestiti, e mandiamola lì. Questa volta l' Uomo selvaggio non avrà da
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' ha pieni i magazzini. — E dove si trova cotesto mago Tre-Pi? — Lontan lontano, fra' suoi boschi di aranci. — Prima dell'alba la fiera finì. Le fate
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prenderlo, o lo ignora, ed allora vi esprime i suoi dubbi in proposito che potranno mettervi in guardia.
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Non bisogna inghiottire l’ostrica quasi intiera, ma conviene masticarla accuratamente per unire i liquidi contenuti nei suoi tessuti. I veri
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Quella polpa si serberà, e poi a tutto il resto del guscio e dei suoi artigli si darà una buona pestata, e nell’acqua dove ha bollito l’aragusta si
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Fate bollire l’aceto con i suoi ingredienti e versatelo così bollente sul pesce fritto che avrete precedentemente aggiustato in un tegame in
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vita pubblica per sapere in essa adempiere i suoi doveri civici e politici ed esercitare degnamente le proprie funzioni sociali, il congresso raccomanda
trentunenne, e vi entrò perchè credette adempiere ad un dovere civile ricordato dai suoi concittadini a lui, che a nessun dovere seppe sottrarsi.
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perduto uno dei suoi figli migliori.
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E queste sue doti palesò anche nell'esame coscienzioso delle questioni più ardue. Così uno dei primi suoi discorsi, quello del 18 dicembre 1884, in
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ornato, l'eletto ingegno, la vasta dottrina, la rettitudine somma, ed il nobile disinteresse; onde i suoi conterranei lo vollero nella vigesimaseconda
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In brevissimo tempo, dopo entrato alla Camera, vi acquistò una delle posizioni maggiori, creata dai reali suoi meriti, che subito apparvero nella sua
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Alla gravità della perdita ogni parola sarebbe inadeguata, e ai suoi meriti mal risponderebbe, specialmente nella ristrettezza del tempo. Ma
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rapidamente ascensionale ebbe sempre largo conforto di consenso e di simpatia dei colleghi, lieti dei suoi trionfi, come quelli della più vivida affermazione
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Francesco Spirito, lo invito a prestare giuramento e leggo la formula. La formula fu letta e così egli, equanime nei suoi giudizi dovette, per ragione del
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di quest'uomo che fu rappresentativo della sua regione, che dal carcere alla vice presidenza della Assemblea legislativa seguì sempre i suoi ideali e
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breve vita operosa, larga eredità, sia nella scienza, che coltivò con amore intenso, sia nella letteratura, che proprio nei suoi ultimi giorni onorò con
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suo carcere o dallo sgabello di accusato nei suoi processi, lanciasse più audace la sfida contro il vecchio mondo, sia che gettasse nei tumulti di
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e si danno sole al sacrificio, e Andrea Costa parlò al popolo col fascino dei suoi sacrifici, lo convocò all'ombra delle sue prigionie e dei suoi
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arretrare sino al 1882, e fece qui la sua prima comparsa per trasformarsi da fattore economico di produzione in fattore politico di rivendicazioni dei suoi
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ammonirci che se i nostri tempi non reclamano più, e forse non reclameranno mai più i nostri polsi per i ceppi che hanno stretto i suoi, essi chiedono ed
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Ecco, onorevoli colleghi, come e perchè voi, come i suoi generosi romagnoli, avete sentito palpitare il vostro cuore dinanzi alla disparizione di un
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pagando di persona, che costantemente assumeva tutta la responsabilità de' suoi atti e, ammonito, condannato, ammanettato, onorato, condotto fino al massimo
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vorrei, ciò che sopratutto dovrei, perchè de' suoi rari pregi di cuore e d'intelletto, nessuno forse, meglio di me, può recare in quest'Aula, consapevole
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sventure aggiunge le sventure e la colpisce così fieramente nelle sue città e nelle sue genti e nei figli suoi, che si elevano come gli uomini
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dietro l'altro, quasi per un richiamo misterioso, i suoi figli, che nel servire la patria comune diedero così luminoso esempio di grandezza di cuore e
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gaudio, la superiorità del suo spirito. Qui stava forse la essenziale caratteristica di lui, qui il segreto dei suoi trionfi. Egli aveva, senza
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suoi!» . Poiché grande è lo strazio, indicibile la pena del sentirsi diventar solo…
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e precisa. Le sue relazioni parlamentari, le sue esposizioni finanziarie, i suoi discorsi anche in questioni tecniche, i suoi libri, tutto rivelava
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