Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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  • Pagina 1 di 2

Il drago. Novelle, raccontini ed altri scritti per fanciulli

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Luigi Capuana 2 occorrenze
  • 1895
  • Enrico Voghera editore
  • Roma
  • Verismo
  • UNICT
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!... Ceci !... O che siamo al mercato? IL Re. Parlate voi, eccellenza Arlecchino. Si vede che l'eccellenza Tartaglia è troppo commosso per le buone notizie

quanto siamo crudeli noi uomini privando di libertà queste graziose creaturine per procurarci il piacere di averle presso di noi; ma quelle riflessioni

Considerazioni sul potere temporale dei papi

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Sturzo, Luigi 2 occorrenze
  • 1895
  • Scritti inediti, vol. i. 1890-1924, a cura di Francesco Piva, pref. di Gabriele De Rosa, Roma, Cinque Lune-Ist. Luigi Sturzo, 1974.
  • Politica
  • UNIOR
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Dunque, stando così le cose, noi cattolici siamo in dovere, quali esse siano le convinzioni storiche o giuridiche, di non staccarci dalle

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Il potere temporale dei Papi non è uno domma di fede, quindi non siamo obbligati a crederlo ciecamente, ma è una verità naturale collegata alla

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XIX Legislatura – Tornata del 22 novembre 1895

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Villa 5 occorrenze
  • 1895
  • politica - sedute parlamentari del Regno d'Italia
  • UNITUSCIA
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Boselli ministro delle finanze. Vedete che siamo in una questione di sanzione penale: il principio è passato. Però a me par giusto che si segua la

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l'andamento dell'opinione pubblica nei vari periodi di tempo cui ho accennato, siamo obbligati a conchiudere che anche gli Istituti di credito fondiario

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Vollaro De-Lieto. Allora siamo tutti asini!

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magistrato. Potete avere larga fiducia negli amministratori del credito fondiario; ma noi, siccome siamo nella vita pratica, e vediamo praticamente l'uso che

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L'onorevole presidente del Consiglio chiese poi che si stabilisse per lunedì l'esposizione finanziaria. Su ciò mi pare che siamo d'accordo tutti.

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Piccolo mondo antico

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Fogazzaro, Antonio 3 occorrenze

a proporre una transazione, un mercato! E la marchesa crederà che siamo d'accordo! Ah!" Ella strinse e scosse le mani congiunte come se avesse voluto

faceva come te. Ci vuol altro, siamo tutti mortali e dobbiamo accettare la nostra condizione. Si rassegnavano. Ma tu, no. E questo cimitero! E queste

caverà benone. Siamo amici di Papuzza anche noi e non lo lasceremo mutilare né svenare." Franco non si tenne dal brontolare con tanto di cipiglio

ATTRAVERSO L'ATLANTICO IN PALLONE

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Salgari, Emilio 20 occorrenze

?" "Tutta, O'Donnell. Se ci lasciamo sfuggire quest'occasione siamo perduti." "Vada la zavorra dunque! Poi accadrà quello che Dio vorrà." Era forse una grande

." "Vi dimenticate che siamo a tremila metri e che non abbiamo una cucina, ghiottone?" chiese l'ingegnere. "Avete ragione, Mister Kelly. Mi dimenticavo

una terra. Finché la corrente del nord-est si manteneva costante, io speravo di giungere in Europa in pochi giorni: ora siamo in balìa dei venti e

più e non sapranno dove siamo atterrati." "Verremo ben accolti da quei negri?" "Non lo so, O'Donnell. Le Bissagos sono isole ancora poco note." "Se

siamo su un vascello che non ha rivali e fila a tale velocità da infischiarsene di tutti gli incrociatori del mondo e delle loro artiglierie." "Non

cosa ci deve toccare di peggio?" "È vero, O'Donnell" rispose Kelly sospirando. "La fortuna che prima ci proteggeva ci ha ora abbandonati, ma siamo

corna di cervo! ... Siamo perseguitati dal destino?" Per parecchi minuti un cupo silenzio regnò sull'aerostato, che il vento trascinava con grande

o bianchi, noi ce ne infischiamo, e vi dico che giacché vi abbiamo incontrati, ci darete da mangiare. Non siamo cani noi, signor passeggero dell'aria

tutte le viti." "Sono cose che spaventano, Mister Kelly." "Vi credo O'Donnell. Fortunatamente noi siamo fuori della portata delle folgori." Intanto

il pallone è una pazzia, amico mio. In poche ore il vostro incrociatore rimarrà indietro di due o trecento miglia." "Ma non siamo quasi immobili

questo Umpane?" "Il re dell'isola." "Come si chiama quest'isola?" "Orango." "Ci avete teso un agguato?" "Vi abbiamo veduti cadere e siamo corsi qui

?" "No: quei negri sono sudditi francesi e non ardiranno toccarci." "Hurrah per la Senegambia, dunque!" "Non ci siamo ancora." "Ci giungeremo, Mister

17o 15o di longitudine ovest, ed a 24o 39o di latitudine nord. "Siamo a poche miglia dal tropico" diss'egli. "I fetonti non mi avevano ingannato

e anche qualche detonazione. "Diavolo!" esclamò l'irlandese, che non amava il silenzio. "Ci prendono per aquile? Fortunatamente siamo molto alti e le

strana paura ti ha invaso?" "Temo di cadere, massa" rispose il negro balbettando. "Forse cadiamo noi?" "Io sono negro, e voi ... " "Siamo bianchi" disse

atmosferica si avvicina," disse l'ingegnere a O'Donnell, "e temo che l'incontro violento delle correnti d'aria produca qualche uragano. Siamo vicini a

," rispose l'ingegnere. "Le Canarie!" esclamò O'Donnell. "È impossibile, signore, che vi siamo giunti così presto!" "Giunti? Vi è ancora un bel tratto di via

. ovest. "Dove ci troviamo?" chiese O'Donnell. "Sui paralleli della Virginia," rispose Kelly. "Tanto siamo discesi?" "Purtroppo." "A quale distanza

?" "Non ho questa pretesa, O'Donnell, ma se il vento si mantiene stabile, noi avvisteremo domani sera o dopodomani, le prime Canarie." "Siamo spinti

spiacerebbe assai ritornare nel Canada." "Se ci trovassimo vicini alla superficie dell'oceano, getterei le mie ancore: ma siamo tanto alti che tutte le nostre

I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA

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Salgari, Emilio 18 occorrenze

il maharatto, o siamo perduti. Due colpi di carabina rintronarono forando i bambù. La tigre fece un salto emettendo un furioso miagolìo. - Ferma

le carabine e fecero fuoco, ma le palle non colpirono che le stuoie di coccottiero. - Siamo presi, - disse Tremal-Naik. - Barrichiamo la porta. Questa

cuore rimpicciolire per lo spavento. - Un rinoceronte! - esclamò con un filo di voce. - Siamo perduti! ... Non alzò nemmeno la carabina, ben sapendo

qualche preda. - Siamo vicini a Calcutta, - disse un remigante, dopo aver osservato attentamente le due rive. Tremal-Naik, che da qualche ora era in

rattenendo il respiro. - Corri, Negapatnan! corri! - mormorò come se il fuggiasco fosse lì vicino ad udirlo. - Se ti riprendono, siamo tutti due perduti

appiattato un indiano con una carabina in mano e il laccio stretto attorno al corpo. - Siamo ben guardati, - mormorò egli. - Potremo discorrere senza

i capelli sul capo. - Maledizione! - tuonò. - Siamo adunque rinchiusi? - Si precipitò a sinistra e urtò contro una terza parete. La tigre, che si era

. Perché mai quei due istrumenti suonavano così contrariamente? Era forse un segnale? Kammamuri lo temeva. - Padrone - diss'egli, - siamo stati scoperti

spaventevole tua dea che mi fa orrore, che maledii sin dal primo giorno che la fatalità mi gettò fra le vostre braccia. - Siamo inesorabili, - incalzò l'indiano

. - Il sipai forse? - Certo è lui. - Allora siamo perduti. - Non ancora. Sai gettare il laccio? - Giammai fallii il colpo. Tremal-Naik sciolse il laccio

, rimani qui con cinque uomini e io cogli altri raggiungo la camera comune. Al primo sparo salite sul ponte. - Siamo d'accordo. Hider impugnò una

diedero la caccia! Ma siamo noi i suoi compagni. Il bengalese si raddrizzò, guardandoli con ispavento. - Voi! ... Voi! ... - ripeté. - Sono perduto

per la feritoia e lesse: Siamo circondati da alcune compagnie di sipai, ma uno dei nostri segue Darma. Grandi pericoli ci minacciano e la tua evasione

Gange, sii il benvenuto, - disse il bengalese, toccando la polvere colla fronte. - Ebbene? - chiese brevemente Suyodhana. - Siamo battuti. - Che vuoi

il largo. Il capitano condusse l'indiano sotto il tamarindo e si sdraiarono entrambi fra le erbe. - Siamo soli, capitano Macpherson? - chiese il

prendono posto i cacciatori, solidamente assicurata con corde e catene. - Siamo pronti? chiese il capitano Macpherson. - Non manca che di partire

pistole. - Padrone, - disse Kammamuri, - se fra due o tre ore non ritorniamo, vorrà dire che siamo stati assassinati. Il canotto è arenato sulla riva

sto qui, cogli orecchi ben tesi. Siamo su di una falsa via. - Dove sono gli altri? - Tutti dinanzi a noi, Gary. Si teme che gli uomini che hanno