Ogni provincia italiana, si può dire, ha il suo bene e il suo male; forse per questo si è mai parlato in Italia, come di questione permanente e
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Sì, è vero, vi sono problemi speciali, come quello degli agrumi e degli zolfi in Sicilia, quelli del terremoto a Messina, in Calabria, nella Marsica
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doloroso dover constatare che da trent'anni che si parla apertamente di questione meridionale (prima se ne parlava sottovoce), non si è riusciti a
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non si fuse nell'anima delle diverse popolazioni. I «piemontesi» (così erano chiamati tutti i burocrati mandati a «colonizzare» il mezzogiorno) ebbero
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italiani. Ma mentre l'alta Italia moralmente si unificava, attirando a sé le forze del centro — per cui Milano fu detta la capitale morale — e mentre Roma
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quasi, giustificano il fatto economico che si è svolto dal ʼ60 al ʼ915, senza per questo giustificare il fatto politico, al quale tutt'al più si daranno
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economico del bacino mediterraneo, sì da determinarvi una politica realistica. Senza voler fare una discussione storica — che si allontanerebbe dalle linee di
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Si domanda da parecchi se è mai possibile che, nelle condizioni presenti, il mezzogiorno possa superare le difficoltà economiche; e, sia pure
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Quando la economia si sposta verso il nord e i banchieri toscani e genovesi tengono il mondo europeo in pugno; e le Americhe aprono al vecchio
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sicurezza che sarà per quanto è possibile duratura. Per quante leggi si facciano, non si possono superare queste barriere della economia; né d'altro
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Lo sforzo politico deve essere, per legge naturale, pari allo sforzo economico, necessario a vincere gli ostacoli che si frappongono ad avere una
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paese naturalmente povero, di scarsa potenzialità economica e in condizioni non favorevoli di espansione; invece, si magnificò retoricamente la bontà e
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trattato commerciale del 1863 stipulato con la Francia (verso la quale, in regime abbastanza libero, si orientò il mezzogiorno); e già le migliorate
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; per giunta i nostri terreni sono quasi tutti gravati da oneri ipotecari, sì da potersi affermare che la proprietà meridionale rurale abbia due
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uniformità formale, per essere ascoltata. Si facevano le leggi: accenno a quelle agrarie. Il disboscamento pazzo del mezzogiorno imponeva una ricostruzione
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lontana centinaia di chilometri. Si trattava di liberare la terra dall'acquitrino, di prosciugarla, di livellarla e in secondo tempo di rimetterla a
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siderurgici della media e alta Italia; cosa che si ripete oggi, attraverso i tentativi di accaparramento, diretto e indiretto, delle energie statali ai
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passivo a un regime attivo — si intende, nella affermazione di una politica mediterranea; — ma a condizione che si superino le tre barriere poste dal
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Ma tutto ciò è impossibile se non si riforma il metodo, se l'Italia del sud non prende la sua posizione politica di saper fare e volere le sue leggi
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amministrativo — affrontare il suo avvenire come centro mediterraneo? A questa domanda l'istinto mi dice di rispondere di sì; ma prima di rispondere
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, della mosca olearia, della peronospora, della biancorossa; e si deve a questo sforzo di denaro e di risparmi, esclusivamente nostri, se si poté vincere
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Al capitale formato dai sudati risparmi, al lavoro geniale, corretto da preparazione ed esperienza tecnica (due valori che si trovano largamente, nel
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vita che lavora, privi della ebbrezza che dà il contatto con la natura, che si trasforma e si rinnova nelle sue forze produttive.
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questioni giuridiche sul regime di proprietà — si fecero aiutare dallo stato in tutti i modi per redimere i terreni dalla palude, renderli atti alla grande
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problemi finanziari, assillati dalla mafia e dalla camorra, di che si giovarono alternativamente i partiti locali e il governo centrale.
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Oggi, fascisti e nazionalisti si dividono l'entusiasmo e l'arrivismo meridionale. Non discuto la conversione di molti democratici e liberali di ieri
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, che si ignorano e si odiano, mentre la politica spesso unisce coloro che sfruttano il popolo e se ne fanno sgabello.
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maggiore però sta altrove; non è una presa di possesso alla garibaldina, che muta il mezzogiorno e lo fa rivivere; ma nessuno di noi si augura che
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La vecchia democrazia personalista è forte nel mezzogiorno: sta in agguato, aspetta, si insinua nelle pieghe dei nuovi partiti, vive del suo bagaglio
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quali rifugge per intima struttura di pensiero e di finalità; essa ha una base autonoma e realistica, che si suole esprimere con le parole storiche di
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6. - Fin oggi i tentativi teorici di questa scuola si sono fermati, direi, alla soglia del problema statale, nella interferenza economica con la
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Questo grande esperimento potevano fare simili partiti dove erano arrivati al potere, dove si eran potuti assumere le responsabilità pubbliche e
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che esercita il capo dello stato quando nomina il governo popolare, e quindi in questo senso si può parlare di sovranità popolare in regime
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Perciò, per noi, lo stato, in quanto società organizzata politicamente, è diverso dalla società e non si confonde col regime; non vi è quindi uno
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, atomistica, che si fonda sulla sovranità popolare come fonte assoluta di diritto.
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14. - Ci si accusa di volere, con la nostra teoria, disintegrare lo stato, svuotandolo di contenuto etico, e quindi di autorità nazionale. L'errore
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rapporti, adattabile e perfettibile, ma che scaturisce dalla natura. Come non si nega la legge fisica dei corpi, legge assoluta e relativa insieme, legge
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-romano-cristiana, che è la grande tradizione di tutti i popoli civili. E se da più di un secolo tale civiltà si è sviluppata nel clima razionalista
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le tradizioni della nostra civiltà sono ripullulate dalle macerie delle cose distrutte; e mentre il nuovo si è innestato all'antico, secondo il ritmo
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rapporto del metodo con l'oggetto dell'azione si sente l'istinto del dominio che vuole assommare o accentrare per infondere alla vita politica il proprio
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Nel suesposto duplice senso della riforma statale si inserisce oggi un esperimento audace cui non mancano consensi; però manca la convinzione
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Non si può assolutamente prescindere dalla forma, cioè dall'organamento istituzionale centrale e periferico e dalla espressione esteriore, ordinata e
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, si confonde con la valorizzazione statale: se ciò indica la lotta agli clementi di disgregazione, quali sono i partiti anarcoidi, ciò ricade nella
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governarsi e valorizzarsi; per ciò stesso non può non riconoscere il medesimo diritto ad altra nazione che si trovi o che arrivi a tale grado, e che si
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- Le forze umane tendono all'infinito; e come nel tempo si protendono verso il futuro con il nesso indissolubile di cause ed effetti, come se mai
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La storia ha le sue soluzioni e i suoi spostamenti. Si dice che la civiltà europea emigri in America, perché ivi si sono accumulate le ricchezze del
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, e diede luogo ai governi nazionali. Oggi la grande guerra ha spezzato anche la solidarietà economica fra i popoli: invano si cerca una pace
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L'istinto collettivo è così fatto che appena intravede una forma risolutiva, si afferra ad essa come se la vita fosse statica e non dinamica, e grida
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fascismo o col nazionalismo, come ieri non si confuse mai con la democrazia liberale, non ostante i punti di convergenza cogli uni e con gli altri.
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fermò per un tratto la democrazia liberale che si piegava. Anche il fascismo era minoranza, e credo lo sia ancora oggi, ed è arrivato a dominare, sia
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