siciliana (inserita nel 2008) o la Giostra del Saracino di Arezzo, sembrano perpetuare antiche contese e rancori e che quindi sarebbero incompatibili con il
, scura, diffidente e sognante come una beduina [Io son di saracino sangue ardente..., cominciava una poesia intitolata Noi pubblicata in «Sardegna
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di farina o grano saracino. Giravano liberamente intorno alla casa ed in un vasto giardino, e cacciavano con avidità le mosche ed altri insetti dei
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.» «Di che terra?» E diremo: «Il saracino Alzor disertò le nostre castella sulla riviera ligure.» Fuggiamo lontano. O mio Ugo, vivremo lontano da tutti
Alzor. Cessò l'orgia. - Chi sei tu? - domanda l'audacissimo Saracino. Le sue guardie gli si stringono appresso: il carnefice ghigna: ma più maledette
Alzor è alla Dora! - Alzor? - meraviglia spaventosamente Ugo. Ugo sapeva che da tempo il padre gli aveva detto che quel Saracino era calato di