misteriosamente tante cose! Il più difficile è il desinare. Mai come quella sera Leonia e Maria hanno veduto i ragazzi girare intorno a loro dalla cucina alla sala
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infilò una per braccio. Quindi salì sulla tavola nella sala da pranzo, e poi cominciò ad agitare le braccia con le due sottane che facevano da ali
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la Bettina sono felici! Lolò è animata come un bimbo vero. Fa da sè un bel giro per la sala; dice: «mamma e papà»; risponde: «sì e no». Il babbo non
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ciascuna di loro s' era scelto, fu una sollecitudine, un pensiero. Ma poi, quel trovarsi chiusa sempre tra le pareti d'una sala, quantunque tappezzata da
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garbo; si rivolse ancora alle fanciulle, e continuò le sue vôte facezie. Maria, nascosta quasi in un canto della sala, era stata silenziosa e indifferente
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Il cameriere di lord Leslie apriva con cauto riguardo l'uscio della sala, ove al consueto se ne stava ritirato il suo signore; e, facendo una gran
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mattina in cui l'abbiamo trovato che passeggiava nella sala dell'albergo: « Eugenio, sedete qui, accanto a me. Le prove d'amicizia che m'avete dato, il
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: un certo Mosca, che stava in via santo Spirito. - Mosca? ah! - e rientrai in sala. - Mosca! - ripetei affacciandomi alla finestra. - Ma sì! il
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egizio con colonne, architravi, pavimento e ornamenti di marmo nero, d'oro e d'ebano. La sala ha la forma di un trapezio. Scalini di basalto che
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vesti azzurrine si raggruppa armoniosamente nella sala. Alcuni giuocano, altri passeggiano, altri ancora discorrono o pensano, parecchi dormono, altri
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Diamante. Esploreremo prima, ad ogni buon fine, la sala da questa parte. TYLTYL E permesso avvicinarsi? LA LUCE Perchè no? Non sono cattivi
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rimaste senza fiato tutt'e due. Al di là di quel muretto la galleria si allargava formando come una stanza, una sala col soffitto a volta, tutta piena
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Non l'avevano mica chiusa in una cella Ippolita. Quando io e i suoi zii eravamo entrati in quella sala d'aspetto, lei c'era già, seduta dall'altra
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ero entrata in sala da pranzo col cuore nei tacchi dei sandali, dall'apprensione. Almeno, io lo sentivo circa a quel livello li. C'era già la contessa
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accompagnamento. C'era come una specie di sala d'aspetto, divisa a metà da una panca di legno scuro con lo schienale molto alto. Non c'era altro mobile
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e non rispondeva nessuno. Mi stufai e tornai dentro. Ormai era l'ora della prima colazione: in sala da pranzo la contessa versava il caffè al conte
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sala da pranzo c'era una luce viola e gialla come in chiesa, perché i vetri delle finestre erano colorati e rappresentavano pavoni e girasoli. Remigio
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una catena pure di ferro. A vederla seduta sotto quel macchinario, in quella sala cupa, la mia amica incominciava sul serio a sembrarmi una prigioniera
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