salda base nella coscienza collettiva tale da conferirle autorità; perché mentre rimane un tentativo permanente di far vagliare da un corpo
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Combinando la definizione di prodotto di un numero per un vettore con quella di somma di quanti si vogliono vettori (n. 10) rimane più generalmente
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Ciò va inteso in senso puramente geometrico, perché rimane indeterminata la legge temporale di codesta rotazione o traslazione.
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Sotto l'aspetto costruttivo, si ha il corollario equivalente: Il centro di curvatura traiettoria Γ di un generico punto P rimane individuato come
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IP' e PO si incontrano in P'. La proprietà da sfruttare è che in questo stesso punto deve concorrere anche ΩΓ. Ne rimane univocamente individuato il
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in A 1, o in B 1 ) è chiaro che la cicloide evoluta rimane sfasata di una semionda rispetto alla primitiva: ha cioè (come appare dalla fig.) i punti
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Rimane così individuato, come centro istantaneo I, quel punto che divide il segmento OO' in parti inversamente proporzionali ad ω, ω'.
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posizione che, in base alla costruzione precedente, rimane univocamente subordinata all’orientazione di F attorno ad O. Su questo raggio la posizione di O'1
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seconda ruota, rimane senz’altro individuato il raggio ρ' (in base alla relazione ωρ = ω'ρ'), e la determinazione del profilo coniugato ad un generico
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ogni suo punto P (x, y, z) è tangente alla forza F (X, Y, Z) in quel punto. Il verso di percorrenza, che rimane fissato sopra codesta linea
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caso l’inversione del senso dell’integrazione nella espressione del lavoro implicherebbe il cambiamento di t in -t;e, in generale, non tutto rimane
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avanti, esso è andato cedendo all’esterno sotto forma di lavoro: la loro somma (energia totale) rimane costante.
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energia rimane però costantemente la stessa, senza che dall’esterno ne venga mai ceduta o sottratta.
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come nuova unità la λesima parte dell’unità primitiva) l’area A rimane moltiplicata per λ2: in altre parole essa è una funzione omogenea di secondo
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pel numero c che qui rimane incognito).
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Se su P non agisce, oltre il peso, nessun’altra forza direttamente applicata, constatiamo sperimentalmente che P rimane in quiete, vale a dire è in
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Siccome un comune fattore di proporzionalità applicato alle masse dei punti di un sistema, non ne altera il baricentro, così rimane provato che il
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Anche qui la posizione di C sulla retta A l A 2 , dipende soltanto dalla posizione delle origini A l,A 2 e dal rapporto rimane cioè sempre la stessa
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tra piani paralleli al piano z = 0. La funzione z 2 sotto il segno rimane costante sopra ciascun disco e il contributo, recato all’integrale triplo dal
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integrazione indipendenti dai parametri x, y, z (perché il campo S rimane fisso al variare di P), si può ancora applicare la regola di derivazione sotto il
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rimane
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Rimane con ciò verificata a posteriori l’incondizionata continuità del campo di forza.
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Se si fa coincidere O col baricentro, q 0 va a zero, e non v’è correzione di primo ordine. Rimane quella di secondo
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Avremo raggiunto il nostro intento se mostreremo che, nelle derivate di U* rapporto ad x, y, z, rimane (come in U*) un fattore ε3 (moltiplicato per
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derivate, appare manifesto che la quantità in parentesi è una funzione F, che rimane finita e continua (in tutto il campo di integrazione), anche per ε
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Comunque, rimane provato che ad esso d σ0 esclusivamente è dovuto il valore limite a 0 (per P tendente ad O) della componente normale dell’attrazione
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Di solito si dice più brevemente: Quando è soddisfatta la (3), il sistema delle forze attive equivale ad un’unica forza applicata O, e questa rimane
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tale sollecitazione (di forze attive e di reazioni equivalenti, se non identiche, a quelle che in realtà si esplicano) il corpo rimane manifestamente in
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possono scorrere), valgono analoghe considerazioni, coll’unica avvertenza che rimane indeterminata (come già nel caso dell’asse fisso) la distribuzione
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Ma è chiaro che (in questo caso di più che tre punti di appoggio) la distribuzione delle reazioni non risulta individuata; bensì rimane (in base alle
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Nel primo caso, ogni spostamento del solido compatibile coi legami (che cioè lasci fermo il punto), anche il baricentro G rimane fisso, e quindi il
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Sappiamo già che, nell’ambito della statica dei corpi indeformabili, la distribuzione delle reazioni rimane indeterminata (§ 16). Le (1) precisano
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diametro alquanto minore e rimane in equilibrio sfregando la colonna in A e in B sotto l’azione di un carico q, applicato all’estremità C del braccio
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Tuttavia si deve avvertire che la effettiva determinazione risulta in generale piuttosto complicata: per n = 3, la posizione di P 2 rimane senz’altro
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Ad ogni modo rimane, in valore assoluto, inferiore a cosichè a e si possono sostituire i primi quattro termini dello sviluppo in serie, trascurando
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lunghezza l del filo rimane approssimativamente espressa dalla formula (26), alla quale, naturalmente, si perverrebbe anche qui in modo diretto
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ma n rimane inalterato: infatti esso si comporta come e questo non cambia, dacché mutano segno sia t che ds.
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in uno di essi (ciò che fissa la costante del secondo membro), rimane senz’altro individuato anche il valore della tensione all’altro estremo.
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tensione ad uno degli estremi, p. es. T A, ne rimane univocamente determinata T B, e di conseguenza anche il valore numerico del massimo divario
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Così, nota che sia la configurazione della verga, rimane determinato per ogni sezione il momento risultante Γ degli sforzi interni cui essa si trova
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dilatazione del filo per ogni grado centigrado. Si trovi anche la massima tensione, cui rimane sottoposto il filo nelle dette condizioni (kg. 6,287).
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17 . Nell’ipotesi. che forze esterne siano applicate esclusivamente alle estremità di una verga in equilibrio (F = 0), rimane costante, in base alle
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Sarebbe assai facile riconoscere che sotto questa forma, essa rimane valida in generale, cioè qualunque sia, per numero, intensità e direzione, il
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. Infatti invertendo il senso di k si deve invertire anche quello di l e così il carattere destrorso. o sinistrorso dell’elica rimane invariato.
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Rimane pertanto provato che la ψ definita dalla (8) e con essa tgψ è funzione crescente si a di che di '
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Rimane allora notoriamente sensibile una forza tipica , il «peso» di P, che può quindi risguardarsi come la forza che occorre vincere, per impedire
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Supposto per es. che Δs non superi 1 Km., la deviazione rimane inferiore a mezzo minuto primo.
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Rimane così soltanto il primo addendo χ 1, cioè la forza centrifuga dovuta alla rotazione diurna. La corrispondente velocità angolare ω (arco
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Rimane così in primo luogo giustificato l’asserto, che g va costantemente crescendo con λ; se poi si elevano i due membri alla potenza ½ e si
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si riduce sensibilmente ad ε cosλ , talché rimane
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