palazzo dei Roccaverdina dov'ella era nata. «Dovresti accendermi un bel torcetto!» «Anche venti, zia!» «Ma che hai operato qui? Non mi raccapezzo
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passare rumoroso di un treno, che scivolò, lanciando una fiammata di scintille. Si fermò, girò gli occhi intontita, si raccapezzò, sentí la sua febbre
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. Poi non si raccapezzò più affatto, gli parve di attraversare una sconosciuta necropoli, un dedalo di vie funeree dove ardessero lampade sepolcrali
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di mazza sulla testa e di barcollare. Finalmente, a stento, raccapezzò un pensiero. "Signori" diss'egli "sento che mi si è gettata un'ingiuria: non so
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