1) N. M., 2) G. G.; 3) B. L.; 4) C. A.; 5) Z. A.; 6)M. R.; 7) S. V.; 8) T. R.; 9) T. V.; 10) M. G.; 11) LA R. G.;
GRRR-R-R-R! GRRR-RAB!
Woltereck, R. - Variation und Artbildung. I. R. H., IX, 1909.
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difatti, se si moltiplicano i due membri della (31) per (dove r è uno qualunque degli indici 1, 2,...) e si integrano fra r e b, al secondo membro si
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Occupiamoci ora del fattore R(r) della (222), che dipende dalla legge della forza. Esso soddisfa l'equazione (224) dove
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per essi ha interesse la considerazione della R(r) e più ancora della funzione R2(r) poichè, fissata una semiretta uscente dal nucleo (cioè fissati e
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esse si riducono alle due seguenti equazioni nelle funzioni F(r), G(r):
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R. E. Leakey e R. Levin, Origini, nascita e possibile futuro dell’uomo, trad. it., Laterza, Bari 1979.
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Sir R. Schomburgh, nel Journal of R. Geograph. Soc., vol. XIII, 1843, p. 31.
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applicato il rappresentante B - A di v, tre rette r 1, r 2, r 3 aventi rispettivamente le direzioni prefissate, e per B si conducano i piani paralleli ai
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v a, a a, v r, a r.
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(dove n e P designano interi, a r , b s numeri reali, v r , w s vettori quali si vogliano) si fa come d’ordinario, colla sola restrizione che, in un
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27 . Premettiamo una considerazione qualitativa circa il verso di due rette orientate r, r', non appartenenti ad un medesimo piano. Proiettando da
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Dopo ciò, è giustificata la definizione seguente: per momento risultante di un sistema di vettori (applicati) rispetto ad una retta orientata r
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Se il risultante R non è nullo, si ha M’ = M (ossia (P - P') Λ R = 0), allora e allora soltanto che la retta P P ’ è parallela ad R.
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Ma, per definizione di prodotto vettoriale, il vettore (P-P') Λ r è perpendicolare ad R, onde risulta
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R = λ3 r;
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(6')q = F (q l, q 2,..., q n| r| r').
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(6'') q = q l α, q 2 β, q 3 γ (1, 1, 1| r |r').
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F + R = 0 ossia R = -F.
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Se invece r 1 ed r 2 sono parallele, è parallela ad esse anche r 2. Infatti, ove ad es. r 1 ed r 3 avessero un punto comune, in tale punto, per
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rappresentandosi con d' la distanza del baricentro dalla retta r, ossia la distanza dei due assi r'ed r 0 . L’eliminazione di Ί0 porge
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Per un cono (R 1 = 0, R 2 = R raggio della base) risulta in particolare:
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essendo R 1 ed R 1 i raggi delle due sfere che limitano l'involucro.
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La sezione mediana (con un piano perpendicolare all’albero) del mozzo è compresa tra le due circonferenze di raggi r 1 = 40 cm., r = 20 cm.; la
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33. Per un toro (r raggio medio, r raggio del cerchio generatore) si ha
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32. Per un cilindro cavo (R 1, R 2 raggi delle pareti esterna ed interna; h altezza) si ha
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Ciò posto, indichiamo con r ed r' le distanze di P e di P' da un P punto generico Q di σ. In virtù della relazione ρρ' = R 2 i due triangoli QOP
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20. Attrazione di una crosta sferica omogenea, e in particolare di una sfera a strati concentrici omegenei. - Siano R 1 ed R 2 (R 1 > R 2) i raggi di
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e in particolare, per una sfera piena di raggio R, ( R 1= R, R 2 = 0),
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nei punti interni (ρ R), valendo indifferentemente entrambe le espressioni per ρ = R.
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) verticali. Ove se ne designino con R 1, R 2, R 3, R 4, le intensità rispettive, nell’ipotesi che l'equilibrio sia effettivamente possibile, la trave AA' sarà
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R A, R B; Φ A, Φ B.
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(2*) Ψ* = Ψ- R A, Ψ'* = Ψ' - R' A, Ψ''* = Ψ'' R''A,…
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(1*) F * A = F A + R A + R' A+ R'' A +…
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(3*) Φ A* = R A + Φ A , Φ B* = R B + Φ B,
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talché si ottiene per la componente v r, di v secondo la r l’espressione
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Ciò posto, il lavoro virtuale R x δP della forza R si riduce ad RΔ (per la definizione di prodotto scalare) e quello R' x δP' della R' - RΔ.
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Poiché il vettore a c = ω Λ v r, ove non sia nullo, risulta perpendicolare a v r, la relazione precedente, moltiplicata scalarmente per v r , porge
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8. Nel caso della sfera la sunnormale QN, ove r designa il raggio, è data da R cosζ, talché la (3') diventa
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15. Il momento della coppia (R 1, R 2) si calcola assai speditamente, immaginando di sostituire a tale coppia un sistema equivalente. E ciò coll
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donde, per la coppia R 1, R 2
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Per la coppia resistente (R 2, R'1), si ha analogamente ρ = OC come distanza dei punti d’applicazione, e ρ sinφ per braccio, dacché (n. 12, c)) R 2
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Il suddetto momento si presenta allora come differenza di due: spettante l’uno alla coppia (R 1, R'2), che è (cfr. le figure) motrice in ogni caso; l
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dove O è un punto fisso ed r una costante positiva, è la circonferenza di centro O e raggio r.
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La variabile p r, che prende il nome di momento coniugato alla q r, è data, per definizione, da
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Dal R. Istituto Tecnico Superiore, Milano — Programma di quel R. Istituto Tecnico per l'anno scolastico 1895-96, copie 2;
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