Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Il Mezzogiorno e la politica italiana

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Sturzo, Luigi 1 occorrenze
  • 1923
  • Opera omnia. Seconda serie (Saggi, discorsi, articoli), vol. iii. Il partito popolare italiano: Dall’idea al fatto (1919), Riforma statale e indirizzi politici (1920-1922), 2a ed. Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2003, pp. 309-353.
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Io ho fede nelle nostre forze naturali; perché queste possano utilizzarsi, occorre una efficace preparazione, che sarà un'altra vigilia (come fu

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Introduzione alla sez. "Riforma statale e indirizzi politici (1920-1922)

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Sturzo, Luigi 1 occorrenze
  • 1923
  • Opera omnia. Seconda serie (Saggi, discorsi, articoli), vol. iii. Il partito popolare italiano: Dall’idea al fatto (1919), Riforma statale e indirizzi politici (1920-1922), 2a ed. Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2003, pp. 101-131.
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11. - Il regime democratico ha la sua base nella concezione delle libertà fondamentali; queste furono precisate, nel periodo costituzionale, in

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I bollettini della guerra 1915-1918

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AA. VV. 1 occorrenze

fuga le truppe che li occupavano ed inseguendo poi queste con tiri a «shrapnell».

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I bollettini della guerra 1915-1918

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AA. VV. 1 occorrenze

Continuano sulla fronte Tridentina insistenti azioni delle artiglierie nemiche. Nella giornata di ieri queste furono particolarmente attive contro

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I bollettini della guerra 1915-1918

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AA. VV. 1 occorrenze

queste armi sono già in azione contro l’avversario.

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Lezioni di meccanica razionale. Volume primo

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Tullio Levi Civita - Ugo Amaldi 45 occorrenze

Potendosi scrivere queste disuguaglianze sotto la forma

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si rileva da queste ultime che il nostro Moto si può considerare composto (n. 5) di un moto uniforme di velocità sull’asse x e di un moto

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punto P di coordinate x, y, z, queste sono le componenti del vettore P - O, onde si ha

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Son queste le equazioni generali di un moto rigido.

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In base a queste osservazioni appar giustificato chiamare elicoidale ogni moto rototraslatorio uniforme, e il designare col nome di asse del moto

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onde, tenendo conto della prima e della quinta di queste, la (22) si potrà scrivere

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onde risulta che queste due derivate si annullano insieme; cioè se durante il moto di un sistema rigido l’asse di moto ha direzione fissa entro il

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queste due somme avendo valore costante (cioè indipendente dalla posizione di CD), perché sempre eguale alla lunghezza comune delle due aste AC, BD

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normale IN alla base λ nel polo istantaneo, prefissando convenzionalmente un verso su ciascuna di queste due rette.

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Movendosi F, cambia (almeno in generale) anche la posizione relativa di queste due coppie ortogonali IT, IN, ed MT ', MN', che indicheremo per

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La dimostrazione formale si ricava con tutta facilità dalle (24) del n. 24, in quanto, a norma di queste, la componente secondo la direzione

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, queste si risguardano situate in un medesimo piano perpendicolare agli alberi.

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Son queste le equazioni del vincolo di puro rotolamento. Per renderle esplicite, ricordiamo (Cap. III, n. 34) che:

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masse, queste ultime, divenute oramai grandezze derivate, ammettono, in base alla relazione fondamentale della Dinamica, l’equazione delle dimensioni

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Queste riflessioni, pur non avendo un esatto valore quantitativo, sono tuttavia espressive come norme di tendenza ed illustrano sufficientemente i

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Applicando in primo luogo queste formule ad un medesimo propulsore (λ = 1) in due diversi regimi di funzionamento, pei quali sia γ; il rapporto fra i

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Da queste relazioni, risolvendo rispetto a τ e a μ, abbiamo

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Queste definizioni presuppongono la conoscenza d’ogni forza F, non solo in corrispondenza alla data posizione di equilibrio M, ma anche in ogni altra

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Queste ovvie osservazioni suggeriscono una generalizzazione che risponde nello stesso tempo alla nostra intuizione fisica e allo spirito del Calcolo

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Quando vi sia pericolo di ambiguità, si distinguono queste tre specie di densità coi nomi rispettivi di densità cubica o densità di volume (concetto

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il risultante di queste attrazioni risentite da P passa per il baricentro di C.

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Queste formule mettono in evidenza che si arriva al medesimo punto C qualunque sia l’ordine nel quale sono stati presi i vettori.

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1) Forze esercitate su P dagli altri punti dello stesso sistema S, e in particolare da quelli contigui a P. Queste diconsi forze (attive o vincolari

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Reciprocamente, se sono soddisfatte queste due condizioni, risulta senz’altro dal n. 7 (tenuto conto dell’assenza di attrito e della conseguente

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Ammessa la derivabilità delle coordinate di P, codesti rapporti hanno rispettivamente per limiti e son queste appunto le componenti di

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Un solido è in equilibrio sotto l’azione di date forze. A quali condizioni debbono ulteriormente soddisfare queste forze affinché, spostando comunque

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Queste ulteriori condizioni risultano precisate dal teorema, che dimostreremo al n. seg. e che fornisce, per le condizioni di equilibrio di un

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cui bisogna associare quelle che legano x n, y n, alle l e alle e alle α. Queste due equazioni si ottengono nel modo più semplice proiettando il

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Di queste trasmissioni di forze mediante fili abbiamo già usufruito in più esempi concreti (e in circostanze meno semplici), anticipando alcune leggi

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Queste relazioni vettoriali fra le tensioni sono identiche nella forma alle (4) del n. 5, che intercedono fra gli sforzi nel caso dell’equilibrio di

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Queste gomene sostentatrici sono fissate agli estremi e, di solito, l’impiantito del ponte sottostante è ad esse assicurato per mezzo di robusti

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dove φ e C designano due costanti arbitrarie, dopo di che, moltiplicando la prima di queste equazioni per la seconda per e sottraendo membro a membro

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e queste due condizioni sono compatibili solo a patto che sia δΛ = 0.

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Il lavoro complessivo si può perciò considerare come somma dei lavori effettuati da ciascuna di queste coppie, e risulterà dimostrato l’asserto se si

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Designeremo con Δ il valore comune di queste componenti, immaginando, per fissare le idee, di prendere come direzione positiva su PP' quello della

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Queste esprimono che il vettore ove non sia nullo, è perpendicolare ad un tempo a b e a t, il che è quanto dire parallelo ad n. Si può pertanto porre

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direttamente applicate Fi, supponiamo per un momento che le intensità Fi di queste siano fra loro commensurabili e si abbia precisamente

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Per queste analogie (e per altre che tosto indicheremo) fra le X i, Y i, Z i e le Q h, queste ultime quantità scalari si sogliono chiamare le

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e, viceversa, è chiaro che, se sono soddisfatte queste equazioni, risulta pur soddisfatta la (10') e quindi la (10) per qualsiasi scelta delle δq h

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Il lavoro complessivo di queste forze F i, per un qualsiasi spostamento δP i si può esprimere, tenendo conto delle (17), sotto la forma

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Beninteso, queste equazioni costituiscono soltanto una parte delle condizioni che caratterizzano tutte le possibili sollecitazioni equilibranti: ma

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Qui ci proponiamo di mostrare come il metodo dei moltiplicatori risponda in modo esauriente a queste esigenze.

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14. Badiamo in primo luogo all’annullarsi della risultante. Dacché le forze agenti sono R 1 ed R 2 queste devono costituire una coppia. Per

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Queste sono calettate ciascuna sul rispettivo albero (in modo da costituire un tutto rigido coll’albero stesso) e appartengono di solito ad un

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Queste equazioni si possono raccogliere nell’unica equazione vettoriale

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