- A quell'ora, non ho mai appetito!
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salvare quell'asino d'oro, prendiamo la cosa sopra di noi?
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. Il tipo del moderno parassita è incarnato nel comm. Gaudenzi, un individuo al quale manca la cognizione del senso morale, manca quell'onestà
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quell'esercito di uomini-sciacalli che si gettano - come corvi sul cadavere - sulle tracce dell'esercito combattente; e, alla dimane della battaglia, spogliano
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una potenza di colorito che solo sa dare il valoroso autore delle Rozeno, tutti quegli esseri sociali, che non sapendo come mantenere quell'apparenza di
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avvocato. La commedia stampata sulla copertina per titolo Parassiti: sui manifesti - o sbaglio? - ho letto I Parassiti: quell'I era di troppo. Intesa, come
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, perché possano non perdere quell'intimo riserbo che è l'atmosfera delicata di un'anima onesta e di un forte carattere in formazione.
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E ciò li fa monotoni e leggeri e poco piacevoli ed acuisce la ricerca de' mezzi volgari di allettare e concorre mirabilmente a quell'abbassamento di
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tanto più utile in quanto quell'associazione di cinque o dieci scrittori, che avviene nella sala di redazione d'un giornale, rappresenta e compendia
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! ... Quasi si trattasse d'un facchino!" "Non piangere!" la pregava Eugenia. Aveva intanto anche lei le lagrime agli occhi, rimescolata da quell'insolito
fisso fisso, ella si sentiva invadere da un terror folle; come se tra quei due avvenisse in quell'istante qualcosa di misterioso, a cui ella doveva ri
che egli si fosse già accorto ... e la spiasse, con quell'aria dabbene. E per ciò tremava ogni volta, appena sentiva aprir l'uscio e vedeva apparire
Lusinga dell'immaginazione o realtà (che gliene importava?), quell'atto da credula femminuccia era servito intanto a liberarlo dall'indefinibile
cattiva sorte. Una, due volte la settimana, quell'atonia era interrotta dalle risate di Giulia. Allora, improvvisamente, per le stanze, pei corridoi
stoffa della poltrona s'elevava l'odore di colei che vi si era seduta per anni, piangendo lacrime di vedova, co- vando rancori di suocera. Quell'arnese
di empirsi i polmoni di quell'aria vivificante che gli pareva di non aver respirato mai. Sentiva in fondo al cuore un palpito di giovinezza, voleva
lo ringraziava con lo sguardo, sorriso anch'esso. Le tristi impressioni del viaggio gli s'erano dileguate rapidamente dall'animo a quell'apparizione
riusciva intanto a ribellarsi contro quell'astio geloso; così profonda era l'impronta di venerazione per la madre lasciatagli nel carattere da quei lunghi
temerei di non essere creduto se non potessi dirle: os- servi!" "Nuovo, assurdo per voi, non per la scienza, m'immagino." "Dopo quell'accesso nervoso
, l'ironia di chi sa e vuol dire e non dire ... Ma si sentiva paralizzato. Quell'avvertimento corrispondeva a certe parole del dottore, a oscuri
- to. Contraddizione! È inaridito vicino alla tomba di una bambina. E accanto a quella là, di un vecchio, quanti portoni attorno al ceppo di quell'ulivo
morta. "È tranquilla" disse. "Starà tranquilla un pezzo" rispose il dottore. "Chiudete quell'uscio, lasciatela riposare e venite a sedervi qui, accan
insistenti del solito. All'improvviso alzò la testa per accertarsi se s'ingan- nava. Ruggero, che la guardava fissamente, a quell'atto si era voltato
di evitar di rispondere a quell'intimazione. "Ne convengo, sono stato eccessivo. Ma tu non puoi farti un'idea del dolore che provo, tu che ignori la
fissava? ... Perché non poteva scacciar via quell'ossessione? ... Si agitava nel letto, smaniando, spingendo la testa fuori delle coperte. Le pareva di
punto a Patrizio Ruggero indignato. "Poveracci! Non si reggono in piedi!" esclamò Eugenia. Non avrebbe voluto guardarli; ma quell'orrore l'attirava
Madre santissima!" Le pareva che quell'avvenimento avrebbe risoluto mirabilmente ogni difficoltà della sua vita. In che modo? Non ne aveva un'idea chiara
, passandosi la mano tra i capelli, tirandosi la punta della barba, arrestandosi a un tratto, quasi per domandarsi se tutto quell'orrore non fosse poi
L'inverno passò, ma anche in aprile il frantoio continuò a funzionare perché l'abbondanza delle olive era quell'anno straordinaria. Qualche volta
due!», rispose una voce di basso profondo. «Alle due! Ho ricevuto la notizia a quell'ora, io! Ah, perché non avvertirmi prima?» «Che potevi fare
patria diletta, la strada melanconica, la piazza in quell'ora deserta e ardente, il Pantheon triste come una tomba ciclopica; e Anania, col viso
busse che carezze, e l'affronto dell'abbandono, di cui sentiva istintivamente tutta la vergogna; ma non amava neppure suo padre, quell'uomo oleoso che
sull'acqua. Mai egli si sentì felice come in quell'ora: gli pareva che la sua anima fosse luminosa come il cielo, grande come il mare. Al bagliore della
; faremo festa e alla notte canteremo.» «Oh, mio padre non vorrà!», ella disse sospirando. «Ma è curioso quell'uomo! Si vede che non conosce mia moglie
vedevano le montagne che avevano colpito il bimbo per la loro piccolezza. «Senti», disse Olì, e la voce le tremava, «hai visto quell'ultima casa con
si era fatto monaco? Veniva a trovarla? Era felice? E il figlio maggiore? E i figli del fabbricante di ceri? E questo e quell'altro? E come era
Tatàna. «quell'immondezza di Franziscu Carchide vuole sposare Margherita Carboni.» «Non è così!», disse Anania, irritato. «Non capite niente!» «Sì
provava l'impressione di trovarsi per la prima volta in quell'ambiente, con quel contadinone dagli occhi ancora fosforescenti e i lunghi capelli oleosi
1861, con quell'istinto di bneficenza, che in lui erano convinzione e sentimento. E questo, mostrando ciò che un galantuomo desiderava per il bene della
Accademia della crusca
