Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: quel

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C'era una volta...

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Luigi Capuana 31 occorrenze
  • 1910
  • R. Bemporad e figli
  • Firenze
  • paraletteratura-ragazzi
  • UNICT
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E per quel giorno non ammazzò neppure uno sgricciolo. Ma la mattina dopo, eccoti lì quella del malaugurio: — Maestà, buona caccia! — La buona caccia

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stella. — Di giorno? E impossibile. — Lassù, diritto a quel ramo: guardate! - E mentre la strega gli voltava le spalle per guardare diritto a quel ramo

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ho altro. — Grazie, figliuolo; si vede il buon cuore. Accetta in ricambio quest' anellino e portalo al dito; sarà la tua fortuna. - Arrivati in quel

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' darti un bicchier del mio vino; te lo meriti. — Quel vino era conciato coll' oppio, e il pover' uomo non l'ebbe bevuto, che cadde in un profondissimo

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Regina. C'era quel chiodo piantato lì, che glielo impediva. Il Re scoppiava dalla rabbia. Fece chiamare novamente il mago, e gli raccontò in segreto

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il tradimento di quel marito e di quella moglie, li mandarono ad arrestare e, insieme con la loro figliuola, li fecero buttare in prigione. La

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il Re tutto contento. Ma la Reginotta, da quel giorno in poi, diventò di malumore; non diceva una parola, non rideva più, andava perdendo il colorito

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. Ma in mezzo a quel silenzio scoppia a un tratto una risatina, una risatina di canzonatura! — Ah! ah! ah! Il Re guardò, e vide il Nano che si

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giorno avanti. Il Reuccio volea ad ogni costo impiccato quel traditore che non arrivava mai in tempo: ma quello gli provò che avea spesa nel viaggio una

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daccapo? - Il Re quel giorno avea le paturne. Tira fuori la sciabola e gli taglia la testa. Ma, invece di sangue d'uomo, gli uscì fuori sangue di pollo

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quel gonfiore sulle spalle, gli domandò: — Maestà, che portate addosso? — Porto la mia disgrazia! — E raccontò com' era andata. La Regina risolse di

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han rapito il bambino! — Bimbo mio, tu sarai Re! — le rispose il Re facendole il verso, per canzonarla. E la mandò via, tutto contento che quel

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nessuno. Se durava un altro po', il Re moriva d' inedia. Perciò mandò a consultare un vecchio mago. Il mago (che poi era quel cenciaiuolo che avea rapito

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-rospo, vorrei vedere il tuo palazzo. Maestà, quel canile lo chiamate palazzo? Testa-di-rospo, una notte vorrei dormire con te. — Chiedetene il permesso

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quel mostricino, aveva consigliato di soffocarlo. La mamma non n' ebbe il cuore, e pregò: — Non ne fiatate con anima viva, comare! - Infatti nessuno ne

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congegno della bambola chiamò: Topolino! Topolino! Ma chi sa dove lucevano gli occhi di Topolino in quel punto? Per sei notti l'inganno non giovò. Alla

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eran più! Allora fece un bando per tutti i suoi Stati: Chi gli portasse, vivo o morto, quel cardellino, riceverebbe per mancia una mula carica d' oro

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prese la stiacciata in mano e cominciò: — C' era una volta.... — Non sapeva neppure una parola di quel che dovea raccontare; ma, aperta la bocca, la

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mani nelle tasche, i diamanti son diventati tanti gusci di lumache! — Ah! quel pezzo di contadinaccio gliel' avea fatta!... - Ma il cardellino la

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quegli era già diventato un ranocchio e saltellava qua e là. Il povero padre rimase spaventato. Fàtti coraggio! — gli disse la vecchia. — Fruga in quel

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bollente. — A che farne? — Lo saprete poi. — Quando fu il giorno, l'olio bolliva nella caldaia. Venne la vecchia e dietro a lei quel povero diavolo con

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, figliuola, — disse la Regina sotto voce. — Quel gomitetto è il Lupo Mannaro. Ti s' è mostrato a quel modo per non farti paura. Ma ora che sei grande, fra

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giorno, l' idea di scriverne qualche altra pei miei nipotini. In quel tempo ero triste ed anche un po' ammalato, con un' inerzia intellettuale che mi

Pagina Prefazione

IL SOLDO BUCATO C' era una volta una povera donna rimasta vedova con un figliolino al petto. Era di cattiva salute, e con quel bimbo da allattare

Pagina Titolo

disse — non vi arrischiate più a dire così, o guai a voi! - La povera donna, dalla paura, non disse più nulla. Però quel figliolino, ora che la sua mamma

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strillava. — E tu, Ranocchino? -- gli domandò il babbo, che gli avea messo quel nomignolo perchè era piccino quanto un ranocchio. — Io son contento

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quel viso di mal augurio, stizzito, fece una mossaccia, e non rispose nulla. E per quel giorno non ammazzò neppure uno sgricciolo. Un'altra mattina, ecco

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domani. — Ordinò che gli si sellasse uno dei suoi cavalli, e, accompagnato da un solo servitore, s' incamminò per quel paese, dove il ciaba abitava. Per

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, tì, tìriti tì, si divertiva a fare una sonatina, sempre la stessa; poi riprendeva il lavoro. Intanto quel campicello sassoso gli fruttava più di un

Pagina Titolo

a quel punto d' onde il lamento partiva, e tra l' erba scoperse una lucertolina, che agitava il moncherino della coda e nicchiava a quel modo. — Che

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rosso.... — To'! questa la sappiamo a mente: è la fiaba di Cappuccetto rosso. — Un' altra! un' altra! - Quel povero diavolo, un po' seccato, cominciò

Pagina Titolo

Il pesce nella cucina casalinga

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Giaquinto, Adolfo 14 occorrenze

Quando il brodo bollirà gettate in esso quel genere di pasta che più vi piacerà (cannolicchietti, vermicelli, lasagnine, ecc. ecc.) oppure del riso e

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poi di quel brodo, invece dell’acqua per bagnare la zuppa.

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, lavarla bene e metterla a bollire. Cotta che sarà si divide per metà e se ne tolgono le due mezze code, si toglie pure da una delle metà quel filo

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, due teste di garofani, un po’ di cannella, mezza foglia d’alloro, un chilo di pomidoro fresco, toltone quei semi e quel viscido, se ne è la stagione

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Riporre in una casseruola quel brodo che sia sufficiente per la zuppa, e poscia si fanno le croste di pane abbrustolite frammezzando in zuppiera con

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pubblici. Taluno vi presenta del pesce infarinato e dorato (1) il quale dopo un minuto che è stato fritto, rinviene e quel pesce con quell’involucro

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Perché riesca bene questo fritto occorre provvedersi di quel baccalà di spessore doppio, detto baccalà francese, ben ammollato in modo che non riesca

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quel deposito terroso che tiene nello stomaco. Guarnitela di prezzemolo e servite da parte della salsa maionese od altre. (Vedi al capitolo salse).

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I meno gustosi ed apprezzati, il di cui gusto è fra il baccalà ed il merluzzo, sono quelli così detti di Fermo perchè provengono da quel litorale.

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Acquistate quel numero di fette di salmone che vi occorrono e possibilmente tagliate nella parte più grossa dell’animale.

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Preparate quel numero di fette di cefalo che vi occorrono e possibilmente tagliate nella parte più grossa dell’animale.

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Fate che il capitonno sia cotto bene, e di quel color d’oro, poscia adagiatelo su un piatto, guarnitelo di spicchi di limone, e mangiatelo molto

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Mettete due rossi d’uovo in una catinella, fate in modo di togliere loro il germe, cioè a dire quel pezzetto biancastro che gli sta aderente

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merito non è mio ma, di quel mago del lambicco, (cioè del Cav. ARTURO PROTTO) che con tanta competenza ed attività dirige la oramai arcimondiale

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XXIII legislatura – Tornata del 10 febbraio 1910

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Marcora 5 occorrenze
  • 1910
  • politica - sedute parlamentari del Regno d'Italia
  • UNITUSCIA
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Quel telegramma che l'illustre mio collega volle, nel darne comunicazione all'Assemblea da lui tanto degnamente presieduta, accompagnare con parole

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Ricordo che in quel giorno, nella Camera, tutti guardavano a lui, quasi si chiedessero se egli avrebbe, oppur no, giurato. Andrea Costa giurò

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affetto e di ammirazione ad Andrea Costa; e in quel lungo corteo, che seguì il feretro nella giornata di neve, non tanto mi colpirono le molte

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moltitudine che lo seguiva, quanto mi colpì 1'unanimità del sentimento che era rappresentata dalla diversità della gente che andava dietro quel carro

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segreta virtù di quel suo prestigio, cui, anche gli avvenimenti dovevano inchinarsi: la qual cosa il pubblico, che si sofferma agli effetti, chiamava

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