Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: quattro

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I vespri siciliani

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2 occorrenze

(il cancello a dritta s’apre: si vede la gran sala di giustizia, alla quale s’ascende per parecchi gradini ed in cui si vedono quattro Penitenti in

Si rappresenta davanti alla Corte di Palermo il ballo delle Quattro Stagioni. – Un canestro sorge da terra; è formato d’arbusti verdi di piante che

Doveri dell'uomo

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Mazzini, Giuseppe 1 occorrenze

poi che dappertutto, sotto la forma repubblicana come sotto la tirannide, trovavano divisa la famiglia umana o in quattro caste, come in Oriente, o in

USI,COSTUMI E PREGIUDIZI DEL POPOLO DI ROMA

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Zanazzo, Giggi 47 occorrenze

Annate dar sempricista e ffateve da’ ddodici bbajocchi de scorza de semirubba. Comprata che l’avete, fatene quattro parte, perchè ’sta cura se deve

Il numero dei giocatori deve essere sempre paro. Se, per esempio, sono in otto, quattro di essi fingono di fare un mestiere, sempre però alla muta

Pijate quattro cipólle e quattro bbicchieri de latte. Fateli bbullì’ tutt’assieme i’ mmodo che de li quattro bbicchieri de latte se ne cunsumino tre

mijoni drento Castello. Uno de li ponti che ffece arifà’ fu quello chiamato ponte Quattro capi. E lo volete sapè’ ssì pperchè sse chiama accusì? Perchè

Lavàteve, indove ve vie’ quelo sfògo, pe’ ttre o quattro vorte ar giorno, co’ l’acqua de foje de nóce bbullita.

Il cialdonaro, il venditore notturno di cialdoni dalla voce stentorea che gridava: — Cialdonâroo, cialdonii: quattro per un bajocco!

Li quattro Aprilanti. Antri segni che ll’acqua stà vvicina so’ questi. Le femmine nostre se n’accorgheno, quanno se senteno pizzicà’ er collo

È un gran masso de pietra bbianca, andove sotto c’è seppellito Nerone, e cche sse trova i’ mmezzo a la campagna romana un quattro mija e mmezzo

È un passatempo delle nostre bambine, le quali si riuniscono in quattro o cinque, portando ciascuna qualche cosa da mangiare. Una di loro prepara la

bbullitura; e a ccapo a tre o quattro ggiorni de ’sta cura, guarirete.

drento tre o quattro góccie. Si ll’ojo se spanne è ssegno de no; ma ssi ll’ojo nun se spanne, è ssegno, com’è vvero er sole, che la fattura ve l’hanno

cô la porvere da sparo e ccor fero infôcato. Pijate quattro o ccinque patate, grattàtele bbene, copritece la scottatura e tienétecele pe’ ’na mezza

Su ’ste quattro lettere che ppe’ Roma se leggheno insinenta su li lampioni, ciavemo ogni sempre scherzato. Chi j’ha vvorsuto dà’ un significato e

-chezî: mezzo. Arbano: Quattro. Camìcia: Cinque. Cicia: Sei. Cingà: Sette. Cimóne: Otto. Novèna: Nove. Fiori o fioràna: Dieci. Ora per dire dieci si dice

I giocatori (due, quattro, sei) fanno il tocco. Il preferito dalla sorte batte il suo bottone, o il suo soldo, contro il muro, il quale soldo, di

Il Castelletto è un mucchio formato di quattro noci, delle quali una si sovrappone a tre che ne formano la base. Talvolta il castelletto è formato di

, l’Areggi-móccolo, il Tavolino, il Portinaio, la Confessione, il Credenzóne, li Quattro cantoni, le Quattro gambe al muro, ecc., ecc.

antro, e ppoi da un antro, a pportaje una scatola magara co’ quattro o ccinque serci de quelli bbastardóni drento. Pe’ ffurtuna che ar monno li micchi

Bagnateveli bbene bbene cor piscio callo, prima de ficcavve in de’ lletto. Fatelo pe’ quattro o ccinque sere de seguito, e vvederete che vve se

, mostravano le più orrende mutilazioni e le piaghe le più schifose, ovvero si tiravano dietro quattro o cinque fanciulli scalzi e laceri, avuti magari a

farà vienì’ subbito un gran dolor de testa da ffavve ammattì’. A mmeno che nu’ staccate dar medemo arbero quattro o ccinque fronne, e vvè le mettete

passava anno ch’er sabbito santo, a San Giovanni Latterano, de ggiudii se ne bbattezzaveno fra ommini e ddonne, sempre quattro o ccinque. Era una bbella

occhio o in faccia, e ddoppo tre o quattro ggiorni, te viè’ una frebbe e un gran dolor de testa, che si nun te fa mmorì’ tte fa stà mmale de certo. L’unico

santa a appricasse due, tre o anche quattro ranocchie sopre la fronte, o anche sopre la testa. Ma attenta a mettessele a ppanza per aria, perchè si

Tre o quattro ragazzi posano ciascuno le proprie mani alternativamente e ordinatamente l’una sull’altra sopra la gamba d’uno di loro, o sopra il

che cciavemio pe’ ll’osterie, je faceva fa’ co’ quattro pavoli du’ novene, una la mmatina e una la sera, che dduraveno dicidotto ggiorni. Li bbiferari

sémo a li primi der mese de Marzo, ècco sì che ccosa avete da fa’. Pijate e arotolàteve pe’ quattro o ccinque vorte per tera, anche vestito come ve

panetti, senza godenne er privilèggio. Ogni forno ciaveva un nummero; presempio uno, dua, tre, quattro, e accusì vvia discurrenno, insinenta ar nummero

incomincianno a contà’ dar giocatore stabilito uno se seguita in giro da dritta a mmancina uno doppo l’antro, dua; tre, quattro, ecc. un nummero pe

; ne fa tre, quattro, cinque parti, maggiori o minori, a piacimento; e senza farsi vedere dai giocatori, nasconde quelle piccole somme sotto a qualcuno

. Tre: la mia bbella è ppiù bbella de te; Si nun cé credi vièlla a vvedè’, ecc. Quattro: la mia bella ggiôca col gatto, Col cagnolo nun vô ggiòcà’, ecc

crature spunteno li denti a quattro o ccinque mesi d’età, nun è ttanto bbon ségno; perchè er proverbio dice: "Chi ppresto addénta Presto sparènta". Pe

, spensierati, e ccome li cani cucciòtti, una ne facemio e ccento ne pensamio. La sera, presempio, prima d’annà’ a ccasa, in quattro o ccinque amichi, combinamio

Dei quattro giocatori più grandi, uno fa da capo-giuoco, un altro da Madonna, il terzo da Angelo e il quarto da Diavolo. Il capo-giuoco dà a ciascuno

requiameterne a li quattro cantoni de casa: ossia che bbisogna dinne cento pe’ ’gni cantone, spartite accusì: cento a ll’anime scordate; cento a ll’anime

quattro, a ssei, e infino a dicidotto, parije, come l’attaccate de Piombini e dde Doria, ch’ereno un piacere a vvedelle. La ppiù mmejo attaccata però

Si giuoca alla Mora soltanto dagli adulti, in due, in quattro ed anche in più. Per mezzo della conta si scelgono o si fanno i compagni. Questo giuoco

, salì’ quattro o ccinque scalini: ché llui bbisogna che vve pianti nun potènno salì ppiù de dua o ttre scalini ar massimo. Un antro rimedio sicuro de

le case, tre, quattro, cinque ssedie, messe una de qua, una de llà, cche ffaceveno da bbottega a artrettanti bbarbieri, che a Roma ereno, pe’ scherzo

bbùtteno via? 15. Io ciò una cosa che in cammera riposa: nun fila, nun cuce, nun tèsse, e de corame se riveste. 16. Du’ lucènti, du’ pungenti, quattro

. Sentite questa. Un giorno, scégno ggiù in funtana, e tte trovo du’ bbajocchi su la pietra; er giorno appresso ce ne trovo quattro; er giorno doppo cinque

portarlo a cavalluccio, ossia a cavacécio, tre, quattro, cinque o più giri intorno alla Campana. Oppure il perditore deve ricevere tanti colpi o pugni

Fate-ben-Fratelli. Gregorio XIII gli diede la Chiesa di San Giovanni Colabita nell’Isola di Ponte Quattro Capi; vi fecero l’Ospedale per gl’infermi

Si può fare a Pallina in due, tre, quattro, cinque, ecc. Si fa prima una bucia in terra, e a una certa distanza un segno o limite, in cui devono

È un giuoco che si fa in due o anche in quattro giocatori. Il sorteggiato è il primo a giuocare. Egli fa un circolo sulla sabbia, e poi prende in

’Lisabbetta; li saponari e ll’ojarari da Santa Maria in Vinces: li scarpellini da li Santi Quattro incoronati; li scarpinelli da Sant’Aniano; li

corpetti), di morteliari, margaritari e simili, come tra i documenti di quattro o cinque secoli indietro non s’identificano subito i carnifices per

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