non aveste il brodo di carne supplite col brodo d’estratto Liebig o con qualche dado (vedi pag. 14).
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, premendoli bene con un cucchiaio di legno. Compiuta quest’operazione, diluiteli con acqua o brodo, aggiungendo sale, pepe, e, se vi piace, qualche fetta di
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, qualche cucchiaio di salsa di pomodoro e un po’ di cacio grattato.
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La carne potete servirla in seguito con qualche verdura. Se v’aggrada tuttavia di rendere la pasta ancora più saporita, tagliate minutamente il
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, bagnandoli con qualche cucchiaio di brodo. Mescolateli poi con mezzo chilogrammo di spaghetti cotti, scolati e bene spolverizzati di formaggio.
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e fatevi scorrere sotto qualche goccia di burro fuso. Appena la frittata è condensata, voltatela su se stessa e versatela fumante. Questa frittata di
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, sale, pepe e un po’ di prezzemolo trito nonchè qualche cucchiaio di latte. Procedete quindi a norma della ricetta N. 31.
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Si servono come le ova a bere e qualche volta come le ova sode sgusciandole con gran cura.
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Uova al burro con prezzemolo. — Fate friggere a parte con un po’ di burro un cucchiaio di prezzemolo trito, bagnatelo con qualche goccia di aceto e
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qualche verdura, preferendo gli spinaci.
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finemente pestata, lasciate soffriggere un momento, diluite con un po’ di brodo o con qualche goccia d’aceto e fate sobbollire un quarto d’ora la salsa
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cetrioli sotto l’aceto tritati fini, sale se occorre, pepe a discrezione, diluite con un po’ di brodo e con qualche goccia d’aceto. Fate sobbollire
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’essa comincia a prendere colore, unitevi una manata di prezzemolo pestato fino, sale e pepe a piacere, diluite con qualche cucchiaio di brodo
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servirvene unitevi qualche cucchiaio di maraschino o di rosolio.
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pochi minuti a fuoco ardente, bagnatelo, se non lo gradite secco, con qualche cucchiaio d’acqua o di brodo. Potete frammezzarvi anche delle fette di
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ancora qualche pezzettinodi burro nella padella staccandone il sugo rappreso e glielo verserete sopra servendole col limone.
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sopra i dadi di vitello con qualche fiocchetto di burro e fate rosolare ogni cosa a fuoco ardente. Quando le carni hanno preso colore salatele
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A quest’umido si aggiungono qualche volta alcune piccole patate lesse, o altre verdure cotte.
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non ci soffre, sovra tutto per coloro che posseggono un orto e delle verdure proprie, val la pena di prendersi anche qualche piccola cura.
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, pulita dalle ossa, dalle pelletiche e dal grasso, bene lavata e salata e anche steccata con qualche filetto di lardo, spargetevi sopra una presina di
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alcune cipolle mondate e tagliate a fette; quando hanno preso colore adagiatevi sopra l’agnello tagliato a pezzi e lasciatelo soffriggere qualche tempo
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Per chi non dispone d’uno spiedo, sarà opportuno cuocerlo in tegame, con alcuni cucchiai d’olio, un po’ d’aglio e di ramerino,spruzzandovi qualche
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misto di pepe e di un battutino di salvia e mettetele subito a cuocere nell’olio bollente, avendo cura di bagnarle con qualche cucchiaio d’acqua o di
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cavoli. Nello stesso modo si allestiscono le altre carni. La carnesecca si cuoce qualche volta anche nell’orzo.
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122. Anitra lessa. — Come l’oca. Le anitre selvatiche hanno qualche volta un sapore disgustoso che si toglie colla marinata come alle folaghe. Vedi
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versatevi sopra un quartuccio d’aceto bollente. Trascorso qualche tempo, fate ribollire l’aceto e ripetete l’operazione. Dopo due ore levate i cavoli
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Sta sempre bene lavare i cavoli acidi, ma qualche volta l’operazione si rende indispensabile per levar loro la soverchia e dannosa acidità.
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quarto d’ora il composto, aggiungendo pepe, sale se occorre, qualche droga se vi conviene. La sardella si può anche omettere.
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Pomodori stufati. Preparate, sul fondo d’una tegghia, un battutino abbondante di cipolle con qualche fiocchetto di burro, mettetevi il sale e il pepe
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’acqua qualche pezzetto di burro e collocateli al forno. Potete anche metterli semplicemente sulla gratella.
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mettetelo subito al forno. Questo piatto, che servirete spolverizzato di zucchero, ma che volendo si può gustare anche con qualche umido, deve riuscire tutto
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nel burro e qualche presina di spezie a piacere. Alle mele si sostituiscono con successo anche le pere.
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aggiungendovi di quando in quando qualche goccia di latte; unite poi a questo composto le noci, 100 gr. abbondanti di pangrattato bagnato con un po’ di rhum o
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Qualche fettolina di candito di cedro rende il dolce più fine.
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grossolanamente; qualche fettina di candito di cedro lo rende migliore assai.
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composto finchè si condensa. Se, trascorso qualche giorno, dovesse mostrarsi più liquido, fate ribollire lo sciroppo.
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Se bramate aggiungere allo sciroppo qualche ciliegia non avreste che a metterne da parte 200 o 300 grammi (le più belle) lasciandole intere, che s
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4. Aranciata e limonata gasosa. — Invece di diluire il sugo coll’acqua sola, aggiungetevi, oltre qualche cucchiaio d’acqua, un po’ di Seltz.
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, se v’aggrada, qualche cucchiaio di vino o di limonata.
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, cuocendolo ancora qualche minuto, poi versatelo bollente entro lo spirito. Filtrate quindi come il rosolio di vaniglia.
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Da qualche tempo è apparsa in commercio la «Margarina», grasso non certo da disprezzarsi, e sotto diversi nomi il «Burro vegetale».
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Il burro cotto si può adoperare per carni, per verdure, anche misto col burro fresco, per qualche pasta di lievito.
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si coprono d’aceto mantenendoli fermi con un coperchietto di legno. Se vi aggrada, potete unirvi qualche grano di pepe, qualche cipolletta, sovratutto
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Le pesche. — Esse si conservano qualche tempo se si sprofondano nell’orzo o nel frumento asciutto.
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La farina. — La farina, se è di fresco macinata, si stende su una tovaglia in luogo arieggiato, trascorso qualche giorno si ripone nell’apposita
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Le noci e le nocciole. — Qualche giorno dopo che fu tolto loro il mallo o l’involucro si asciugano alcune ore al sole, poi si ripongono in piccoli
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Il lardo (quando non si voglia scioglierlo insieme al grasso) si sala e qualche volta anche si fa affumicare. Così la ventresca in cui vi sono delle
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Per la macchina da tritare la carne e per l’imbuto che occorrono vi converrà rivolgervi a qualche macellaio o salumiere. Nelle città non è cosa
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, si sottopongono ad un peso fra due assicelle, per prepararle poi all’occorrenza ai ferri. Affumicate si conserverebbero qualche mese, mentre così
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Un palloncino (frusta) per sbattere chiare e qualche intriso
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