spaventi. — Il barone è morto! — egli grida. — Mandate un falegname per la cassa! Povero Anselmo. Ha impiegato una giornata intera a ricordarsi che
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decine di migliaia di bocche corrono bisbigli e sussurri, domande e risposte, esclamazioni e commenti: — Povero barone Lamberto, con tutti i suoi
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povero piccolo segretario, per schiacciarlo con il loro peso. — Piano, piano, — fa il barone incuriosito, — lo lascino dire... Venga su, lei, parli
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Francia, ma di un povero pescatore. Una notte egli usci a pescare con la sua barca nell'Oceano Indiano. Quando fu al largo si accorse che un delfino
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, vediamo che porti l'ombrello. — Ci sono affezionato. E un ricordo del mio povero babbo, che era di Gignese e faceva l'ombrellaio. — Bravo, onora il padre
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. — Mi fa piacere, — ha commentato il barone, striz- zando l'occhio al povero Anselmo, bianco come un fantasma. — Del resto li pago bene. Non vorrete
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sereno. Strizza l'occhio al povero Anselmo, che non sviene solo perché si appoggia all'ombrello, e gli domanda, con aria semplice: — Come sta Delfina
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