. Non si sbriciola il pane sulla tovaglia, non si gioca con la mollica, non si riduce il proprio posto come il piancito di un pollaio. Se, per qualche
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sopraffini trovati nessuno la vince. E come volpe che nottetempo ronzi e fiuti intorno al pollaio, così si avvolge ella circospetta ed astuta fra le
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una febbre da cavallo, un paio di gote di cartapecora, una lingua come un baston da pollaio e tre coltroni addosso anche di luglio, non isperi mai né
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