principio che uno più la metà degli elettori mandassero in Comune tutti i consiglieri. Cioè secondo il principio di maggioranza un consigliere veniva
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rappresentanza della minoranza. Noi domandavamo la chiave per entrare in pochi e ci rispondevano col catenaccio. Più tardi aggiunsero: “Forse ve la daremo la
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un clericale in Municipio. E ancor più addietro risuona sempre il medesimo allarme. Nel 1905, quando abbiamo presentato tre soli candidati (3 su 36
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riceve un voto più che la maggioranza assoluta dei voti, conquista tutti nove i mandati. Noi nel partito popolare abbiamo avuto un 40.000 voti su circa
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’inventario. Bertolini nell’adunanza della Palestra ha appunto parlato di dare alla amministrazione cittadina una base più larga (e non diversa) entro il
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penserebbero loro. E adesso loro, cioè i radicali ci hanno pensato, ci hanno provveduto o viceversa il conte Manci e la sua ala non nutrono più le
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minoranza può riuscire tanto con otto, quanto con ottocento voti. 3. Se vi sono poi più di due partiti o gruppi d’interessi, come sarà il caso a Trento
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che più accomodano a loro e non a noi? Ci hanno già fatto intravedere che alla maggioranza riservano un certo diritto di placet?”
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Ferrero stesso dice che l’anima della guerra è la cupidigia la quale proprio nella vita moderna è divenuta ancor più che nel passato la passione dominante
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fondazione d’una società di classe per i contadini, mezzadri. Più tardi il D.r Carbonari nella maggior parte dei casi senza previo accordo colle nostre
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grande attualità e di somma importanza dal lato economico e sociale com’è la questione del rincaro. Né si sarebbe potuto trovare uno studioso più
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