Anche questo è maleficio! Prima non c'era persona più spigliata e più svelta di Sua Maestà.
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(nicchiando): E che farò quando non sarò più Re? Non potrò più nemmeno passare il tempo mangiando come prima! Mi è già mancato l'appetito ...
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(cantando, dolcemente): Più non conti i giorni e l'ore, più non gridi: - Dove sei? - - Ogni voto del tuo cuore, mercè mia, compiuto è già! E di amore
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Più non conti i giorni e l'ore, Più non gridi: - Dove sei? - Ogni voto del tuo core, Mercè mia, compiuto è già! ... E di amore un dolce sogno La tua
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(seccatissimo, sbuffando più forte) Ce lo direte un'altra volta!
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mangiando! Più parla, e più ha appetito. Ingrassa, ingrassa ogni giorno; sembra che da un momento all'altro debba scoppiare!
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Chiamami mamma ... soltanto! Sono la più disgraziata di tutte.
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Buon appetito, Maestà. Ahimè! Non ricordo più ... Forse, qualche pesciolino ...
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(prendendo qualcosa dalla refezione della Reginotta): Questo mi piace di più!
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(sottovoce, all'altra, ridendo: La Reginotta Mela, che è più stupida, s'intenerisce ...
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(sbuffando): Maleficio! ... Maleficio! (Sbuffa più rumorosamente.) E perché non dite castigo?
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Ed io la più disgraziata delle figlie! (Entra il Re, seguito dal Primo Ministro.)
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(furibondo): Zitto! Domani non canterà più! ... (Esce, minacciando con le mani, seguito dal Ministro.)
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(nauseata di vedere il Re divorare a quel modo): Più tardi, Maestà. Ora digerite tranquillamente ...
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(tra sé): La disgrazia è di noi Ministri, ora che il Re non dorme più!
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(interrompendola sbuffando: Facendolo impiccare! Ma l'orto che produceva le più buone rape, le più belle e dolci mele del regno, in meno di sei mesi
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Ahi Benefica Fata! ... Meritereste di essere Regina! (Al Ministro:) Mi sembra di non avere più sonno!
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(al Re) Non so più sbadigliare. (Alla Fata:) Perdonate, gloriosa Fata! Non sapevano quel che facevano.
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(alzandosi da tavola e tentando di nascondere il suo terrore): ono sazio ... Non ho più appetito!
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(dall'interno): Ah! mamma! Ah, Regina! ... (Riprende a cantare.) Di speranza, di dolore Io più vivere non so!
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(arrestandosi): Non sono più Re, e posso permettermi questi scherzi ... (Torna a fare salti e capriole.)
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Conto i giorni, conto l'ore ... Dove sei? Perché non vieni? Di speranza e di dolore Io più vivere non so!
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(sdegnato): Come non sarai chiamato più! Olà! Venga il carnefice con la scure e il ceppo! Ti chiamerai ... Senzatesta! (Riprende a mangiare.)
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(si strappa l'altra testa, che vien subito sostituita. Quella strappata si muta in un fiore più bello del primo): È per voi, Regina Madre ...
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(riprendendo il suo discorso): ... felice la Reginotta e il Principe fedele e saggio che, con l'aiuto della più benefica delle Fate, è riuscito a
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Viva il Re! Viva il Re! (L'operazione continua, e sembra non debba terminare più! E, intanto, il corpo del Re si va di mano in mano sgonfiando.)
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Lo avrei pagato tre, quattro volte di più del suo valore! ... E il contadino, ostinato, rispondeva: - In casa mia il Re sono io, soltanto io!
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(che non ne può più): asta, Gran Mago, basta! (Il Gran Mago continua l'operazione; al getto delle pietanze, dalla finestra si sentono le acclamazioni
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(a tutti e due) Avete poca memoria, Maestà! (Sbuffa più volte di seguito.) Vi ricordate di quel povero contadino, che possedeva un piccolo orto
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(fa lo stesso; poi, più ardita, si accosta al Mago e lo prende per la barba. Il fratello la imita): Come è folta! ... Potrebbe servirci da manto!
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(al Ministro): Tentiamo di non farlo addormentare. Io mi sforzerò di stare più sveglia. IL MINISTRO: Sarà impossibile, Maestà! (Il Re sbadiglia più a
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che possiedo in più! Una sola mi basta ...
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fuggirsene via, col suo Andrea, fuori d'Italia, nell'angolo piú ignorato del mondo ... - E dopo? - egli obbiettava. - Hai ragione. Ma per riflettere
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... Ahimè! Tutti gli usci rimanevano chiusi, e la casa si schiacciava sotto una tristezza enorme, che non sarebbe finita mai piú! - Mai piú! Oh
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’aristocrazia al popolo. Vi sono bensì ancora dei baroni, più o meno duri, più o meno forti e coperti di ferro, che affettano ancora l’alterigia e le
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poiché il dispotismo dei preti è il più esoso di tutti, il più degradante ed infame, si può tenere per certo che il cospirar dei Romani dati dal dominio
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questo di Capo Liberi, il quale non è che un curato. Meno male! La festa per essere più semplice che nella capitale non fu meno splendida e più lieta per
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più svelta o più assuefatta a scivolare fra la folla nelle calluzze della sua città era già seduta in fondo alla sua gondola, e già aveva comandato al
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gli antichi, anzi molti con più, perché il loro despotismo si copre con maschera liberale, pure ne vediamo nei giorni che corrono parecchi conformarsi
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della morte che meritamente subiva; ed io mi consolavo nel Signore osservando quegli atti che potevano essere indizio di pentimento. Quando più essi si
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nessuno! «Eppure, chi è più meritevole di morte che la setta malvagia la quale ha fatto dell’Italia un paese di morti
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nostre; un po' più nera ...
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Ma non era ammattito. I più famosi medici del regno constatarono veramente che il Reuccio Sansonetto ringiovaniva. Era una malattia nuova e
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discorsi, molte votazioni coraggiose, sia che il coraggio fosse contro i ministri o (cosa più difficile) contro le opinioni popolari; molte assenze dalla
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Tutta quella notte sognai di William e, devo dirlo, anche di Emma, e più spesso di lei che di lui. Se il mio nuovo amico era per me un tipo vivente
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Più in su della nebbia, più in su della torre, nei campi che l'aquila superba trascorre, ergeva il fantastico suo ciuffo un abete, possibile pania di
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(e, non ne dubito, quelli di qualsiasi altra città) sono pieni di sorprese. I più recenti sono di asfalto, e questa è una follia: più ci si inoltra
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§Le tribolazioni dei naufraghi del "Danebrog" erano terminate. Ormai erano salvi e più nulla avevano da temere. Nel forte Speranza che era lontano
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altri a sopravviverci senza dolore. Quella misteriosa espiazione che tutti sentono di subire nella vita, diventa sempre più attiva e più travagliosa
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Guida per chi vuol visitare con poco dispendio di tempo e denaro, tutto quanto di più rimarchevole offre questa città.
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