tramontana o libeccio, egli usciva di casa all'alba e andava alla piazza del Mercato, quasi dovesse sorvegliare lui l'arrivo degli ortolani che portavano
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e gaio, che va in piazza a far la spesa, senza piú badare a niente. Una catasta di roba! Erbaggi, frutta, pesce, carne, salami, pasta, burro, conserva
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impunemente nelle famiglie degli imperatori, dei re, dei principi, mettendo in piazza scandali di ogni genere; figuriamoci se non sia permesso di
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. Giovanni risponde che don Clemente è a villa Mayda fino dalle dieci e mezzo. La carrozza prosegue. A Piazza Montanara comincia la pioggia. I cavalli
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donna poderosa, pulitissima, semplice, ilare modestamente. Usciti in piazza dal dedaluccio di vicoletti dov'è l'osteria, vi trovarono gran capannelli di
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luogo opportuno spiegazioni che non si possono gridare in piazza. Riparano in un deposito di materiali da fabbrica, cinto di un assito. Parecchi li
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stupiva che don Clemente non gli avesse detto nulla, in passato, della qualità di quel garzone ortolano. Gli piaceva il discorsino in piazza. Eran cose di
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; fantasmi della visione affidata in iscritto alla custodia di don Giuseppe Flores. Egli si vide ginocchioni a Roma in piazza San Pietro, di notte, fra
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innumerevoli campane suonarono fra le nubi sopra il suo capo. Ella strinse convulsivamente, senza parlare, il braccio di Noemi. Attraversarono la piazza in
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saliente acqua viva della fontana. La piazza era vuota. Nessuno lo avrebbe visto entrare in Vaticano fuorché la corona spettrale dei Santi, ritti là in
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la piazza, pensava che là pure, sotto la casa del Purpura ci sarebbe stata folla e che la lotta stava per cominciare. A un tratto la vecchia signora
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. Avrebbero preso un quartiere in piazza di Spaglia, la piazza del sole e dei fiori; Roberto sarebbe andato alla Camera, lei avrebbe condotto Maria a vedere i
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sulla piazza, a poca distanza da casa Moltedo, vide una cosa che lo turbò. Sopra un carretto, con la testa fasciata e la gamba ferita messa ad arte in
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Lateranense, coronata di statue. Giù, nella piazza, una folla gaia aspettava il ritorno delle corse. Molte carrozze ferme, piene di signore, molti abiti
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piazza reale, dopo il giro infruttuoso che ave- vano compiuto, fecero un ultimo squillo di tromba. Videro simultaneamente avvicinarsi un gatto ed
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e nes- suno sollevò più obiezioni. A misura che l'animale avanzava in città, più numerosa diventava la gente che lo seguiva. Quando fu in piazza
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po- sarsi in vetta alla torre del palazzo reale, dove splendeva come una stella. Sgricciolina non si mosse per tutta la notte dalla piazza, davanti al
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Accademia della crusca
