l'ombra d'Ovidio; e Aristotele passeggiare nel Peripato e la procuratessa Grimani in piazza San Marco; e meditar sulla pila Alessandro Volta, e fuggire
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Piazza d’un villaggio fiammmingo.
tramontana o libeccio, egli usciva di casa all'alba e andava alla piazza del Mercato, quasi dovesse sorvegliare lui l'arrivo degli ortolani che portavano
e gaio, che va in piazza a far la spesa, senza piú badare a niente. Una catasta di roba! Erbaggi, frutta, pesce, carne, salami, pasta, burro, conserva
impunemente nelle famiglie degli imperatori, dei re, dei principi, mettendo in piazza scandali di ogni genere; figuriamoci se non sia permesso di
. Giovanni risponde che don Clemente è a villa Mayda fino dalle dieci e mezzo. La carrozza prosegue. A Piazza Montanara comincia la pioggia. I cavalli
donna poderosa, pulitissima, semplice, ilare modestamente. Usciti in piazza dal dedaluccio di vicoletti dov'è l'osteria, vi trovarono gran capannelli di
luogo opportuno spiegazioni che non si possono gridare in piazza. Riparano in un deposito di materiali da fabbrica, cinto di un assito. Parecchi li
stupiva che don Clemente non gli avesse detto nulla, in passato, della qualità di quel garzone ortolano. Gli piaceva il discorsino in piazza. Eran cose di
; fantasmi della visione affidata in iscritto alla custodia di don Giuseppe Flores. Egli si vide ginocchioni a Roma in piazza San Pietro, di notte, fra
innumerevoli campane suonarono fra le nubi sopra il suo capo. Ella strinse convulsivamente, senza parlare, il braccio di Noemi. Attraversarono la piazza in
saliente acqua viva della fontana. La piazza era vuota. Nessuno lo avrebbe visto entrare in Vaticano fuorché la corona spettrale dei Santi, ritti là in
la piazza, pensava che là pure, sotto la casa del Purpura ci sarebbe stata folla e che la lotta stava per cominciare. A un tratto la vecchia signora
. Avrebbero preso un quartiere in piazza di Spaglia, la piazza del sole e dei fiori; Roberto sarebbe andato alla Camera, lei avrebbe condotto Maria a vedere i
sulla piazza, a poca distanza da casa Moltedo, vide una cosa che lo turbò. Sopra un carretto, con la testa fasciata e la gamba ferita messa ad arte in
Lateranense, coronata di statue. Giù, nella piazza, una folla gaia aspettava il ritorno delle corse. Molte carrozze ferme, piene di signore, molti abiti
piazza reale, dopo il giro infruttuoso che ave- vano compiuto, fecero un ultimo squillo di tromba. Videro simultaneamente avvicinarsi un gatto ed
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e nes- suno sollevò più obiezioni. A misura che l'animale avanzava in città, più numerosa diventava la gente che lo seguiva. Quando fu in piazza
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po- sarsi in vetta alla torre del palazzo reale, dove splendeva come una stella. Sgricciolina non si mosse per tutta la notte dalla piazza, davanti al
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