parroci di cui ho parlato, il Governo non potrà accogliere questo temperamento, perchè gli mancherebbe la sola giustificazione possibile, quella di
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Da ciò deriva un'altra conseguenza, che i parroci nominati da questi vescovi non possono, per le medesime ragioni, essere provvisti del beneficio.
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sentimento religioso schietto, che muoveva quegli abitanti a scegliersi parroci di loro fiducia, di loro confidenza e, dirò coll'espressione scritturale
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Se però non possiamo fare questi parroci, noi possiamo benissimo fare voti e desiderare che l'Ordinario si pieghi infine a riconoscerli; ma, finchè
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parroci; e, se noi lo facessimo, commetteremmo il più grande degli errori, poichè ci metteremmo per una via che l'onorevole Guerrieri, e forse quanti
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precisamente per respingere quei parroci che erano stati nominati dal vescovo di Mantova, che sgraziatamente milita tra gli avversari del Governo. Ma
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Notato questo, se io fossi l'avvocato di una causa volgare, potrei dire di avere mezzo vinta la mia causa, poichè dei due parroci nominati, per l'uno
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Ora se si è trovato un temperamento, che li chiamava al fianco della legge, per questi parroci, credo che se ne possa trovare anche un altro per
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Fra i parroci nominati dai vescovi, ancorchè non muniti di exequatur, e quelli che vi presentano il titolo della loro nomina, la questione è affatto
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Non s'intende con questa proposta di peggiorare la condizione dei parroci, giacchè, come precedentemente ha detto l'onorevole ministro di grazia e
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e di Verona e moltissimi parroci di diverse provincie del Regno, fanno voti perchè non venga approvato dalla Camera il progetto di legge sulle decime.
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vogliamo creare uno maggiore nella classe di questi poveri parroci di campagna, che, proprio a stento, sbarcano, come suol dirsi, il lunario? E torno ad
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meno liberale se dico che il Governo deve avere riguardi verso questi infelici parroci di campagna, che quando non esercitano il ministero religioso
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La legge stessa assicurò ai parroci, sul Fondo del culto il reddito almeno di lire 800.
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soltanto quando si volle provvedere ai benefizi parrocchiali, e si pensò di provvedere cercando di migliorare le condizioni dei parroci.
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venissero convertiti; perocchè, fatta ai parroci quella migliore condizione che risultava per essi dalla proposta del Ministero, non occorreva più la
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Dunque la Commissione intese che, quando si trattava di fare migliore la condizione dei parroci, dell'Economato, il quale ha anche per iscopo di
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Soggiunge la Commissione che gli Economati impiegano i loro fondi a sussidio dei parroci poveri, che essi quindi possono considerarsi come opere pie.
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I vicari foranei pel carteggio scambiato coi parroci del rispettivo distretto:
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Gli arcivescovi e vescovi del regno per le corrispondenze scambiate cui vicari foranei e coi parroci delle rispettive diocesi:
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Più grave è la questione che riflette i vescovi, i vicari foranei ed i parroci. Se verso i sindaci il Ministero è stato avaro, verso costoro è stato
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O si tratti di provvisioni o d'altro, queste relazioni attualmente sono continue tra i vescovi, i vicari, i parroci e lo Stato. Indubitatamente
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Valle. Vorrei domandare al ministro come mai nella Toscana e nella Romagna si conservi ancora il vecchio sistema di richiedere ai parroci la cauzione
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economati non è altro che una ruota di più del congegno amministrativo, la quale ricade alla fine a carico dei poveri parroci; mentre noi dobbiamo migliorare
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nelle più misere, che costituiscono il numero maggiore; e quindi i parroci sono obbligati a rinunziare alla investitura, ed a rimanere come economi delle
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Bisogna studiare non di abolire le -cauzioni che si richiedono ai parroci della Toscana, ma di estenderle anche a quelli che non sono fino ad ora
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Lo prego di studiare la disparità di trattamento che si verifica tra i parroci delle varie parti d'Italia e di vedere se non sia il caso di abolire
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L'onorevole Valle deve considerare che i parroci prestano la cauzione solamente per garantire i benefici che amministrano e non per la congrua; e
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dall'autorità ecclesiastica, ossia dai parroci. Dopo l'emanazione del Codice vigente lo stato civile non è più tenuto dai parroci, ma dai sindaci.
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Si dovrebbe ordinare ai sindaci di ricevere e tenere per debitamente legalizzate le fedi dei parroci, di cui
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mano dei parroci ed i nuovi sono a mano dei sindaci. Se occorre un estratto dei libri antichi fa d'uopo ricorrere al parroco, depositario di detti libri
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Il rimedio, a mio modo di vedere, potrebbe essere duplice: o un rimedio radicale, il quale consisterebbe nell'emanare un decreto per cui i parroci
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parroci, i quali tuttora ritengono gli antichi libri dello stato civile, erano legalizzate dal sindaco del rispettivo comune. I certificati in tal modo
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Il rimedio radicale, secondo lui, consisterebbe in questo, che il Ministero abbia ad emanare un decreto reale che obblighi i parroci a trasmettere
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I parroci stimano di essere proprietari dei loro registri. Ad ogni modo ne hanno il possesso. Una legge d'ordine pubblico potrà togliere di mezzo
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degli atti custoditi dai parroci, tanto nel caso ch'esse provengano dai sindaci (come desidera l'onorevole Sanguinetti), quanto nel caso che provengano
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civile di tenere per buone le fedi dei parroci riflettenti atti di stato civile, quando siano debitamente legalizzati dai sindaci dei rispettivi comuni.
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ecclesiastici, il Parlamento ha creduto necessario di disporre, e per legge ha disposto, che i parroci dovessero rimettere gli atti delle cause
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provincie i depositari di codesti registri sono i parroci, essi, a termini appunto del citato regolamento, hanno diritto di legalizzare gli estratti
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firme dei parroci; sapendo tutti che, per apporre la legalizzazione agli estratti di qualche registro di ufficiali o civili od ecclesiastici, bisogna
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Ci saranno dei sindaci che possono, che si credono in istato, in condizione di potere legalizzare la firma dei parroci: ce ne saranno altri invece i
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legalizzazione dei certificati o degli estratti degli atti di nascita, di morte, od altri rilasciati dai parroci; ma dice nell'articolo 9, che i cancellieri dei
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Io prendo solo atto delle sue ultime parole con cui disse che gli ufficiali dello stato civile debbono ricevere per buone le fedi dei parroci anche
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Cortese. L'onorevole Sanguinetti ha proposto che si faccia un decreto reale per obbligare i parroci a consegnare i registri dello stato civile.
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il capo, ma per mero decreto, contro cui sorgerebbero tante discussioni di legalità e di costituzionalità, noi volessimo ingiungere ai parroci di
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estratti dei registri dei parroci provengano anche solamente dai sindaci, senza che tornino necessarie le legalizzazioni della curia ecclesiastica.
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La protesta diceva pure che eransi fatte molte minaccie da parte di preti e di parroci. Ma anche in questo l'inchiesta ha dato un risultato negativo
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La protesta affermava in primo luogo l'esistenza di una circolare del vicario capitolare diretta ai parroci, nella quale si sarebbe detto che il
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Io ho udito che egli ha nominato me, attribuendomi d'aver richiamato all'attenzione del guardasigilli le congrue dei parroci ed alle mense dei
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Io non ho detto già che l'onorevole Bonghi avesse parlato dei parroci; io mi riferiva alla sua interrogazione circa all'exequatur ai vescovi; e qui
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Accademia della crusca
