dimostrazioni d'affetto e d'amicizia sanno di volgaruccio. Vi sono tanti generi di saluto, anche fra amiche o parenti, che c'è modo di distinguere. Un
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(I parenti si lasciano cadere sulle sedie.)
(Pausa: i parenti cominciano a guardarsi in cagnesco.)
(Tutti i parenti si alzano di scatto e corrono a Gianni.)
(I parenti fanno un gesto che non significa niente. Rinuccio apre; entrano:)
(I parenti lasciano Schicchi e si avviano verso il fondo della scena.)
(I parenti restano neutrali e si limitano ad esclamare di tanto in tanto:)
(Un silenzio. Ora i parenti sono, sì, sempre in ginocchio, ma bene eretti sul busto.)
I parenti sono disposti in semicerchio; a sinistra del letto la prima è la vecchia, poi Rinuccio, Gherardo e Nella, quindi Betto di Signa, nel centro
(Via il dottore, si riapre la finestra; ancora tutta luce in scena; i parenti si volgono a Gianni.)
I parenti di Buoso sono in ginocchio, con le mani si coprono il volto e stanno molto curvati verso terra.
Gherardino è a sinistra vicino alla parete; è seduto in terra, volta le spalle ai parenti e si diverte a far ruzzolare delle palline.
(Appena usciti il notaio e i testi, i parenti restano un istante in ascolto finché i tre si sono allontanati, quindi tutti, tranne Rinuccio che è
(Si bussa. Gianni schizza a letto; i parenti rendono la stanza semi oscura; mettono una candela accesa sul tavolo dove il notaio deve scrivere
(Alla voce del morto i parenti danno un trabalIone, poi si accorgono che è Gianni che contraffà la voce di Buoso. Ma nel traballone a Betto è
(Rinuccio glielo dà. Gianni legge e cammina. I parenti lo seguono con gli occhi, poi inconsciamente finiscono per andargli dietro come i pulcini alla
(I parenti corrono qua e là rincorsi da Gianni. Rubano. Gherardo e Nella salgono a destra e ne tornano carichi con Gherardino carico. Gianni tenta di
piatto. Guarda intorno i parenti; Betto fa una fisionomia incredibile. Zita strappa il nastro con le mani. Apre. Appare una seconda pergamena che
; spegne poi tutti i candelabri. Gli altri parenti lentamente vanno ciascuno a cercare una sedia e vi seggono. Sono come impietriti con gli occhi sbarrati
per amici e parenti d'Europa e d'America, la più parte non conosciuti mai. - Ottantatrè! - esclamò con un sospiro di sollievo all'ultima cartolina
quattordici persone, tra parenti e colleghi in diplomazia! A sera - il treno è già molto lontano da Lambahadam - il mio amico è chino all'angolo della
settant'anni come se fossero venti. È di Venaria. Ma passa gran parte dell'anno dai parenti di suo marito, il Garibaldino: per questo la chiamano
parenti la mia partenza immediata. Subito ella profferse d'ospitarmi. I miei rifiutarono. Ma quella insisteva con buone ragioni: la sua villa era