(Alfio e Turiddu si abbracciano. – Turiddu morde l’orecchio destro di Alfio).
propaganda sua, oggi il più abile giornalista è colui che, privo di idee e di passioni proprie, ha l'orecchio vigile ad udire e l'occhio acuto a discernere
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preghiera interrot- ta, tornava a distrarsi; sempre con quegli sguardi persecutori davanti a sè, e nell'orecchio il suono delle parole che li a- vevano
volta: "Fe- lice lei!" e le susurrava queste parole in un orecchio, abbracciandola, quasi vedesse nella supposta felicità dell'amica un'anticipata
testa, la baciava, la baciava, mormorandole dentro l'orecchio: "Ho avuto torto! Il torto è mio!" E tornava a baciarla. "Perdonami! Non l'ho fatto a posta
punto che i bricioli del vasetto schiz- zarono qua e là sfavillando, gli si era ripercossa nell'orecchio come un rimprovero. Lusinga dell'immaginazione o
, si fosse riposata alcune ore - seguiva attentamente ogni movimento di Patrizio, tendeva l'orecchio a ogni parola da lui mormorata alla mamma. E quando
vuole per moglie? ... Mi vuole per moglie? ... Mi vuole?" "E ... quel tale?" le disse il dottore, chinandosele all'orecchio. Giulia arrossì. "Sempre
tirar un orecchio, e forte anche, per insegnargli un po' di carità, bell'e santo qual è!" "Che dite? Non sta bene parlare così!" lo interruppe Eugenia
guar- date di faccia. Una corona di barbetta grigia contornava il viso da un orecchio all'altro, arricciata qua e là in direzioni diverse; e gli occhi
?" le susurrò Giulia in un orecchio. "Bel giovane, non c'è che dire. Son lie- ta che sia mio fratello." "Ora si tratterrà un pezzo" disse Eugenia
di uscire dalla stanza da pranzo, fermatosi, prese Eugenia per le mani e le balbettò in un orecchio: "Era gelosa di te! ... Povera mamma!" "Gelosa di
, usciere comunale pratico di tutti i cerimoniali vecchi e nuovi." Giulia, intanto, trattenutasi indietro, sussurrava all'orecchio di Ruggero:. "Hai
delle fronde; i lumi si erano spenti per la campagna; la mo- notona melodia dello stornello arrivava al loro orecchio affievolita e a intervalli
potuto chinarsi all'orecchio di Margherita Carboni e sussurrarle frasi volgari? Perché ora sentiva tutta la volgarità delle osservazioni fatte. Ma non
al piacere di narrargli quanto ora vedeva. Olì gli disse all'orecchio: «Vado a vedere se c'è l'amica presso cui andremo a dormire; non muoverti di qui
d'una fronda. E lo studente si sentì così felice che si mise a cantare altri versi del Poliziano: Portate, venti, questi dolci versi Dentro all'orecchio
orecchio quasi come un vocabolo di antiche leggende di santi. Dove mai oggidì fra noi si vide o si udì parlare di una di quelle potenti e rumorose