a lungo, anche una notte intera, se volete. Stendetelo quindi e procedete come nella ricetta N.° 1 finchè tutto il burro e la farina che vi rimangono
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Se la lingua ha una completa salatura, prima di cuocerla la metterete durante una notte nell’acqua intiepidita, ciò che non occorrerebbe se fosse
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notte in molle nell'acqua e dopo di averne rasato la pelle lo soffregherete con un battuto di erbe fine o, se fosse d'inverno, con pepe, pimento o
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carne salata va però messa in molle una notte, prima di adoperarla. Questa gelatina riesce sempre marmorizzata e si serve con salse piccanti.
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chiarirsi durante la notte. Versate ora con precauzione l'acqua in un altro recipiente, badando che non n'esca il fondo; immergetevi il baccalà tagliato a
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Fagiolini sgranati secchi. Se i fagioli sono di qualità restia alla cottura potete tenerli in molle durante la notte e metterli poi al fuoco in una
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7. Budino „notte e giorno."
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27. Gelatina “notte e giorno". — Preparate della gelatina d'uova semplice e altrettanta gelatina di cioccolata o di caffè. Bagnate con del rosolio di
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lievitare il composto durante la notte; la mattina, rimpastatelo con altrettanta farina, il sale necessario e altri 3/8 d'acqua tiepida ; lasciatelo
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il composto con le mani, tenendolo però entro una catinella dove lo lascierete riposare tutta la notte ben coperto collocandolo in qualche armadio a
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fritti e senza cuocerlo più oltre, comprimete il composto in una tortiera bagnata con del rosolio. Lasciatelo una notte al fresco poi levatelo dalla
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preparandola la sera per la mattina e conservandola in luogo fresco la notte, bene avvolta in un tovagliolo. Stendete quindi la pasta piuttosto sottile e
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Pestate, ma non troppo finamente, 2240 gr. di zucchero, versatevi sopra 1 litro d'acqua pura e lasciatelo riposare una notte in una scodella coperta
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Lasciate una notte il rosolio in bottiglie aperte, poi chiudetele e dopo 3 settimane servitelo.
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di notte in luogo caldo, quand'è asciutto conservatelo in vasi di vetro.
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durante alcuni giorni al sole cocente (ritirandoli la notte in luogo asciutto) sui graticci formati da una cornice di legno e una rete di spago. Se
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Quando volete servirvi del prosciutto di vitello, mettetelo una notte in molle nell'acqua fresca, poi fatelo bollire due ore.
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(aiutata da Suzuki, Butterfly si reca in un angolo al fondo e fa cautelosamente la sua toeletta da notte, levandosi poi la veste nuziale ed
a calare la sera: poi notte serena e stellata).
innanzi al foro più alto e spia da quello. Dopo qualche tempo Suzuki ed il bambino si addormentano. Intanto si è fatta notte ed i raggi lunari
notte: allora Suzuki si guarda intorno e vedendo la camera buia va a prendere parecchie lampade in forma di fiori variopinti, le colloca qua e là sul
(Pinkerton batte le mani; Suzuki e i servi corrono via. – Butterfly si reca in un angolo al fondo e fa cautelosamente la sua toeletta da notte
a calare la sera: poi notte serena e stellata).
davvero? Quella notte non chiuse occhio, piangendo e lamentandosi: Poverino a me! La mattina venne un servo del palazzo reale: - Sua Maestà vuole la
si lamentavano mai. Andavano a dormire di buon'ora, e la mattina, prima dell'alba, erano all'erta. Una notte si sentono svegliare dal canto di un
piangeva giorno e notte. Colei sfoggiava abiti di seta, collane, e anelli, e orecchini di brillanti: la Zoppina, doveva indossare un vestituccio di
lamentarsi: - Meo! Meo! Meo! Il figurinaio non fu potuto trovare; era andato in un'altra città. La notte seguente, a mezzanotte appunto, il gattino ricomincia
? - Non ci badare. Una notte, il Reuccio si sveglia e non trova sua moglie nel letto. La cerca per tutta la casa, e non la trova neppure. Era in gran
mai smettere fino a tardi, finché vi si vedeva. - E il desinare, Mastro Acconcia-e-guasta? - Lo preparano, in cucina. A un'ora di notte, Mastro
consegnare un paio di stivali a un avventore. Tornato in bottega, domandò: - Dov'è la bambina? - A fare il chiasso, la fannullona! Viene la notte, e la
. Sentirono dei picchi alla porta e un lamento: - Datemi alloggio per questa notte! Non mi fare morire in mezzo alla via! - Apriamo? - disse la moglie
rimase incantato di quella bellezza. - Ha un aspetto da Regina! - Ma è senza braccia, Reuccio! - Peccato! Ci ripensò tutta la notte, e il giorno
d'alloggiarla per una notte nel palazzo reale, come se fosse stata la sua stessa persona: - Non le domandate né donde venga né dove vada; non vi
dell'abbondanza non sarebbe stato cattivo. Sposare però una figliuola di mugnaio, tutta infarinata, Sua Maestà non se la sentiva. Giorno e notte intanto
La notte era fosca. Il viale di circonvallazione coperto dai vecchi platani sembrava alla scarsa luce dell'unico fanale presso la barriera come un
sfuggenti su pel camino sembrava un'eco delle ultime risa. Fuori nella notte la luna aumentava colla propria limpidezza il freddo del vento. Gaspare pensò
come atonica scoppiarono improvvisamente tutte le paure dei racconti sulle imprese sacrileghe tentate appunto di notte nelle chiese. Un terrore sacro
profondità, come talvolta errando la notte nelle tenebre aveva provato una indefinibile compiacenza di smarrimento senza chiedersi il significato di tutta
quasi a forza cantando e ridendo. Fuori la notte era buia, ma uno scirocco umido la manteneva così calda che si sarebbe potuto girare senza gabbano
. Tu mi dicesti quanto nessuno aveva mai osato, io quella notte non dormii. Avevo paura di darti ragione: era proprio così? Come lo sapevi tu? Era un
dimenticato nella soffitta dai vari rivenditori del palazzo evidentemente non apparteneva più ad alcuno. La notte fredda e ventosa urlava alla
particolari su particolari di quell'amore. Ella imprudente talvolta sino alla sfrontatezza si era mostrata con lui dappertutto, ad ogni ora, di notte e di
notte lo assordava di risa e di canto ubbriacando per tutte le bettole quanti ne avevano voglia, ed erano molti: di giorno passava e ripassava sul
forse ogni notte dal sepolcro, per dare una data antica alle nostre scoperte di ogni giorno e una autorità millenaria ai nostri sogni di una notte. Una
; nessuno verrà di certo a disturbarci. - Prenderemo terra? - chiese Fedoro, meravigliato. - E perché no? - rispose il capitano. - "La notte è stata
abitata da troppi inglesi: Canilab - rispose il capitano. - È già notte. - Potrebbero scorgerci egualmente, essendo prossima l'alzata della luna. - E dove
. - Viaggeremo di notte? - Non amo che gl'inglesi mi scorgano. - Non volete aver rapporti coi popoli civili? - chiese Rokoff, sorpreso. - Per ora no
altri dietro su due file. La notte era orribile, essendo l'uragano tutt'altro che cessato. Un vento impetuosissimo e così freddo da far tremare persino
accennava a cessare, malgrado il proverbio cinese che dice: "la notte è fatta per dormire". Pareva anzi, contrariamente alle abitudini dei flemmatici cinesi
vostra gentilezza. - Bah! Una cosa facile! Non ho impiegato che due minuti! A voi la ricevuta e buona notte, signori. Spero domani di farvi vedere la