che hanno un carattere troppo esotico per noi.
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Le sogliole sono ancora più apprezzate in Francia che da noi, perchè nell'Oceano prendono un sapore più gradevole che nei nostri mari. Le sogliole
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che supera quello di molti pesci fini e si preparano lesse, fritte, arrosto e in svariate maniere. A noi esse giungono quasi sempre affumicate o
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Ungheria ed è da noi poco noto.
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ancora trovato un nome popolare italiano, sebbene forniscano anche a noi coi loro graziosi tuberi, in forma di lumachette, una buona ed elegante verdura
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Riformiamo noi stessi (Discorso tenuto dal sig. Alcide Degasperi alla serata sociale annuale dell'Unione accad. catt. in Vienna)
, che siamo noi stessi. Accade questo anche a molti cristiani nella vita pubblica, benché essi accentuino magari contemporaneamente la base morale del
Se noi apriamo il Codice civile (fu giustamente osservato) ci incontriamo subito nell'art. 1° il quale suona così: Ogni cittadino gode dei diritti
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Ronchetti, così io mi rivolgo alla cortesia di lui perchè voglia far conoscere alla Camera quale sia la sua opinione sul disegno di legge che noi stiamo per
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Se noi apriamo lo Statuto (il Codice supremo del nostro diritto pubblico, come il Codice civile lo è del diritto privato) leggiamo all'articolo 24
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Noi, dicevo, siamo ancora schiavi del vecchio pregiudizio quiritario, tanto che le nostre Corti di cassazione hanno una o due o più volte deciso che
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penso, invece, che vi sia la necessità di una legge, perchè noi, gente latina, siamo ancora schiavi di un vecchio pregiudizio che abbiamo ereditato dal
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rinunciare alla persuasione, nella quale mi conforta anche un brano della, relazione della Commissione, che noi siamo oggi qui a votare una legge non
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ambiente dei Tribunali: e se noi escludiamo le donne dall'esercizio della professione di procuratore per confinarle puramente e semplicemente a quella
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rappresentanti della Nazione e a taluno di noi di arrivare persino allo scanno di ministro di grazia e giustizia. Non deprimiamo dunque la funzione del
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In quel caso non è sorta l'obbiezione, e non poteva sorgere, che si esorbitasse dalle materie portate in discussione. Ora noi qui siamo a dare un
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noi diamo il permesso alla donna di fare l'avvocato togliendole il diritto di fare il procuratore, noi facciamo opera poco cavalleresca e poco civile
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Noi abbiamo fatto due anni fa una leggina, con cui abbiamo disciplinato l'esercizio della bassa avvocateria. Ora la presente legge esclude la donna
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dell'autorizzazione maritale. L'onorevole Majno sa meglio di me che non è sempre il marito quello che deve dare l'autorizzazione. Noi abbiamo cinque casi nei quali
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istituto che ha la sua ragion d'essere nell'ordinamento da noi dato all'istituto stesso della famiglia. È evidente che l'autorizzazione maritale si
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Pellegrini. Ma non è tra noi, caro Socci, che la cosa va decisa. Bisogna sentire l'opinione del-Governo. Ed io volevo appunto porre il quesito al
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Bonomi che prima tra noi scese nell'arringo e rende testimonianza di ciò che possano gli studi severi congiunti alla ardente carità dell'anima
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Si è voluto tirar fuori in questo dibattito la questione dei sessi, ma non è a noi proponenti la legge che si può fare il rimprovero cui si è
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derivato alcun disordine, nessun inconveniente, mentre da noi siamo sempre allo stato di pio desiderio. Debbo poi dire all'onorevole ministro
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Noi vogliamo che la donna possa esercitare tutta la sua energia ed esplicare tutte le qualità del suo ingegno, per potersi procurare da vivere
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rompe una tradizione; e se si avessero dovuto seguire le tradizioni, nessuna scoperta si sarebbe potuta verificare e se noi avessimo dovuto seguire
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all'alto concetto che abbiamo noi del progressivo incedere dell'Italia sulla via del progresso, di cui la questione della donna-avvocato non è che una
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Cocco-Ortu. Io faccio osservare che quando noi ammettiamo la donna all'esercizio dell'avvocatura, l'ammettiamo con tutti i diritti che derivano da
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che raddoppierebbe la spesa proposta dal Ministero precedente e accettata da noi. Questa fu la ragione del ritardo. Ora io consento che la legge sia
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Mentre mi onoro di comunicare la attestata sua riconoscenza, ultimo suo pensiero a noi rivolto, mi incombe il doloroso ufficio di parteciparvi che le
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del gesto, ed è viva in noi l'impressione della fulgida parola che ancora di recente risuonava in quest'Aula.
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mirabile natura dell'uomo che noi piangiamo, bisogna averlo conosciuto altresì nell'intimità del suo studio d'avvocato, nel fervore delle lotte locali
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Ministro col resto d'Italia, che noi dobbiamo la nostra redenzione politica e questi giorni in cui è tanto facile e meno pericoloso l'amore della patria.
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Sia dessa feconda di utili ammaestramenti alla patria ed a noi.
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Noi non lo vedremo più. Non lo vedremo più sorgere qui al nostro fianco nei più ardui cimenti, o meglio in mezzo a noi, nel luogo più degno
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Questi fu l'uomo politico e il dotto giurista che gli altri oratori degnamente commemorarono; ma noi meridionali, oltre le sue benemerenze
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quanto che Giuseppe Zanardelli, sebbene uomo di parte, rappresentava in mezzo a noi la tradizione patriottica la fede nel progresso. L'operosità della sua
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alzò, gli prese una mano e recandosela repentinamente alle labbra esclamò: - Permettetemi, permettetemi, signore! Noi, l'ultimo popolo nella storia
ragione noi moderni di volere allegri i cimiteri e le biblioteche. - Forse! ma saranno senza monumenti. - Accettereste per caso la formula di Victor Hugo
- disse Fedoro, impallidendo. - So già che si cerca di gettare su di noi il sospetto d'aver assassinato il povero Sing-Sing, ma noi vi proveremo
? Questi europei cominciano a diventare troppo importuni. - Levateci di qui - disse Fedoro. - Noi non siamo dei cinesi per assistere alle vostre barbarie
Rokoff, guardandolo con curiosità. - Dal rispetto che gli dimostrano i monaci, lo credo tale - rispose Fedoro. - Dobbiamo anche noi inginocchiarci? Ci
Bogdo-Lama - rispose Fedoro. - Come ci accoglierà? Mi sento indosso un certo malessere che si direbbe paura. Se indovinasse in noi degli europei? - Taci
. - Dove avrà pescato costui? - si era domandato il cosacco. - Se sotto di noi vi è sempre il deserto! Il capitano accortosi della loro presenza, si era
membri delle società segrete, sono ugualmente affiliati a qualche hoè. Per noi è una necessità e anche un'abitudine prepotente ed io ho fatto come gli
riconoscendo in noi degli stranieri non ci lasceranno andare liberi - disse Fedoro. - L'europeo non può spingersi oltre le frontiere della grande muraglia
andremo noi? - Lo saprete presto. - Su quei monti che si delineano laggiù? - L'Arracan non è la mia mèta, per ora. - Allora andiamo verso il mare. - Sì
applicare anche a noi quelle torture? Parla, Fedoro! - No ... non è possibile - rantolò il negoziante di tè, che aveva l'aspetto d'un pazzo. - No ... una
noi, è vero capitano? - Speriamolo - rispose il comandante, con un certo accento però che colpì vivamente il russo e il cosacco. - Perché dite
soffocasse. - Non si occupano più di noi - disse. - Preferiscono scaldarsi intorno ai loro camini primitivi e bruciare argol. Buon segno, almeno per ora