del mondo con noi medesimi, e il sentimento consueto della maraviglia rinasce. Sì, un'enorme distanza ci divide. Scacciamo dunque l'immagine di quei
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dove c'eran signore, quel linguaggio era un po' troppo.... colorito. Ma noi scusavamo, pensando ai molti comandanti d'altre nazioni, che son perfetti
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vostri patimenti, della diffidenza bieca con cui ci guardate qualche volta, siamo colpevoli noi, che dei difetti e delle colpe che vi rinfacciano nel
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accennando gli emigranti, dicevano: - Tutto questo è tant'oro per noi. - Portateci pure tutta l'Italia, pur che lasciate a casa la Monarchia. - E si
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Per loro il viaggio dall'America all'Europa era come per noi una gita da Genova a Livorno: l'avevan già fatto più volte: poichè, sia qual si voglia
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coro di mormorii: - Già, noi non siamo italiani. - Non parliamo il genovese, noi. - Si sa, ora sono quelli di laggiù che comandano. - Era una cosa che
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Bengala e nell'arcipelago delle Molucche. Ma vicino a noi l'acqua ardeva e viveva, era una bellezza, un inseguirsi e un incrociarsi di fuochi fatui, un
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, un'allegrezza di festa, di cui essi medesimi erano stupiti. E così cambiava man mano Ia loro disposizione d'animo verso di noi, e la maniera di
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torvo del consueto, in cui si leggeva che quella mattina ci avrebbero fatto peggio che delle spostature. Perchè, insomma, eravamo noi che rubavamo loro
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! la benedetta apparizione! La divina cosa che vidi! Un piroscafo enorme e nero, imbandierato e affollato, veniva maestosamente 7 verso di noi, fendendo
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Che piacevole risvegliarsi! Quelle parole "oggi sentiremo la terra sotto i piedi" nelle quali s'esprimeva il pensiero di tutti, avevan per noi come
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, che facessero festa a quel lembo di terra, ch'essa vedeva forse assai più vasto di noi. La sola faccia che rimaneva chiusa era quella del garibaldino, e
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Il sole intanto era andato sotto, diritto davanti a noi, di là dalla terra, e si vedeva un crepuscolo stupendo, bello quanto più belli che avevamo
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, memore di Garibaldi: un paesaggio vasto e semplice, che aspettava il sole, in silenzio. Lontano fumavano dei vaporini che venivano verso di noi.
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s'avvicinarono al supposto "ladro" e mentre noi ci aspettavamo che arrestassero, tutti e tre si scappellarono e s'inchinarono profondamente, e l'uno disse
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d'affettuoso in quella moltitudine. - Buon viaggio, signorina! - Dio la benedica! - Dio Ia faccia guarire! - Si ricordi di noi! - Buon viaggio alla
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fantastiche, formate, disperse, rifatte, scompigliate come la faccia d'un mondo dal capriccio d'un Dio. Ma quel ribollimento era intorno a noi
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comune di Genova sollevarono un tal grido di meraviglia, che noi appena potremmo farcene un’idea languida, pensando, non agli entusiasmi nostri (chè di
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indeterminatezza che simula per noi un’alta idealità, Guido li escludeva per proposito. Ma certo più utili, benchè la storia non ce ne avverta, gli furono
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Milanesi, che se n’è valso in vari passi dei suoi commenti al Vasari. Ma che non può il rispetto cieco agli scrittori antichi? Ciascun di noi trovando in
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rinascimento non avea prodotto il più grande. Non prevedea che noi posteri tardi, a distanza di quasi quattro secoli dopo la distruzione di quegli
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dissimile da quella ch’era stata la sua, anzi da non destargliene neppure il desiderio. Noi siamo degl’infelici sempre irrequieti alla ricerca di un ideale
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nobiltà e bellezza prestabilite per convenzione. Noi non possiamo neppure per un momento escludere il pensiero che tuttociò è preso ad imprestito, e
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decoroso dei panni. Sono esseri che veramente vivono al disopra di noi; si sente di aver con essi un rapporto da inferiori a superiori; appaiono come
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. Fu difetto di un grande ingegno ? Forse sì; ma chi può dirlo con sicurezza ? Chi misura la potenza virtuale di tanti uomini, dei quali a noi non è
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Perchè dunque ora permetto la stampa di questi discorsi? C’è talora intorno a noi qualcosa di energico onde la nostra volontà è menomata od affatto
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Il brodo di montone è poco adottato da noi, avendo un sapore che assomiglia al sego, e così pure il brodo di maiale che si digerisce difficilmente.
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, così bisogna lasciare il fagiano colle sue penne per alcuni giorni dopo di averlo ucciso, e ciò a seconda della stagione. Noi crediamo però che un
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Questo adunque è il fondamento del nostro diritto pubblico al quale noi ci atteniamo. Ma nel discorso di Firenze, questo principio ha ricevuto
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aggiunge che noi non siamo chiamati che a lavori esclusivamente pacifici sulla terra Africana.
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noi il massimo pericolo.
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deputato, chiedeva continuamente di conoscere i patti di queste alleanze. Noi, ora, lo chiediamo a nostra volta, perchè per essere egli salito al potere, la
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conoscere: noi dobbiamo stare con questa camicia di forza delle alleanze
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vedere: anzi, parmi tutt'altro che assicurata! Noi ci troviamo forse in marcia sopra Kassala, che è uno dei sogni principali del presidente del
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Non è certo questo l'indirizzo di governo che promettevate, e noi, rammentando quelle promesse e quegli ideali che avete enunciato una volta
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Noi infine vi domandiamo perchè con la vostra politica ci volete tarpare tutti gli ideali, mentre, con le imposte, volete sottrarre il pane ai più
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mostrate alcun interessamento! Se si fosse determinato chiaramente quali sono i provvedimenti che il Governo intende proporre, acciocchè noi li avessimo
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Perchè: se voi parlerete un giorno di denunziare i trattati di alleanza, vi si opporrà la ragione dell'isolamento, in cui noi ci troveremo; se voi
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mutano di natura; forse voi pensate che di riserve in nome del diritto nazionale noi non abbiamo bisogno, ed io penso un po' come voi. Così, perchè
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Noi in Africa, grazie al valore delle armi ed alla abilità dei negoziatori, abbiamo una posizione invidiata…
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di fare questo cattivo augurio; noi facciamo il debito nostro, e voi ed il paese sono sicuro che ci applaudirete.
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mente: noi faremmo un oltraggio alla onestà e alla moralità di coloro che sono qui riuniti.
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Crispi presidente del Consiglio.… invidiata in Europa. I frutti si vedranno col tempo. Intanto, signori, certo è che noi abbiamo una posizione che
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noi sopratutto.
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In quanto alle istituzioni, noi riconosciamo la sovranità nazionale, che ne è la base fondamentale: ma non la riconosciamo immobile, la vogliamo
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innanzi, mentre egli usciva dalle istituzioni rinnegando il diritto italico; noi no, perdio!
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Ma il capo del Governo è sempre capo del Governo. Il signor Crispi era tale a Firenze, era tale a Torino; come tale ha parlato; e noi abbiamo il
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Sarebbe però utile che, parlando di astensioni, noi sceverassimo le varie cause che concorrono ad allontanare dalle urne una parte notevole degli
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della stampa, noi vi proponiamo di non annoverare fra i mezzi costitutivi di illecite pressioni i pubblici discorsi e gli scritti stampati, benchè da
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credo che sia interesse dello Stato e di tutti noi di mostrare che siamo troppo forti, troppo sicuri di noi, per temere codesta opposizione, per
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