famiglie di Napoli è la Caracciolo, alla quale mi onoro di appartenere. Mio padre, secondogenito di Gennaro Caracciolo, principe di Forino, nacque nel
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’altro incarico, meno quello di assistere alle inferme. - Non fui ascoltata. Havvi in Napoli un numero esorbitante di dame e di damigelle, residenti nei
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degli antichi Sedili di Napoli; San Gregorio Armeno è da tempi remoti consacrato a quelli di Porta Capuana e di Nido. Egli è perciò che due giovinette
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in Napoli, e studiò da vicino il predominio tremendo della melomanía nei Napoletani. Fu detto pure, che con tre F un principe, discepolo di
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Napoli. Chiamavasi essa Maria Giuseppa: aveva diciassett'anni, ed era di fisonomia insinuante. Benchè la sua famiglia, avesse fatto molta spesa per
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Il cardinale Riario Sforza venne esaltato alla sede arcivescovile di Napoli sei mesi dopo la morte di Caracciolo, suo predecessore, e dopo il
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dai parenti, ed il menomo sintomo di mutazione, il menomo movimento popolare mi faceva balzare il cuore. I conventi di Napoli sono stati d'ogni tempo, e
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secondo piano, nella stanza a me assegnata presso la chiesa. La città di Napoli, travagliata nel 1526 da fierissima pestilenza, che la disertò di
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, partiva premurosamente da Napoli alla volta di Gaeta, e vi giungeva l'indomani dell'arrivo di mia madre, latore di quella lettera famosa, da me indirizzata
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che mia madre ritornasse subito in Napoli; e siccome l'affare richiedeva tempo, il buon vicario consigliò che intanto io fossi entrata in un ritiro
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aveva; per far fronte alle spese aveva dovuto vendere il pianoforte, e qualche oggetto di valore. Me ne tornai dunque in Napoli, e presi stanza nel
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accompagnarmi, e scrisse al vescovo di mandare qualcuno a prendermi a Napoli. Sembrò a quel vescovo stesso tanto capricciosa tale esigenza, che alle mie sorelle
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quelle alture, che dominano la sottostante città, l'intera baia di Napoli, e i più pittoreschi dintorni di questa terra benedetta, io lanciava lo
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, Parma, Palermo, Messina, Napoli, Verona, Venezia, Roma! » L'Italia si leva; ecco, cammina, incessu patuit dea; essa risplende, esultante del suo genio
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Festevole e sfavillante, quanto sulla cima del Thabor, ritornò al cielo di Napoli quel sole medesimo che tramontando aveva ritratto i suoi raggi dai
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maritaggio richiedevano la presenza di mia madre in Napoli. Eravamo già alla metà di novembre, e gli sponsali non potevano aver luogo prima del seguente
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popolo riformato. L'Italia ne fu invasa: Roma offrì ai profughi ortodossi generosa ospitalità; e Napoli, che aveva comuni coi Greci, non che l'origine e
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nostra penisola in generale, ed in Napoli particolarmente. Troppo strettamente alle mie Memorie si riferiscono le condizioni del clero regolare e secolare
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De' monasteri benedettini di Napoli San Gregorio Armeno era quello che al tempo del mio racconto riuniva il maggior numero di monache professe. Ve ne
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. ENRICHETTA CARACCIOLO. Castellamare (Napoli) 1864.
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Di San Donato. Avete lasciato a Napoli l'imposta austriaca.
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Vedetene un esempio nell'imposta della guerra di Napoli, la quale è una imposta erariale se ve ne fu mai altra, e non di meno fu dal Governo toscano
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per la guerra di Napoli nel 1815, non sarà fuori di proposito che io ne dia un cenno storico.
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Erano le truppe di Murat che tornavano a Napoli.
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La Camera non sa quanto sia stata sempre odiosa ai Toscani, anche ai meno liberali, la tassa per la guerra di Napoli; se lo sapesse, l'abolirebbe per
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Le altre spese straordinarie occasionate alla Toscana da questi movimenti di truppe, qualificati per guerra di Napoli, fu ordinato al 2 aprile 1818
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Ecco perchè queste spese per la guerra di Napoli non compariscono nel bilancio attivo dello Stato. Lo stesso si fece per quelle della formazione del
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Napoli — 1° Tributo prediale principale;
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8° Indennità a carico dei comuni per la guerra di Napoli.
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della Toscana figurano anche nel bilancio del fondo comune per Napoli e per la Sicilia, e talune di queste sono anche comprese tra le spese obbligatorie
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Lo dovrò primieramente avvertire che non si tratta oggi di sopprimere una tassa per guerra di Napoli o per formazione di catasti. Il fatto vero è
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nel 1861 all'Umbria ed alle Marche, nel 1862 alla Toscana, a Parma, a Modena, alla Sicilia, a Napoli.
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della guerra di Napoli, non poteva certo il mio discorso alludere alle spese del casermaggio, perchè un momento prima io stesso aveva dichiarato, che
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L'articolo 4 quando dichiara che le provincie toscane e le pontificie, che Napoli e Sicilia continueranno a pagare a parte le loro spese provinciali
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provinciali, ed è così nelle provincie toscane, nelle romane, a Napoli e Sicilia; in altre invece si lascia in vigore il sistema della comunione creato
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straniera nelle Romagne, oppure quello dell'imposta che pagano i comuni della Toscana per la guerra di Napoli, ogni incertezza è assolutamente impossibile.
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Or come può essere nell'indole e negli uffici del comune di pagare un'imposta per la guerra di Napoli? Ma, chieggo io, i comuni del regno d'Italia si
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Io credo che il confronto fatto con Napoli e Sicilia possa trovare qualche fondamento; non l'ha più quando si faccia con le altre provincie del regno
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. Quindi, io ripeto, se vi ha confronto possibile per questo titolo è colle provincie di Napoli e Sicilia, non cogli altri compartimenti, in cui questa
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Io dirò di più, io debbo riconoscere che i titoli di spesa provinciale gravitanti su Napoli e Sicilia sono più numerosi che non siano per tutti gli
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governative ed ai locali delle prefetture. È ciò che avviene anche a Napoli ed in Sicilia.
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Quando poi si facessero confronti con Napoli e Sicilia, bisogna tener conto della circostanza che il bilancio del fondo comune di Napoli e Sicilia si
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così Napoli e Sicilia che pagano circa dieci milioni, io credo, ripeto, che paghino di più relativamente che non i quattro compartimenti delle
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Ritenuto pertanto in linea di fatto che Livorno, Ancona, Palermo, Napoli, Girgenti, Brindisi, e tutte insomma le altre provincie, per nulla
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Ancona, di Palermo, di Napoli e di Livorno vanno a carico esclusivo dello Stato.
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commercio ed arti di Napoli — Studi intorno alla costruzione del porto di Napoli, copie 150; Il deputato Massimiliano Martinelli — Suo scritto
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ancora un fatto almeno parziale in Italia, e se non lo rivelasse l'articolo, lo rivelerebbero le condizioni delle carceri di Napoli e di Sicilia
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mandamentali, 60 in 26 distintissime città, scelte fra i due estremi di Napoli che conta 1230 carcerati, e di Ferrara che ne numera 400. Queste 60 prigioni
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incalzantissime, per esempio in Napoli, in Palermo, in Ancona, in Genova e in molte altre città, ove a tutti i più grandi mali del sistema carcerario quello si
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18. Spesa per lavori di ristauro al locale della manifattura dei tabacchi in Napoli;
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