! - Ce n' è di molti? - chiese, piano egli pure, Moschino. L' altro fece un segno alzando il muso, che voleva significare: - Senza fine. - E.... anche qui
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sciocco della compagnia. Non intendeva nulla, non si curava di nulla: zuccone come ce n' è pochi, stava delle ore e delle giornate intere sur una
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più intelligenza degli altri topi, e a poco a poco, sapendo che il suo linguaggio non poteva essere inteso da' bambini, se n'era fatto uno di gesti, per
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di un topo onesto è quello di non rubare e il tuo fiato sa d' olio.... Zì, zì, chi ti ha dato l' olio, Moschino? - Se n' è bell' e accorto: che naso
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, pezzo di birba che non sei altro! E con che furia veniva a portarsi via i libri de' padroni!... Tu credevi che Dodò non se n' avvedesse e ti lasciasse
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Einaudi Ragazzi Altri titoli disponibili Aleksandr N. Afanasjev, I due Ivan e altre antiche fiabe russe Franco Antonicelli, Le parole turchine
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bell'ambiente questa sera! - Che cos'hai? Oggi non ti trovo nel tuo ambiente. - Per gli amici era uno spasso. N'aveva ogni giorno una nuova, o parecchie
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altri libri, a tante cose e così diverse in così breve tratto di lettura? E quante n' ho tralasciate! Ma
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che a Roma; ce n'è altri, i quali dicono sorridendo, con l'aria di darsi un vanto, che della più parte dei propri pensieri s'affaccia loro alla mente
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dir che era morto : indicava con un gesto che se n'era andato. Fu lui che annunziò agli amici l'elezione del nuovo Papa, il cardinale Pecci. Eletto
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milanese. Ce n' è così anche a Milano di famiglie per bene, nelle quali i ragazzi credon mica di parlar male dicendo porsi giù per "mettersi a letto
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COMPILATO DA MONSIGNOR ANGELO ZAMMARCHI E DAL REVERENDO CESARE ANGELINI (Con approvazione ecclesiastica) N. B. - Le formule stampate in carattere
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, rifà i conti coi servi. Viene avanti quel dei cinque talenti, e gliene presenta altri cinque, dicendo: - Tu me n'hai dati cinque e, come vedi, io li
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soldati avevano gli occhi ardenti perchè bisognava conquistare Roma che doveva alla fine diventare la capitale d'Italia. - Ce n'era proprio bisogno
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Cardinali e si indicano colle lettere iniziali E - S - O - N. I punti intermedi fra est e sud si dicono punti di Sud-Est (SE); quelli fra sud ed ovest si
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n'è di piccoli, di grandi, di immensi dove da una sponda non si vede l'altra; ma questo in paesi molto lontani.
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lettere: S, N, A, O, I. - Miei giovani amici! - gridò il direttore del circo, rivolgendosi a tutti i ragazzi del pubblico - Uno di voi mi dica a voce alta
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Della stessa collana 1- N. Streatfeild IL CIRCO 2 - E. Blyton LE DISAVVENTURE DI MISTER TWIDDLE 3 - M. Batten STELLABIANCA, RE DEI LUPI 4 - I. St
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abbastanza. - Me l'ha detto anche il mio «diavoletto» nascosto, signor cappellano, e ce n'è voluto per chiudergli il becco! - Ma bene! Si vede che alle
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portavano i frutti dei campi e delle stalle. Un giorno due massari se n'erano appena andati, lasciando sul lustro del pavimento sei cesti di maialini
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Proconsolo MILANO E. Trevisini Via Larga N. 17 VERONA Drucker e Tedeschi Libreria alla Minerva
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tagliare i foraggi, si adopera uno strumento, fatto apposta, che si chiama trincia-paglia, o trincia-foraggi. Ve n'ha di grossi, a ruota, che valgono
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alla bocca, i capelli dritti, la faccia rossa di fuoco. Come è brutto allora Remigio! Se si vedesse in uno specchio, n'avrebbe paura! Guai a lui se
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miglia a farne ricerca; e quando n'han le zampette cariche, volano a deporlo; poi ripartono subito a cercarne dell'altro. Impara anche tu a mettere in
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accorse ben presto che in città i soldi sono piccini, e diventano centesimi; che tutto si provvede a punta di quattrini; onde chi n'ha pochi in
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paese all'antico mestiere. Da quel giorno pose amore alla propria arte e vi attese con grande studio; e n'è ora sì contento, che non la cambierebbe più
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profitto, e quale, o n'abbia una perdita, e quanta, deve fare quel che fanno gl'industriali, e i commercianti; deve cioè tenere, come essi, un conto
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. E poi la crema di mandorle. — Non ho pollastrini, non ho crema di mandorle. Rosetta non c'è, e anche Bellissima se n'è andata. Il viso di Tit
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era anche buona. Non parlava mai, e rimaneva sempre in quel cantuccio, senza chiedere mai da mangiare. — E cosí, se n'è andata... — No, non se n'è
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bocca e mori. La seconda fece: Hamm! ed io subito le misi la spada nella bocca. La terza fece: Hammm! e quando fu morta anche lei, non ce n'erano piú
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vede che invece quel tipo se n'era andato per i fatti suoi, e ora chi ne sa piú niente? - Mio padle e mia madie mi aspettano invano, — dichiarò
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! - annuncia allegramente Lorenzo ai ragazzi. Arriva a carri, ce n'è per tutti.
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IL CESTINO SENZA FONDO Anche Babbo Altieri non tollera che i suoi ragazzi sciupino il pane. Quand'era piccolo, a casa sua, per fortuna, ce n'era in
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COMPILATO DA MONSIGNOR ANGELO ZAMMARCHI E DAL REVERENDO CESARE ANGELINI (Con approvazione ecclesiastica) N. B. - Le formule stampate in carattere
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divorarono le prime. E l'altro sogno fu questo. Sette spighe belle e piene fiorivano sulla stessa zolla; accanto ce n'erano
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. Conditi in insalata, faranno da contorno al lesso. Ninetta ritorna trionfante con un mazzo di rape. - Ravanelli - si scusa - non ce n'erano più. La mamma
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via, pensò di montare in cima .a un albero per passarvi la notte; altrimenti, le bestie feroci n' avrebbero fatto un boccone. Ed ecco, a mezzanotte, un
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cavato il turacciolo alla boccetta e, affacciatasi a una finestra, n' avea versata tutta l' acqua. Sotto la finestra passavano dei ragazzi che
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era più difficile. Fra tante migliaia di pesci va a pescare per l' appunto quello lì! Eppure bisognava pescarlo. Prese canna, lenza ed amo, e so n
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è? — urlò finalmente una voce — chi cercate? — Son io: cerco la Fata. — Quale fata? Delle Fate ce n' è tanta! — La Fata gobba. — Le scappò di bocca
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vedere che bella sorellina ti è nata. Sorellina non me n' è nata, A peso d' oro fu comprata. Mamma cagna, mamma cagna, Siete voi la vera mamma. — Che
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ce n' è‘ più; se n'è perduto il seme. Di quelle che ho io tu non sapresti che fartene. E poi, servono a me per conservarle imbalsamate. Vuoi vederle
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, aiutatelo voi! — Fiabe nuove non ce n' è più; se n' è perduto il seme. — Bella Fata Fantasia, aiutatemi voi! - Sentendosi pregare colle lagrime agli
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vergogna. Infatti nascondeva il suo difetto, tenendo basse le trecce. Ma un ministro se n'accòrse: — E le orecchie, figliuola mia% dove le perdeste le
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? — Non ne fate caso. — La Reginotta cresceva più bella del sole; il Re e la Regina n' erano matti. Quando entrò nei sette anni, il-povero padre non
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una ricca tenda là vicino, le disse: — Ci avete fiabe nuove? — Fiabe nuove non ce n'è più; se n'è perduto il seme. — Poco persuaso di questa risposta
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reale? — gli domandarono i ministri. — Non me n' importa nulla. — Allora sappiate, Maestà, che la più bella ragazza del mondo è la figliuola di un
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LETTERA ROSSA, di M. P. Sorrentino. 5. - n. 15, VIA DELLE MURA, di F. Jackson. 6. - UNA BAMBINA VENUTA DALLA LUNA, di B. Bernage. 7. - IL PONTE DELLA
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leggere. La sfortunata Reginuzza n'ebbe un colpo tremendo. - Dal momento che mi vuole scacciare, me ne andrò da me, - disse. La suocera si sentì allargare
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L A COLLANA F A N T A ST IC A Edizione speciale pubblicata su licenza di Edizioni EL, San Dorligo della Valle (Trieste) 1992, 1996 Edizioni EL, San
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