sfruconato a colazione mezzo pollo. Mi sfruconai l' abito contro il muro. - Lo colsero sul fatto e lo sfruconarono ben bene. Ho pagato dieci lire
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significa negli esempi: un muro che non ha fatto ancora PRESA, una colla, una pasta che non fa PRESA. Ma facciamo alto a PRESTIGIO, che il vocabolario
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, accompagnato da uno scotimento di spalle, con cui fingeva un' ilarità smodata. Ma dopo questo sforzo, sbatteva il libro nel muro e andava fuor della
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Nel rinascimento però tempera fu il nome privilegiato del sistema italiano di mescolare i colori col torlo d’uovo per la pittura in tavola ed in muro
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, usare di lavorare di muro per altri sei anni sempre disegnando, non abbandonando mai nè in dì di festa nè in dì di lavorare».
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Oltre che sulle tavole, colla tempera ad uovo si dipingeva sul muro, preparandolo con una leggera spalmatura di torlo d’uovo colla sua chiara
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vedersi davvicino. A facilitare gl’impasti, dipingendo sulla tela si può bagnarla di dietro, ma sul muro a meno di agire con un polverizzatore ed anche
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delle screpolature, delle disquamazioni. Anche per questa tempera sul muro o sulla tela l’imprimitura migliore è il gesso con colla o la semplice
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dipingere in muro e in tavole, temperato con rosso d’uovo esso verde d’azzurro oltremarino e orpimento, è buonissimo per a tempera). Verde di terra (Colore
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del ripristino, il verniciarli; e negli affreschi, perchè la superficie esterna cristallina impedisce al muro ogni assorbimento, si ebbe per una
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colori meno conservati che sul muro a mattino, tanto nei dissepolti edifizi di Pompei che in qualunque casa moderna, per spiegare la conservazione del
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della scoperta, ma che il contatto dell’aria fece subito scomparire; però in una casa si rilevò che la preparazione del muro fu iniziata con stucco di
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encausto, incastrate nel muro, se è vero quanto dice Plinio, che si dovesse a M. Ludio Elotta, pittore dei tempi di Augusto, il metodo di coprire
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. «Quando vuoi lavorare in muro (che è il più dolce e il più vago lavorare che sia), prima abbi calcina e sabbione, tamigiata bene l’una e l’altra. E
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che alcuna volta di verno a tempo umido, lavorando in muro di pietra alcuna volta sostiene lo smalto fresco in nell’altro dì. Ma se puoi, non t
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vuol pratica congiunta con diligenza. Ma nell’usarli a fresco tengasi a mente, come si è detto, il muro non brama altro colore che il naturale, che
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, data che ella è sul muro, quando poi si secca: onde quella poi raffreddata all’aria, e levatole l’acqua la mettono sui mattoni cotti di nuovo al sole
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esplicitamente scriva a proposito delle tempere per dipingere a secco sul muro: «Nota che ogni cosa che lavori in fresco vuol essere tratta a fine e
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questo si distacchi, oppure che il salnitro sviluppatosi nel muro od anche delle muffe che alterino chimicamente i colori, ne producano la caduta in
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L’arricciato si regge sui mattoni o pietre del muro per la semplice aderenza o presa naturale del cemento di calce e sabbia, che non è tale, nè fu
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L’ubicazione del muro, la condotta delle acque del tetto e del suolo, la qualità dei materiali di costruzione del muro si ripercuotono tutte sull
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Le condizioni della temperatura portata dalla stagione, lo stato igrometrico dell’aria, l’orientazione e spessore del muro, la qualità delle pietre
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si fanno in muro, ed il modo ancora di poterle lavare, senza che se n’andasse il colore, e che elle reggessero nell’essere maneggiate ad ogni percossa
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prendere pel collo a queste parole del tenente, e, messo tra l'uscio e il muro, aveva balbettato: - Certamente! ... Certamente! ... Mah! - Quando si
». Staccò dal muro un arnese di cuoio, una specie di briglia, e l'adattò alla testa di una delle tre aquile, che pareva orgogliosa di esser preferita
sindaco avesse parlato a un muro! Era fatto cosí don Lucio Bucceri. Convinto che negli affari l'insistenza è quasi tutto, che cosa poteva importargli
al muro. Sia. Sentiamo dunque questi famosi fatti. - Oh!… esclamò con un largo respiro Lelio Giorgi. - Già sai per quali tristi circostanze dovetti
un muro con feritoie che formava cortile, dava appena qualche differenza al tenore di vita della famiglia. Prima del '60@, '60, il marchese esercitava
detto con gli occhi, non con le labbra. Jeanne non era mai passata di là ma sente anche lei che si è per arrivare. Eretta sulla persona, guarda il muro
alla parete, alle lapidi. A un tratto sentì che non toccava più né marmo né muro. Batté leggermente la parete col pugno. Era legno, una porta. Si fermò
lungo il muro, dalla parte ombrosa della via, l'uomo sinistro. Noemi affrettò il passo, desiderosa ella pure di arrivare a casa. Quando Carlino si
, costeggiava il muro di cinta e poi si dirigeva con passo rapido a traverso 0110 un tratto di terreno cosparso di palmette e di pietre, bianche che parevano
sorprendiamo! - esclamò Roberto mostrando 0171 la testa di dietro un muro basso. - Ah! ho capito! aggiunse rivolgendosi a Velleda scherzando. - Non è voluta
attaccata con un arpione alla sommità del muro del giardino. Velleda l'accennò al suo compagno, il quale la staccò. Camminavano in silenzio esplorando