Napoli su richiesta di Gioacchino Murat (1814). Per il tramite di esse si realizza il tentativo di nazionalizzare il "Code".
ch'erano i suoi figli. Nè dimenticherò due vecchie lunatiche, di cui l'una discorreva sempre con Giovacchino Murat e con Ferdinando I, l'altra, nel
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della tavola con Murat, Junot, M. De Cussy e Talleyrand. Nello stesso giorno ricevette una volta due sturioni mostruosi, uno di 162 e l'altro di 187
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interpretato con grazia intelligente a con finezza comica rara, da Francoise Rosay, Jean Murat, Alerme e da altri attori e attrici di valore. Il doppiato è
La terza sorella Carolina non si sposò a Mombello; ma secondo il signor Turquan fu a Mombello e a Milano ch'ella s'incontrò con Murat «testa d'asino
dispotica sorella Elisa, che pretendeva copiare gli atti del fratello; più buona dell'altra sorella, Carolina, poi moglie a Murat e allora lieta delle sue
- Nel 1741, Carlo III Borbone - Nel 1808, Giuseppe Ronaparte - Nel 1813, Gioacchino Murat - Nel 1846 e 1859 Ferdinando II - Nel 1878, Umberto I.
economico abbiamo la stessa storia, benché in altre proporzioni. Furono i politici e gli scrittori del mezzogiorno che, dopo il tentativo di Murat
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Calabrie; e quando, sotto Murat, il mestiere del brigante era divenuto pericoloso, i Borboni sbarcarono nelle Calabrie i galeotti di Sicilia. Chi più
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Erano le truppe di Murat che tornavano a Napoli.
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mobili vecchi, del tempo di Murat, che stuonavano stranamente con le pareti imbiancate di fresco. Tra i riflessi bi anchi di quelle stanze, suo marito
società, mi par di vedere che i carbonari, verbigrazia, dalla loro fondazione al tempo di Ferdinando e Carolina, non riuscirono a cacciar Murat da Napoli