brigantino non sarebbero bastati a sconcertare il suo itinerario: la sola morte l'avrebbe impedito d'impalmare la donna adorata la sera del capo d'anno
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Il giorno 21 marzo, dedicato a san Benedetto, presi l'abito di educanda. Le monache non eransi sollecitate di vestirmi prima, per rispetto alla morte
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uscireste?" Risposi del pari negativamente. "Se alla morte di una donna regnante venisse per avventura offerta a voi la sovranità, rinunziereste, per un
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malattia, e dopo la morte, si suol tessere il processo della suora: gran parte della giornata è spesa nel commentario. Si discute per qual fallo Domeneddio
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sedute alla mensa comune, fra il lesso e l'arrosto, secondo il detto volgare. Ad un'altra suora giunse per lettera l'annunzio della morte di sua sorella
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tornarono vani anche colà. Assoggettata al camiciotto di forza, non sopravvisse qualche tempo, se non per sentire nel viaggio alla morte tutti i tormenti
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cui a chiare note gli dissi come il ritenere più lungamente la sorella nel monastero equivaleva a volerla abbandonare a morte sicura. Venne egli subito
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Il cardinale Riario Sforza venne esaltato alla sede arcivescovile di Napoli sei mesi dopo la morte di Caracciolo, suo predecessore, e dopo il
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mie zie alla loro morte. La mattina del 28 gennaio 1849 due cerrozze si fermarono fuori della porteria: in una stava mia madre, nell'altra il vicario
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. Una mattina le fecero trovare, dipinte alla sua perta, due grandi croci nere, sovrapposte ad un cranio: minaccia di morte. Quelle ribalde misero in
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di leggermi la sentenza di morte. Comincia da questo momento, e continua per qualche tempo non facile a determinare, un periodo della mia esistenza
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della sofferente. I polsi s'erano oscurati: annientato lo stesso movimento del cuore: un pallore di morte, un raffreddamento generale, un sudore
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inerme donzella, pensaste mai all'ora supreme, della morte, al giorno del giudizio?" "Non parliamo del passato; posso aver peccato per cattivi consigli, o
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volta mutar di cameriera. Non ebbi in questo intervallo dalla polizia, che una sola granfiatina. Alcuni mesi dopo la morte di Ferdinando II, mi imbattei
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sangue d'Italia, non risuonava più che un solo grido: Morte a Borboni! Viva quel principe, che alla nazione stenderà la mano! Alfine i grandi decreti
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alla moglie sentirsi gravemente ammalato dal mezzodì in poi, e che credeva le sue sofferenze sintomi di vicina morte. Lo menammo nella sua stanza col
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morte del padre il pensiero mio ricorreva a Domenico, siccome ad un'áncora di speranza. Egli ci vide, e credette di sognare. Si fermò sbalordito
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havevamo luoco atto, dove potessimo riserbare l'osse de' nostri antecessori, tanto più che di fresco erano morte alcune, che a volerle tor via, poichè erano
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barbaro codice, la donna, se accasata, era pugnalata o strangolata nel proprio letto; se nubile, era condannata alla perpetua morte civile della
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scomparsa di queste forme l'azione distruttiva delle rivoluzioni telluriche: fa passare la vita e la morte in periodica vicenda sulla faccia della terra
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custodita cinta delle prigioni per spargere la desolazione colla morte nelle oneste popolazioni. Genova si ricorda ancora che lo spettro del cholera
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morte miete nelle carceri, in breve tempo fa stragi maggiori di quelle fatte dalle pestilenze più terribili, dalle guerre più distruggitrici.
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agonizza sul campo di battaglia: quando pei valli dell'orrenda lizza la morte raglia, chi nei sentieri ove palla non giunge sta in guardia dei giumenti
città. Le serve ridevano di sotto alle porte; furtiva la Morte - salìa l'ospital. Curvavansi in chiesa devoti e capoccie sull'ultime goccie
nebbia di candido velo passavi come una figura in cielo, presago cuor! sulle mie guancie smorte sentir mi parve il soffio della morte!... Oggi un
battan l'ali dopo l'ultimo giorno alme immortali? Stelle, quando la morte un'alma miete nulla salir per l'etere vedete? Suonano a esequie, un feretro
serbate, oh intatte ritornino le età che son morte; del dolce, del forte, del santo cantar! Ma meglio, assai meglio se invece lo aspetta, la pace, il
guarda fisso, e l'ignoto Signor nel tuo lo vede occhio pieno di morte, e pien di fede. Elemosina a lei, la poverella che un dì fu bionda, giovinetta e
; gelato è il primo albore ; torna, torna ubbriaco al mesto tetto che orbò la morte d'ogni tuo diletto; alzerà il vino un lembo al velo bruno, rivedrai
nostra gioia, il nostro salmo il secolo delle macchine annoia; cantiamo in ritmo algebrico del Cenisio le porte, cantiamo: o Roma o morte Tribuni o
dietro le grate esose. Oh frescura notturna! A respirarla uscitene, fanciulle. Le morte son sepolte, e uscir non ponno; per le alcove nasceste e per le
insieme al gaudio di chiamarsi fratelli; guarda: un orrendo bacio nell'almo sen li strinse, e colla morte avvinse gli sventurati amor... Madri che
e d'ogni data, è la vita, è la morte, è l'Infinito! Così dicea la mia canzon verace, e mi sovvien che mi fornian le rime un sigaro fumato in santa