MATTEO GATTA GALATEO MODERNO AD USO DEI GIOVINETTI Quarta Edizione CON AGGIUNTE ED INCISIONI MILANO Libreria di Educazione e d'Istruzione
Pompeo, Molmenti è autore di un quadro, fra gli altri, che destò, anni addietro e massime a Milano, una grande ammirazione negli artisti e nel
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Il più venerando pittore d’Italia è veneziano. Dopo dieci anni passati a Roma, dopo mezzo secolo passato a Milano parla ancora il dialetto della sua
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non esiste a Milano, ed esiste invece a Firenze, un certo metodo nella ricerca del vero. A Milano tutto è istinto o caso: il giovine si mette per una
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cesserebbe, e si ammirerebbero i suoi monumenti come s’ammira il Duomo di Milano, con entusiasmo ristretto e distratto.
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: Milano, per esempio, è sanguigno-biliosa, Venezia è nervoso-linfatica.
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simili cose. E mandarono a Milano per la Esposizione didattica certe sagome di loro invenzione, alcune saggie ed altre un poco bislacche; le quali se
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monumenti somigliantissimi, quello che fu alzato da Gualpertino Mussato in Santa Giustina di Padova e l’avello di Regina della Scala in Milano sono
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Abbiamo sotto gli occhi una fotografìa molto curiosa. È la fotografia di un uomo che si uccise tre mesi addietro in Milano, dopo avere annunziato ad
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feriti ch’escono a salutarla; bivacchi, accampamenti e via via —; e tutte piacquero, non solo a Milano e a Torino, ma ben anche a Firenze. Ci aveva preso
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Lo rividi in fatti a Genova, a Torino, a Firenze, a Milano. Non lo rividi a Venezia.
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libero campo; e facciamo delle cose smisurate, come la nuova Galleria di Milano e i nuovi Mercati di Firènze, che sono misere. Ma in Roma peggio. Sembra
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del Quattrocento, unisse alla semplicità una certa severa apparenza. II palazzo per la Cassa di Risparmio in Milano, non ostante il programma poco
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pretensione di derivare dall’antico pare che le si abbia una certa riconoscenza; e, mentre a Milano, a Venezia, a Firenze sembra fastidiosissima per monotonia e
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A Milano le vecchie porcellane non manifestano un carattere proprio: ora imitano un po’le francesi, ora un po’le germaniche, ora quelle delle altre
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fare e regalò a Carlo Borromeo, e che il Borromeo regalò al Duomo di Milano, più delle figure sono da notare i quattro lembi, dove, intrecciati a fili d
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Queste cose a Milano c’è poco eccitamento a pensarle, tanto la mostra è povera di oggetti contemporanei. V’è qualche saggio di mobili, alcuni secchi
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mai studiato nulla di nulla, cominciò a imitare le opere del suo paesano Fantoni e a intagliar di suo capo, e ha mandato alla mostra di Milano due
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Questa Milano, che in pochi anni ha visto alzarsi di pianta le sue più belle vie lì dov’erano degli orti e delle casupole, e quasi per incanto un
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’Accademia era diretta dal marchese Selvatico, e aveva nel segno un miccino di Carpaccio. Passato dall’Accademia di Venezia a quella di Milano, cambiò
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Nella statua del Beccaria, che fu alzata in Milano dinanzi al Palazzo di Giustizia, il Beccaria monumentale non c’è. Dell’uomo che scrisse sui
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ispirati dalla fede; e in fatto di monumenti v’è l’eclettismo che ci rovina. A Milano in due grandiosi e ricchi edificii pubblici, la Stazione della
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del Duomo di Milano: notate come codesta scultura si acconcia maravigliosamente alle masse ed agli scomparti degli edificii. E ricordatevi quel
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all’altro sbadatamente la mano, vedete, n’escono i due Bersaglieri di una certa palazzina sul corso di Porta Romana, o le statue pel Duomo di Milano.
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Trecento in Milano, certo non fu neanche Simone da Orsenico, nè Marco da Campione, nè Giacomo da Campione, nè l’Omodeo, venuto un secolo dopo. Ma non
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in Milano, i quali non sarebbero stati nè chiamati, nè accolti, se il concetto dell’edificio fosse nato in Italia? Mancavano a noi gli scultori? Per
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Il Civiletti aveva mandato a Milano lo scorso anno un Dantino fanciullo, che, seduto tra i fiori, ripensa alla sua piccola Beatrice e fantastica il
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Carcano mostra il vero Duomo di Milano, e il De Albertis un Garibaldi nei Vosgi, che guarda alla campagna tutta coperta di neve pesta, la quale si perde
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I Romani hanno per aiuto e guida ciò che al Tabacchi difettava prima in Milano ed ora manca in Torino, gli esempii immensi dell’arte antica e dell
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liete gite di Tivoli e di Frascati, alle gaie passeggiate in Trastevere, dove andava a bere il limpido vinello; chiuso tra i bastioni della sua Milano
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. In Milano era stato monello per le vie e scolaro di un accademico freddo e noioso, il Somaini. Modellava, sbozzava, formava in gesso per lui senza
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, pigliati i denari, comperò il marmo per l'Ismaele, lo scolpì, lo mandò a Milano. A Milano, giudicato nella Dogana per un capolavoro, non pagò dazio
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la soscrizione per il monumento ai Caduti di Mentana, se andrà fatto, e quella per il monumento alle Cinque giornate di Milano, che andrà fatto di
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arricchiscono la mente e forbiscono la parola. È voce che uno de’ più celebri statuarii di Milano, se voleva scrivere una lettera, avesse bisogno del
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memorie antiche. Ma, non guardando ad altro che ai monumenti, alzati in questi ultimi anni nelle piazze e nel Cimitero di Milano, che grettezza d
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L’ultimo monumento, de’ pochissimi che Milano ha nelle vie, fu alzato, come tutti sanno, con molta pompa a Leonardo da Vinci durante la Mostra
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viaggiava col Salaino e con altri scolari: Partii da Milano,per Roma addì 24 di settembre (1514) con Giovanni (forse il Beltraffio), Franciescho Melzo, Salai
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Buda-Pest 44,0 — Monaco (Baviera) 43,0 - Berlino 36,9 — Milano 32,2 — Bologna 31,8 — Torino 31,7 — Napoli 29,0 — Venezia 28,7 — Vienna 25,0 — Parigi
MILANO, 18 luglio. — Cereali. — In ordine alla situazione generale ebbimo qui, «sene in questi ultimi giorni, il prezzo del frumento alquanto
; ma eccitarono l’ammirazione dei geometri quando recentemente il Professore Schiaparelli di Milano le discusse e rimise nella loro vera luce.
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, dell'Inghilterra dovrebbe per la più breve distanza essere diretto al Cenisio da tutte le stazioni dell'Alta Italia situate al di qua di Milano.
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delle provincie che hanno dato cospicui sussidi: Genova, comuni e provincia, 6 milioni; Milano, comuni e provincia, 2 milioni e mezzo; Como, provincia e
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Milano a Venezia, dove, sebbene per la via di Bergamo non vi fosse che una maggiore lunghezza di venti chilometri, si è dovuto addivenire alla linea
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Io lo dissi già alla Camera nella relazione del progetto di legge che presentai per la modesta ferrovia Milano-Erba; dissi, cioè, in quella relazione
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cinque milioni, e se l'onorevole signor ministro ci ha detto che per 20 chilometri di differenza tra Milano s o quale località, tra Venezia e non so
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Milano ed a Torino. Rammenterò solo il regolamento di Ginevra, i cui effetti furono eccellenti, e conchiuderò che il miglior sistema, quello che fece
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1430. La Giunta del municipio di Milano, a nome dello stesso Consiglio, inoltra al Parlamento una istanza diretta ad ottenere la continuazione degli
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Fano. Prego la Camera a voler dichiarare d'urgenza la petizione segnata col numero 1430, colla quale il municipio di Milano domanda che siano
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Milano, e l'altro è destinato, in via transitoria, al compimento del ristauro della chiesa di Sant'Ambrogio, che è una delle più antiche nostre
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Dall'Associazione notarile di Milano — Riforme, modificazioni ed aggiunte alla legge e regolamento del notariato: proposte, copie 20;
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