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PRIN 2012 - Accademia della Crusca
RUMORE DI PACE.
Da una lettera inviata al Times da Vienna apprendiamo essere generale la voce che la Russia e la Turchia siano ora inclinate alla pace e che ufficiosi a mici si adoperino per valersi di tale disposizione degli animi. Per ciò che riguarda gli sforzi di questi, il merito se ne volle attribuire al principe Bismarck, ma pel momento non è il caso di occuparcene, poiché, secondochè afferma l'Agenzia russa, il cancelliere della Germania ha dichiarato impossibile ora ogni mediazione. Una lettera di Bucarest, diretta alla Corrispondenza politica, dice che la comunicazione fatta all'Agenzia russa ebbe la seguente origine: Parecchi giorni sono un foglio di Vienna conteneva una lettera di Londra, in cui affermavasi che il Bismarck desiderava fare pratiche tra' belligeranti e fa mandata a Bucarest. Dopo inchiesta sulla verità di tal affermazione, il sig. Poggenpehl, direttore dell' Agenzia russa, fu autorizzato a smentire la mentovata comunicazione sulla mediazione vagheggiata dal Bismarck. Non era del resto mestieri di ciò per convincere ognuno che un politico si eminente e conoscitore più che verun altro delle cose russe come lui, sarebbe l'ultimo personaggio che impiegherebbe l'opera sua a questi momenti, mentre a tempo più opportuno potrà essere decisiva. Pare quindi che la comunicazione sia stata immaginata per tranquillare il pubblico russo, il quale da queste voci di pace potrebbe arguire che il suo Governo sia disanimato nella lotta e inclinato a por fine alla guerra primachè i disastri delle armi russe in Asia siano largamente compensati da splendide vittorie in Europa.
Tuttavia per quanto concerne la conclusione della pace, tostochè si presenti una favorevole occasione, entrambe parti pare che vi siano assai inclinate. Per quanto i Russi abbiano fiducia nel successo dell'opera che hanno intrapresa la graduale mobilizzazione di quasi tutto il loro esercito, e i poderosi rinforzi che si mandano sulla sede della guerra, si in Europa o si in Asia, indicano chiaramente che hanno valutate giustamente tutte le difficoltà, sanno perfettamente quanto dura sarà la lotta e che per essa è in giuoco tutta la riputazione politica e militare del l'Impero. Per mantenere questa vuolsi assolutamente prostrare la Turchia e il potere di resistenza dimostrato sinora da questa dimostra che non è impresa da pigliare a gabbo. Perché è naturale che esista la disposizione di cogliere la buona occasione che si presenti per terminare onorevolmente una contesa, le cui ulteriori complicazioni nessuno può prevedere, come neppure le conseguente che si produrrebbero nella Russia medesima.
D'altra banda i Turchi stessi, nonostante la tenacità di cui hanno dato prova sinora e l'animosità con cui hanno affrontato la lotta, è verosimile che siano volonterosi di porre fine ad una guerra, che può addurre la loro rovina. Tutte le notizie che ci pervengono da quella contrada ci espongono la sua miseria, le popolazioni ridotte alle mendicità per le enormi requisizioni che si fanno non pur nelle province, teatro della guerra e nelle vicine, ma in tutto l'Impero. La desolazione è specialmente nelle popolazioni maomettane, le quali hanno perduto casa e terra, e sono sbigottite dalla prospettiva della continuazione della guerra. Erano già ridotte alla miseria dalle precedenti levate e nuove se ne stanno ora facendo in tutte le parti dell'Asia, onde pare tornato il tempo in cui intere nazioni emigravano dal Levante. Intanto i campi rimangono abbandonati, non si coltivano più, sicchè è imminente la fame con tutti i malanni che l'accompagnano. Ma peggio che questo, nonostante gli sforzi fatti dalle autorità, è impossibile il prevenire i misfatti, si allentano tutti i vincoli che tengono unite le società civili, mentre, nei distretti ove si guerreggia, la lotta prende sempre più il carattere da ambe le parti di una guerra di vero sterminio.
I Turchi da una banda e i Russi dall'altra pubblicano sempre relazioni di atrocità commesse nell'Asia , nella Dobrucja, nella Bulgaria, e vi è sventuratamente motivo di credere che non siavi esagerazione nella narrazione delle crudeltà che commettono gli uni e gli altri. La guerra ha aperto ampia carriera alle più selvagge passioni che covavano da un pezzo , e le popolazioni medesime cominciano ad incrudelire non meno che le truppe. Ciò potevasi prevedere , specialmente nella Bulgaria , ove quasi si pareggiano in numero i Maomettani e i Cristiani, ed ove pertanto deve essere più feroce la gara per ottenere il predominio. Quale che sia la parte che finirà per avere il sopravvento, le ricche e prospere città della Bulgaria saranno disertate e gli eccessi dei due avversarii infliggeranno alle popolazioni dieci volte più di miserie che non quelle che si ebbero l'anno scorso a lamentare in Europa e furono causa della guerra presente di liberazione. Così la cura tornerà assai peggiore del male.
L'esercito russo operava testé nel distretto di Pomak, presso Plevna, Selvi e Lorce, ove dimorano da 80 a 90 mila Bulgari convertiti all'Islamismo. Furono essi che presero la maggior parte alla distruzione di Kopristvics ed Arretalan e gli altri villaggi dei Balcani Etven e dopo il proclama del Czar si vedono minacciati di una tremenda punizione e vendetta. Perciò, secondo le ultime notizie di Filippopoli e Sofia, essi fuggono in tutte le direzioni, onde ora debbono avere sgombrato i più abitanti di quegli ottanta o novanta villaggi. Quest'emigrazione maomettana in faccia alle falangi russe che si avanzano servirà senza dubbio a cessare quella mistura di popolazione e rendere la Bulgaria una contrada cristiana. Ma se per caso si mutasse la fortuna delle armi, sarebbe egli possibile il prevenire delle terribili rappresaglie? Perciò quale che possa essere da ambe le parti il desiderio della pace, non crediamo che ora posso sortire alcun effetto.
La situazione del Tesoro nel 1° semestre 1877
La Gazzetta Ufficiale ha pubblicato il prospetto delle riscossioni e dei pagamenti delle Tesorerie del Regno nel mese di giugno scorso e nel 1° semestre 1877, in confronto di quello del 1876.
Intorno ai risultati del mese di giugno saremo brevi. Le riscossioni ascesero nel giugno: 1877 a L, 173,821,410 30 1876 a » 141,643,765 13
Aumento nel 1877 L. 32,177,645 17 Di quest'aumento faremo miglior discorso all’accennare ai risultati del semestre.
I pagamenti furono: Nel 1877 di L. 309,467,340 70 Nel 1876 di » 258,892,731 52
Aumento nel 1877 di L. 50,574,609 18 Laonde nel mese di giugno i pagamenti superarono le riscossioni di L. 135,645,930 40, il che si spiega per la scadenza semestrale degl'interessi del Debito pubblico. Consideriamo ora le riscossioni del semestre da gennaio a giugno. Dal prospetto pubblicato, appare che nel semestre scaduto le riscossioni superarono di L. 75,077,170 50 quelle del 1876.
Fra le cause che concorsero all'aumento e che rappresentano somme, le quali non valgono come termine di paragone coi semestre corrispondente del 1876, perché nelle entrate straordinarie o anticipate o le corrispondesti delle quali figurano nel mese di luglio, sonvi:
1° Maggiori ritenute negl'interessi del debito pubblico L. 3,792,251.
2° Versamento della Banca Nazionale per tassa di circolazione e tassa sulle azioni lire 1,344,636.
3° Anticipazione della Regia dei tabacchi sulla quota degli utili spettanti al Tesoro per l'esercizio scaduto L. 5,399,628.
4° Canone dell'Alta Italia per la prima rata semestrale 1877 L. 15,750,000.
5° Fitto d'immobili occupati dallo Stato 4,024,298, partita di giro.
6° Alienazione di Consolidato per le strade ferrate calabro-sicule 14,884,575 lire.
Queste somme danno un totale di oltre 45 milioni. Ma anche dedotte queste dall'aumento di 75 milioni, resta tuttavia un'eccedenza di entrata di 30 milioni circa nel 1877 in confronto del 1876, il che costituirebbe una differenza notevole e un sensibile miglioramento, se i pagamenti non fossero aumentati in maggior proporzione.
Dal prospetto che abbiamo sott'occhio, appare che nel 1877 i pagamenti superarono quelli del 1876 di ben L. 86,275,920 51 intanto che le riscossioni del 1877 non superarono quelle del 1876 che di L. 75,077,170 50.
I pagamenti fatti per ciascun Ministero danno un aumento, meno per l'interno, in cui si osserva anzi una diminuzione di quasi mezzo milione.
L'aumento principale de' pagamenti si ha aumentando nella finanza per L. 62,066,526, ma vi sono comprese le annualità da pagarsi alla Subdham e l'anticipazione di sovvenzioni a varie Società di strade ferrate, non che L. 19,350,000 passate all'Amministrazione del Debito pubblico pel pagamento della rendita assegnata alla Santa Sede.
Negli altri dicasteri l'aumento più notevole fa nella guerra per L. 13,028.000 e nella marina per L. 10,192,000.
Confrontato le riscossioni e i pagamenti fatti nel primo semestre 1877, appare che i pagamenti superarono le riscossioni di lire 26,007,874 22.
Fra' debiti di Tesoreria meritano speciale menzione i Buoni del Tesoro, la cui emissione è salita da L. 170,363,100 a L. 219,061,600 con un aumento di L. 48,698,500.
Le anticipazioni delle Banche sono invece discese da 49 milioni e mezzo a 29 milioni e mezzo con una diminuzione di 20 milioni.
CAMERA DI COMMERCIO ED ARTI DI TORINO.
Esposizione universale di Parigi nel 1868, A seconda della preghiera fattaci dal sig. Presidente della nostra Camera di1 commercio ed arti, pubblichiamo ben volentieri qui appresso le norme contenute nella circolare del Ministero di agricoltura, industria e commercio, in data del 7 corrente mese, circa la ammissione dei vini, degli olii, del bestiame e dei prodotti dell'orticoltura alla mostra internazionale di Parigi nel 1878.
Vini. — È quasi superfluo ricordare che trattasi di una produzione oltremodo importante, ed alla quale, se proseguiremo a migliorare la coltura della vite, ed a perfezionare la fabbricazione, è riservato uno splendido avvenire nel commercio estero. Occorre quindi dare ogni opera perchè alla gara si presentino vini, che per la bontà e per la quantità che se ne produce, possano utilmente contendere con molti dei pregevoli vini che si fabbricano altrove.
Conviene pertanto respingere tutti quei vini che non si fabbricano in quantità commerciabile, che non rispondono alle esigenze dei consumatori, specialmente esteri, e che contengono materie artificialmente aggiuntevi, le quali, mentre ne deteriorano la qualità, danno spesse volte luogo a frodi che gettano discredito sul commercio dell'intiero paese. — Bisogna invece ricorrere a quei vini che, per la quantità che se ne produce in una provincia o contrada e per il nome acquistato, costituiscono un tipo ben definito. — Ciò in quanto alla sostanza. — Rispetto alla forma sono a fare le seguenti avvertenze:
La qualità del vetro, la forma delle bottiglie, la clausura di esse hanno un'importanza maggiore di quanto può a primo aspetto apparire.
La qualità del vetro e la chiusura influiscono sulle qualità del vino e quindi sulla sua conservazione, e dimostrano il grado di cara che si adopera in quelle minute pratiche di vinificazione, che tanta parte hanno sull'avvenire di un vino. La forma delle bottiglie influisce sulle spese di trasporto, o diminuendo il volume delle casse, rende più difficili le rotture e più facile l'imballaggio e soddisfa in pari tempo alle esigenze dell'estetica, alle quali gli Italiani più che gli altri popoli hanno il dovere di guardare.
Spesso ai vini che si producono tra noi si pongono nomi, che per lo meno lasciano dubbii sui veri caratteri del tipo che essi rappresentano. Anche questo è un inconveniente da eliminare.
Per assicurare la buona riuscita di questa importante parte dell'Esposizione, io chieggo il premuroso concorso delle Camere di commercio, ed a far sì poi che esso riesca rispondente al fine che tutti ci proponiamo, ho deciso di delegare al Comitato centrale ampelografico, cui potranno essere aggiunti altri valenti enologi, lo incarico di procedere all'assaggio dei vini che si vogliono esporre, e di decidere quali, nell'interesse della nostra industria enologica, possano essere spediti a Parigi.
Questo sistema fu adottato in occasione dell'Esposizione di Vienna, e l'utilità di esso si chiarì in modo evidente.
Con una vista comprensiva ed unica, con un esame comparativo in relazione alle esigenze dei mercati esteri si potrà mandare ciò che ha probabilità di essere richiesto, e fare così opera che torni di molto vantaggio alla nostra enologia.
Per dare esecuzione a questo proponimento prego le Giunte speciali di disporre che di ciascheduna qualità di vino, che si vuole esporre, sieno consegnate alla Giunta sei bottiglie piene ed una vuota in due cassette ben condizionate, nell'una delle quali si avranno a collocare tre bottiglie piene e quella vuota.
Così le une come le altre debbono essere spedite a questo Ministero, che, dopo l'assaggio, provvederà alla conservazione e spedizione dei vini che saranno ammessi, e restituirà, in porto assegnato, la cassetta di quattro bottiglie per quelli che saranno respinti. Le altre bottiglie serviranno per la degustazione e per l'analisi chimica, che il Ministero farà eseguire da una stazione agraria sopra i vini ammessi.
I residui dei vini scartati saranno offerti, sempreché non siano riconosciuti come affatto guasti o pericolosi per la salate, a scopo di pubblica beneficenza, attesoché le spese di imballaggio e di trasporto supererebbero il valore del vino che si restituisce.
L'invio delle cassette al Ministero dovrà essere fatto per la fine del prossimo novembre, essendosi stabilito che la Commissione darà principio agli assaggi nei primi giorni del successivo dicembre.
Secondo il programma della Esposizione (gruppo VII, classe 75) i vini si classificano nel seguente modo:
1° Vini fini ed ordinari (da pasto) rossi e bianchi;
2° Vini liquorosi e vini cotti;
3° Vini spumanti.
Ogni espositore dovrà accompagnare il proprio vino con le seguenti indicazioni:
1° Categoria nella quale il vino dev'essere classificato,
2° Cenno intorno ai modi di fabbricazione e di conservazione;
3° Nome del vitigno o dei vitigni che fornirono l'uva, e, nel secondo caso, proporzione nella quale le uve stesse concorrono alla fabbricazione del vino;
4° Se le uve provengono da viti allevate alte o basse, a vigna assoluta od a cultura mista, e quale sia la qualità e la esposizione del terreno;
5° Quantità media del vino che annualmente si produce, ed indicazione approssimativa del luogo di consumo;
6° Prezzo del vino, in bottiglie o in fusti, all'ingrosso;
7° Indicazione delle ricompense ottenute in precedenti Esposizioni universali, nazionali o regionali.
Tutte queste notizie sono indispensabili ad aversi, sia per la Commissione che provvederà agli assaggi, sia per la compilazione del catalogo. Sono pertanto invitate le Giunte a respingere le domande che non fossero accompagnate dalle notizie stesse.
Olii d'oliva. — A nessuno sfuggirà l'importanza che nelle nostre transazioni commerciali, specialmente con la Francia, hanno gli olii; è quindi per noi necessario di assicurarci quel primato, che la condizione del nostro clima e le tradizioni nostre ci fanno obbligo di mantenere.
Se nella penisola nostra vi sono contrade celebrate per la finezza e bontà degli olii, è pure un fatto che in molte altre la fabbricazione dell'olio lascia molto a desiderare, e che invece di produrre, come si potrebbe, olii finissimi, danno olii a nient'altro adatti che ad usi industriali. L'imperfezione degli uni non deve ricadere a danno del nostro commercio, epperò, come per i vini, ho deciso che anche per gli olii si proceda qui in Roma ad un preventivo assaggio. Gli olii da spedirsi a Parigi saranno cosi classificati:
Olii commestibili: finissimi e fini; andanti da condimento.
Olii industriali: da ardere; per saponificazione; per macchine.
Di ogni qualità di olio ne deve essere spedita al Ministero un litro e mezzo. Il Ministero curerà, dopo lo assaggio, e dopo l'analisi chimica, che farà eseguire da una stazione agraria, e che pubblicherò, lo imbottigliamento in vasi appositamente preparati, per riparare così ad un difetto che si lamentava alla Esposizione di Vienna. Conviene pur persuadersi che la forma ha tanta e sì considerevole parte in siffatte mostre, che mal si appone chi crede possa prescindersene.
Le domande di ammissione debbono essere accompagnate dalle indicazioni seguenti :
1° Categoria dell'olio, secondo ciò che è detto di sopra;
2° Quantità dell'olio, che in media si produce, e prodotto in chilogrammi che si ottiene da ogni ettolitro di olive;
3° Metodi di raccolta delle olive e di fabbricazione dell'olio.
Lo invio degli olii deve essere fatto tra il 20 febbraio ed il 1° marzo.
Bestiame. — Dal Consiglio di agricoltura fu riconosciuta la necessità di spedire a Parigi un saggio delle migliori nostre razze bovine, ovine e suine, le quali abbiano attitudine all'ingrasso, per dare la misura del pregio e dell'importanza della produzione nostra, e per servire altresì come termine di confronto coi prodotti di altri paesi, con i quali i nostri sono in concorrenza. Il Consiglio soggiunse pure quali, a suo modo di vedere, sarebbero le razze che nelle diverse parti d'Italia dovrebbero essere preferite per ciascuna delle categorie surriferite.
Sono note lo difficoltà che presentano le esposizioni di bestiame e le spese che esse richiedono, laonde il Consiglio suggerì il partito di promuovere una federazione fra i Comizi, le associazioni agrarie ed anche fra gli interessati, la quale, sia direttamente, sia per mezzo di persone che già conoscono e praticano il commercio del bestiame, presenterebbe i capi delle razze indicate, indicandone però i proprietari agli effetti de' premi.
In questo secondo caso il negoziante farebbe l'acquisto dei capi scelti, ed a carico di lui rimarrebbe ogni rischio. In compenso riceverebbe dall'associazione ed anche dal Ministero una qualche gratificazione per l'alea che egli corre.
I capi da spedirsi a Parigi dovrebbero preventivamente essere però visitati ed approvati da delegati del Ministero.
In questo intendimento il Consiglio di agricoltura votava le avvertenze a farsi ai delegati anzidetti. Sopra queste basi il Ministero prepara l'ordinamento della mostra, ed, occorrendo, richiederà il concorso delle Giunte speciali.
Orticoltura. — Nei principii di questo anno le società diverse di orticoltura convennero a Firenze per gettare le basi di una federazione orticola italiana, ed il Ministero approfittò di questi navone di forze dando incarico alla Società di orticoltura toscana, centro della federazione, di preparare la partecipazione dell'Italia alla Esposizione di Amsterdam.
I risultati conseguiti ed il vivo desiderio di avvalermi di ogni forza viva del paese mi ha consigliato di confidare alla federazione orticola anzidetta l'incarico di curare la partecipazione dell'Italia alle Esposizioni temporanee di orticoltura ed a quelle permanenti (gruppo IX, classi 85, 86, 87, 88, 90). Ai prodotti indicati nella classe 89° provvede direttamente il Ministero mercè l'aiuto degli ispettori forestali.
Ove questo concorso di forze, che è stato chiesto alle Società di orticoltura, non potesse essere prestato, il Ministero darà speciali istruzioni alle Giunte cui è rivolta, la presente circolare, della quale si attende un cenno di riscontro.
Il ministro Majorana Calatabiano.
Il commercio della Francia.
Il Journal Officiel pubblica il quadro del movimento commerciale della Francia nei sei primi mesi dell'anno 1877.
Le importazioni ascesero, dal 1° gennaio al 30 giugno 1877 , a franchi 1,812,643,000 , e la esportazioni a 1,662,976,000. Queste cifre si decompongono come segue:
Importazioni. Oggetti d'alimentazione, lire 432,774,000 ; prodotti naturali e materie necessarie all'industria , L. 228,444,000 ; altre merci, L. 95,043,000. Nel 1877 , nel periodo corrispondente, le importazioni ascesero a lire 1,809,471,060.
Esportazioni. Oggetti fabbricati , L. 878 milioni 111,000 ; prodotti naturali , oggetti d'alimentazione e materie necessarie all'industria, L. 703,683,000 ; altre merci lire 81 milioni 182,000. Nel primo semestre 1876 le esportazioni ascesero a L. 1,778,714,000.
ATTI UFFICIALI
La gazzétta Ufficiale del 17 luglio reca:
1. Un regio decreto (n. 8932), dell'11 luglio, con cui il comune di Casellina e Torri è separato dalla sezione elettorale di Lastra a Signa, e formerà una sezione distinta del collegio elettorale di Campi Bisenzio.
2. Un regio decreto (n.MDCXVI, parte suppl.), del 9 giugno, con cui è eretto in corpo morale il pio legato a pro' dei poveri di Urbania (provincia di Pesaro e Urbino) istituito dal fu dottore Nicola Boscarini.
3. Disposizioni nel personale dell'Amministrazione del demanio e delle tasse.
Bollettino astronomico
(Tempo medio di Roma) – 21 luglio 1877.
Pianeti Ora del nascere Ora del passaggio al meridiano Ora del tramonto
Bollettino meteorologico
Dispaccio dell’ufficio meteorologico di Firenze della sera del 18 luglio 1877 (
Venti forti ponente e maestrale dalle bocche Po ad Ancona, Portotorres, Napoli, Messina, e Portoempedocle. Mare grosso golfo Asinara, agitato alcuni punti coste occidentali penisola', Portoempedocle e Ancona. Cielo generalmente sereno o sparso di nubi; coperto Firenze. Barometro alzato di 3 mm. Sardegna; leggermente oscillante altrove. Probabile dominio cielo nuvoloso, con venti di ponente e maestrale di varia intensità; piogge parziali Italia superiore e centrale.
CORRIERE DELLA SERA
19 luglio.
NOTIZIE DA ROMA.
18 luglio. Strade vicinali. — Il Ministro dei lavori pubblici ha nominato una Commissione per lo studio di quella parte della legge sui lavori pubblici che si riferisce alle strade vicinali allo scopo di prendere i necessari provvedimenti, onde avere, dove non esistono, e conservare, dove già si hanno, queste strade tanto utili allo sviluppo dell'industria agricola. La Commissione si compone del segretario generale Ronchetti e degl'ispettori del genio civile Pareto, Carloni e Paoli.
Il Ministero dei lavori pubblici all’Esposizione di Parigi. — Un'altra Commissione è stata nominata dal ministro Zanardelli coll'incarico di studiare il miglior modo di far figurare il suo dicastero ed il Corpo del genio civile all'Esposizione internazionale di Parigi nel 1878.
Tale Commissione è costituita dell'ispettore del genio civile, comm. Baccarini, dell'ingegnere capo cav. Comotto e dell'ingegnere del genio civile, sig. Maganzini, al quale ultimo furono affidate le funzioni di segretario della Commissione.
Approvazione di progetti al Consiglio superiore dei lavori pubblici. — Nelle sue ultime adunanze il Consiglio superiore dei lavori pubblici approvò numerosi progetti di consolidamenti e nuove costruzioni nelle ferrovie Calabro-Sicule, il prolungamento dei moli guardiani del molo di Sinigaglia, insieme ad altre opere e lavori importanti lungo le ferrovie liguri.
Approvò pure il progetto d'un ponte in ferro a due travate sul rivo Galera, nella nuova ferrovia da Roma a Fiumicino.
Questione Nicotera-Rizzoni.
Scrivono da Roma alla Perseveranza :
Abbiamo una nuova questione, o pettegolezzo , in cui è mescolato il Ministro dell'interno ; qualche cosa come la coda del banchetto di Torino. L'on. Nicotera avrebbe detto a qualcuno che il Bizzoni, il quale attualmente dirige un giornale repubblicano a Genova, gli aveva chiesto di mettersi ai suoi ordini mediante lo sborso dì una somma di 25 mila lire. Il Bizzoni venne a Roma deliberato a fare uno scandalo, e, non essendo ricevuto dal Nicotera, parlò col Depretis , il quale, mettendosi le mani nei capelli, avrebbe detto che il suo collega gliene fa sempre qualcuna di nuovo. Il Bizzoni mise anche di mezzo alcuni suoi amici, ai quali il Nicotera dichiarò che veramente le 25 mila lire il Bizzoni non gliele aveva chieste direttamente, ma le fece chiedere per mezzo del deputato Menotti Garibaldi. Questi in una lettera protesta di non aver fatte commissioni di questa natura, pur deplorando la violenza con cui il Bizzoni suole attaccare il Ministro dell'interno. Intanto il Nicotera è partito, e il Bizzoni parte anche lui, deciso a rivolgersi ai tribunali; e se questi non gli renderanno giustizia, a promuovere la formazione di un Giurì, il quale udrà delle interessanti deposizioni sulle relazioni passate tra il Ministro dell'interno e i repubblicani nei primi momenti della sua venuta al Ministero. Non so chi abbia tolto o ragione, nè voglio saperlo; ma è deplorevole che il Governo sia costantemente mischiato in iscandali di questo genere, che compromettono la sua dignità.
Munizioni da guerra di passaggio per Ravenna.
Scrive il Ravennate che martedì scorso giungevano alla stazione ferroviaria di Ravenna, provenienti da Bologna, 99 casse di munizioni da guerra, che lo stesso giorno furono imbarcate su di un vapore e per la via di mare dirette all'estero. Dove vanno?
Questo è il difficile a sapersi; si sa solo che al bastimento che le trasporta non è concesso dirigersi verso un porto qualunque di una delle due Potenze ora belligeranti.
DAL TEATRO DELLA GUERRA
(Nostra corrispondenza).
Sistova, 11 luglio 1877.
Rappresaglie contro i Cristiani di Plevna — Avanzamento dell’esercito russo e ritirata dei Turchi nel quadrilatero — Trasporto del quartier generale e ostacoli pei corrispondenti — Entrata a Sistova del principe Civcaski — Un episodio della nostra entrata — Una gita ad Alessandria.
Comincerò col darvi una trista notizia. Dicesi che i Turchi abbiano sterminato in gran parte la popolazione cristiana di Plevna, grossa terra di circa 10,000 abitanti.
Ecco com'è avvenuto questo fatto, che farà inorridire il mondo come i massacri dell'anno scorso.
Un cinquanta cosacchi circa erano entrati in Plevna; gli abitanti, credendo che fossero l'avanguardia di un grosso corpo di russi mossero loro festosamente incontro. Poco dopo sopravvennero i Turchi, da 5000 circa, comandati da Hassan pascià, e i Cosacchi dovettero ritirarsi. Per vendicarsi dei Cristiani e punirli dell'accoglienza fatta ai Cosacchi i Turchi misero a ferro e a fuoco il paese. I Russi furono ben presto loro sopra e s'impadronirono della città, ma giunsero troppo tardi per salvar dalla morte gl'infelici Cristiani. Non abbiamo ancora particolari di questo combattimento e della strage.
Il corpo russo che marcia da Sistova verso Rusciuk è comandato dallo csarevich Alessandro. Quello che si avanza verso i Balcani ha per comandante il granduca Vladimiro. Finalmente un altro corpo più piccolo è destinato a prendere Nicopoli, già iu parte incendiata dalle batterie russe di Tursu Magurele e di Flamanda.
Dicesi che il primo siasi avanzato sino a Rusciuk e che dall'opposta riva rumana di Parapani, di Petrosciani i Russi siano stati veduti sulla riva turca. Serbano su questi movimenti il più profondo secreto, e anche conoscendoli sarebbe imprudenza lo svelarne i particolari.
L'esercito dei Balcani ha già occupato Gabrovo, Drenovo, Elèna, Kalifarevo e si è avanzato sino a Trevna. Non vi faccia meraviglia di sentir presto che un grosso corpo di cavalleria abbia passato i Balcani.
I Turchi si sono chiusi nel quadrilatero; tengono inoltre Nicopoli, piazza di secondaria importanza, e Vidin, fortezza di primo ordine, che non fu mai presa. Alcuni uomini peritissimi nell'arte militare dicono che i Russi potrebbero benissimo, soverchiando di tanto in forze i Turchi, lasciar dei corpi di osservazione intorno alle fortezze e intanto marciare innanzi, ma che sarebbe un'imprudenza di farlo, non avendo dietro di loro altra ritirata che un solo ponte; e che perciò, prima di procedere, debbono prendere Nicopoli e Vidin, e stabilire altri ponti fra lo due rive del Danubio.
Anche oggi debbo per forza restare a Sistova invece di seguire il quartier generale e di andare a Tirnova. Dicesi che sia stato trasportato da Pavel o Paola, dove fu per qualche giorno dopo Tzanvitza, in un luogo più vicino a Tirnova. Mi fu impossibile di trovare qualunque mezzo di trasporto. A nessun prezzo si trova un cavallo od una vettura. Uno dei membri del Consiglio del principe Circaski, governatore generale di Bulgaria, il sig. Balabanoff, per grazia speciale ottenne di partire per Tirnova sopra un carrozzone di bagagli. Eravamo oggi nello stesso imbarazzo il mio collega Lazzaro ed io: un ufficiale superiore cosacco fece tutto il possibile per trovarci cavalli da sella e da vettura: tutti i suoi sforzi tornarono inutili.
Io mi sono dunque deciso di recarmi ad Alessandria a comperar dei cavalli per la mia vettura. Non vi faccia maraviglia che ora le mie corrispondenze arrivino tarde ed irregolari: le difficoltà sono immense, e saranno maggiori quando ci saremo avanzati nell'interno della Bulgaria.
Io avrei voluto essere presente all'ingresso del principe Circaski a Tirnova, ove stabilirà la sua sede, come sono stato presente a Sistov all'atto con cui prese possesso del Governo, al Konak dell'antico Kaimacan o sottoprefetto di Sistov, alla presenza di alcuni distinti Bulgari. Alcuni di questi rimasero per anni e anni esuli dal loro paese: i signori Tzankoff e Balabanoff che pochi mesi sono fecero un viaggio in Europa per presentare ai Governi delle grandi Potenze una memoria sulle infelici condizioni della loro patria; Zenovitz, eccellente patriota che pubblicò per più anni un giornale bulgaro a Bucarest ed ora rivede, dopo venticinque anni di assenza, Sistova sua patria; Stancioglu, cui l'Imperatore accordò dianzi una medaglia che si accorda agli uomini benemeriti del loro paese, ed altri egregi patrioti.
Tre corrispondenti francesi, il signor Lançor, egregio artista e disegnatore dell’Illustration, il signor Granet, corrispondente della République française, ed il signor Farcy, della France, ebbero la bizzarra idea di andarsi a stabilire in una casa turca devastata, la casa dell'imam di Sistova.
Quivi, come per tutto , lo spazzo è coperto di frammenti di vetri , di ciarpe, di fogli n mazzolino di fiori omai avvizziti e secchi, delle piume qua e là sparse, altri ornamenti donneschi lacerati mostrano che questa era la sede di una famiglia agiata, forse virtuosa, come non di rado sene trovano fra i Turchi. Ci abbiamo trovato un cane colla cicatrice sul dorso di un gran colpo di bastone che gli fu dato probabilmente da qualcuno degli invasori della casa, e un corvo giovane addomesticato. Io serbai il cane gli posi nome Imam ; questo pure sarà il nome del corvo che i tre francesi sperano di poter mostrare a Parigi come una curiosità.
Alessandria, 13 luglio.
Eccomi di nuovo in Rumania , venuto a comprar dei cavalli per la mia vettura.
Questa notte io ed altri compagni di viaggio abbiamo dormito in un villaggio
bulgaro-rumàno chiamato Gaurici (tra Zimnitza ed Alessandria) nel
Quella buona gente ci fece un'ottima accoglienza. Ci sedemmo tutti, colle gambe incrociate a modo turco, sul divano che serve a dormire la notte, intorno alla tavola rotonda bassissima, carica di maliga (polenta), brénza (formaggio) e placinte (specie di torta), e cercammo di prender sonno fra le urla dei cani del villaggio e i muggiti dei buoi che tornavano alla stalla. La mattina, al primo spuntar dell'alba, ci svegliammo al canto delle migliaia di uccelletti sui begli alberi intorno al bordein e al singolare strepito che faceva battendo il becco, la cicogna appollaiata in cima al pagliaio.
Eccomi dunque per poche ore ad Alessandria; domani sarò di nuovo a Zimnitza e a Sistova.
M. A. C.
NOSTRI TELEGRAMMI PARTICOLARI
Trieste, 19. (Sped. ore 2,40, ric. 4,15).
Ragusa. — Suleiman pascià è partito con 44 battaglioni di soldati sopra 21 piroscafi, diretto a Salonicco per proteggere Adrianopoli.
È scortato da due corazzate.
Diciassette battaglioni regolari e numerosi battaglioni irregolari di Albanesi comandati, da Ali Saib restano a difesa dell'Albania e di Bucam.
Bukarest. — Il ponte della ferrovia sul Pruth minaccia di crollare.
L'esercizio fa interrotto.
Costantinopoli. — Il corpo russo che ha oltrepassato i Balcani non prosegue la sua marcia.
Muktar pascià con tutto l'esercito dell'Asia ha preso l'offensiva oltre il confine.
Il Principe del Montenegro si avanza contro Niksich. Gl'insorti predarono e bruciarono i villaggi prossimi a Sign; altri assediano Livno.
I Turchi uccisero il condottiero Smiliamich.
DISPACCI ELETTRICI PRIVATI (Agenzia Stefani)
Madrid, 19. — Il Governo spedirà 10 mila uomini di rinforzo a Cuba.
Londra, 19. — Il Daily Telegraph ha da Jeni-Saghra, 17 : Un accanito combattimento ebbe luogo al passo di Schipka. I Russi riuscirono a porvi piede. L'attacco dei Russi si considera serio.
Il Daily News ha da Costantinopoli che l’esercito turco del Danubio prese l'offensiva. Lo stesso giornale ha da Erzerum, 16: Eyoub-agà, figlio del generale Dieffer capo dei Curdi, abitante in Russia, e 21 membri di famiglie di notabili Curdi furono impiccati per ordine del generale Melikoff, dopo una sentenza del Consiglio di guerra.
Un dispaccio al Times da Vienna dice che non 18, ma 45 battaglioni russi varcarono i Balcani. Lo Standard eccita il Governo inglese a dichiarare solennemente che, primaché i Russi si avanzino alle porte di Costantinopoli, la Russia dovrà misurarsi coll'Inghilterra.
CRONACA
20 luglio.
Un tramway di Moncalieri. — Alla Società belga spira buon vento al Municipio: le basta dimandare per ottenere. E sia pure; bisogna convenire che col servizio decente e insolito per Torino si è meritata il favore generale.
Ma che questo non offuschi l'intelletto ai signori Direttori! I quali, forse intenti alle linee nuove dell'interno, pare non abbiano tempo né agio di badare a quanto succede al di fuori, segnatamente nella linea Torino-Moncalieri.
Anzitutto è proprio vero che in sette sedili dei carrozzoni scoperti, due debbono riservarsi per 1° classe? E gli inconvenienti? Sovente i carrozzoni sviano perché le prime classi sono vuote e le seconde stracariche.
Poi quando tutto tutto è pieno zeppo nei secondi posti, si ricevono e si fanno ancora salire passeggieri. Si adagiano nei primi posti, che di secondi non ne trovano più.
È giusto? è conveniente? è bello? Ma per bacco: perfino l'amministrazione dell'Alta Italia quando non ha più posti di seconda classe fa salire i viaggiatori che han biglietti di seconda in compartimenti di prima classe : e sì che è l'autonoma Alta Italia!
Animo adunque a togliere il vero sconcio che su quella linea succede ogni giorno, quasi ad ogni corsa, con istrepito e con incomodo dei passeggieri e con ben poco onore della Società. Il rimedio è facilissimo: annullare affatto i primi posti, che in Torino, su quei carrozzoni, per quella linea, sono, sto per dire, un anacronismo, una vera spilorcieria o buffoneria; perché sappia la signora Società belga (a, quest'ora n'ebbe già le prove) che nessun buon torinese, sia pur ricco borghese, o scienziato, o alto funzionario, o blasonato signore, sdegna sedere vicino all'onesto operaio o al pulito contadino delle nostre campagne.
Togliendo gli aristocratici e ridicoli primi posti nei democratici carrozzoni, toglierà anche la causa di molti disguidi e toglierà eziandio ai poveri fattorini l'impaccio di quei cinque (dico cinque) libretti di scontrini. Ritorneremo, occorrendo, sull'argomento.
Le chiese di S. Cristina e di S. Carlo.
— Nel giornate di ieri si accennò all'incontestabile necessità di ristaurare o pulir almeno la facciata della chiesa di Santa Cristina che, come ognun sa, fa per qualche anno tempio di Mercurio, cioè Borsa di commercio , dal 1804 al 1815. Avvertasi cha la facciata è di disegno del Juvara e che due delle statue che l'adornano presentano il singolar esempio di opere di scultura tirate a doppio esemplare.
Sono quelle di Santa Cristina e di Santa Teresa: le statue originali, lavoro del francese Pietro Le Gros, stanno nella cattedrale all'altare del Crocefisso: quelle della facciata sono copie eseguite dal Caresana sull'ordine di Madama Reale Giovanna Battista.
Le altre statue sono tutte del Tantardini e meritano tutte di esser conservate.
Quanto a S. Carlo, ristaurata dal 1864 al 1866 con una spesa di oltre 120,000 lire, mancano sempre le statue che secondo il disegno del Grassi, e come lo indicano i piedestalli in aspettativa, la doveano adornare. Pare impossibile che non siasi mai trovato modo, da una delle società chiesastiche, di compiere un'opera lasciata in asso dal 1837 o 1838 in poi.
Le due sole statue che vi si vedono furono regalate da re Carlo Alberto e dalla regina Maria Cristina.
Diplomi commerciali. /@@ — Il 15 luglio ha avuto luogo la distribuzione dei diplomi di capacità e di licenza agli allievi della Scuola speciale di commercio di Torino del prof. Garnier. Hanno ottenuto il diploma i signori: Goletti Alberto, Lavista Ettore, Olivetti Camillo, Scheffer Rodolfo, Camilla Carlo, Giachino Amistà, Bozzalla Annibale, Grosso Alberto.
I canottieri romani. /@@ — I tra argonauti romani, che, imbarcati su tre fragilissimi schifi, su tre battane, muovono verso il mar Tirreno, fecero una fermata di due giorni a Civitavecchia, stante il tempo cattivo. Ora si sono rimessi in viaggio, ma probabilmente appoggieranno più d'una volta prima d'arrivare a Genova. Bisogna riflettere che le battane sono legnetti così matti, che una lieve agitazione del mare basta a capovolgerli.
Teatri. /@@ — Balbo. — La signorina Amelia Romagnoli dev'essere assai lieta della sua serata di beneficio. E come non esserlo dopo quella piena di pubblico, quegli applausi e quei fiori? Bisognerebbe non essere stata mai attrice per non capire che quelle chiamate al proscenio significavano che la seratante era molto simpatica ai torinesi.
Colla giovane attrice Romagnoli si è applaudita, anche l'esimia attrice Rosa Romagnoli, onore del teatro italiano, la quale ha voluto, per atto di deferenza verso la nipote eseguire una parte nella commedia di Paolo Ferrari: La medicina di una ragazza ammalata.
Questa produzione, benché recitata un’infinità di volte e conosciuta da cima a fondo, tuttavia è stata quella che ha divertito di più gli spettatori.
Il brillante Rodolfi, un magnifico tipo di Antonio, ha mantenuta viva l'ilarità del pubblico coi suoi strafalcioni scritti veh! intendiamoci! Benissimo anche il Romagnoli padre e compagnia.
Il proverbio del Fossati: Tra dire e fare c'è di mezzo il mare, interpretato con accuratezza, dalla signora A. Romagnoli, sig. Colonello. signora Zoppetti e sig. Donzelli, non ha destato grandi applausi.
La rappresentazione si è chiusa col Sogno della prima attrice, scherzo comico di Gherardi del Testa, una cosettina graziosa col solito scandalo in teatro: il brillante al posto del capo d'orchestra, un altro attore in sedia chiusa ed un altro in galleria: una mezz'oretta passata allegramente.
Punto e basta.
— La Rosa di Fiorenza del Biletta. — Ci viene annunciato e riferiamo con vera soddisfazione come questa applauditissima opera del chiaro nostro concittadino sia stata scelta per l'inaugurazione dello spettacolo d'opera autunnale a Lecco, che, come si sa, è stagione di cartello, e per il quale fu espressamente scritto lo spartito dei Promessi Sposi dal rimpianto Petrella. Ne saranno interpreti la Mutiani, il tenore Gottardi e il baritono Souvestre.
Spettacoli d’oggi.
Balbo, ore 8 1/2: Fernanda, commedia in 4 atti.
Skating-Rink di Piazza d'Armi,
Gran Skating-Rink di Torino (il più vasto d'Italia) al parco del Valentino. Orario: dalle 7 alle 10 ant.; dalle 3 alle 6, dalle 8 alle 11 pom. con musica e luce elettrica. — Sedute ordinaria L. 1; sedute con musica L. 1 25. — Scelto buffet all'inglese. Omnibus ogni 10 minuti da Piazza Castello al Rink a centesimi 15 la corsa.
Mortalità. /@@ — Ecco lo stato di mortalità in alcune delle più importanti città del mondo nella settimana dal 25 giugno al 1° luglio, ragguagliato ad un anno per ogni 1000 abitanti :
Buda-Pest 44,0 — Monaco (Baviera) 43,0 - Berlino 36,9 — Milano 32,2 — Bologna 31,8 — Torino 31,7 — Napoli 29,0 — Venezia 28,7 — Vienna 25,0 — Parigi 24,9 — Genova 23,8 — Nuova-York 23,6 — Bruxelles (città) 21,2 — Roma 19,2 —Londra 18,8.
Cronaca bianca. /@@ — Atto di coraggio. — Presso Brescia mentre sabato sera imperversava la bufera, la vettura-corriera Bottarelli, giunta a S. Polo, fa d'un tratto circondata dalle acque esalveate dal Garza, che man mano crescendo, si erano elevate all'altezza di un uomo.
Nella corriera si trovavano un signore ed una signora di cui non si conosce il nome, il signor Barbieri Alcibiade ed il pittore Alghisi.
Alle grida dei passeggieri e del cocchiere nessuno rispondeva; l'infuriare della bufera le sperdeva al vento. La vita di quelle persone era in pericolo.
Il signore si gettò risoluto nelle acque, e nuotando scomparve; lo si trovò poi rifugiato in una cascina del signor Benassaglio.
Restavano nella corriera la signora, allibita dalla spavento, il signor Barbieri e il pittore Alghisi; il conduttore dall'alto del suo cassetto continuava a gridare al soccorso.
In questo terribile frangente l'Alghisi, con atto di abnegazione generosa e mostrando un coraggio mirabile, si sveste, si getta nell'acqua e coll'aiuto del signor Barbieri si carica sulle spalle la signora e la trasporta alla cascina Benassaglio. Da qui egli ritorna con due contadini per liberare il signor Barbieri che è messo esso pure in salvo; ma poi i contadini si rifiutano di ritornare sul luogo.
Il pittore, nuotando, ritorna alla vettura, libera dai finimenti i tre cavalli, ma la forza delle acque li trascinava via; allora il conduttore, svestitosi, si gettava esso pure nelle acque e, coadiuvato dall'incessante opera del pittore Alghisi, si mettevano in salvo anche i cavalli; entrambi si ricoveravano poi alla cascina Benassaglio, dove da quei contadini furono apprestate tutte le cure richieste dalle condizioni miserevoli dei salvati, e specialmente della signora che la si dovette collocare a letto.
La mattina alle cinque tutti erano di ritorno in città, essendosi ritirate le acque e resa libera la via.
Cronaca nera. — A Torino.
Un altro gonzo, e par impossibile che di simil razza, a' giorni nostri, se ne trovino ancora. Certo Giovanni Masoero, di 23 anni, venuto da S. Damiano d'Asti a Torino per certi suoi interessi, venne accostato in piazza Castello da due giovinotti. Questi, fingendosi forestieri, richiesero il Masoero d'indicar loro una trattoria ove si scuffiasse bene e si pagasse poco. Il dabben giovane, protestando di saperne assai poco, si proferse tuttavia ad aiutare gli sconosciuti nella loro ricerca, e tutti tre s'avviarono per Doragrossa. Giunti in piazza Statuto entrarono al caffè Inglese, ed ordinate tre chicchere di caffè, da ano de' birbi fu intavolato discorso d'interessi pecuniari. Dopo un po' di tempo l'altro de' birbi trasse di tasca un rotolo in cui asserì trovarsi la somma di 1100 lire in tante pezze d'oro, e previa qualche trattativa, si venne nell'accordo che il Masoero, il quale pareva meglio pratico della città, l'avrebbe tenuto con sé, lasciando ai due amici, per malleveria, lo scarso peculio di 106 lire che teneva in portafogli.
Il patto fu conchiuso e poco dopo si pregava il merlotto di recarsi a far acquisto di sigari, pel quale gli si dava la somma occorrente, ma si volle che a complemento della malleveria lasciasse ancora l'orologio d'argento del valore di lire 35 circa.
Il buon pastricciano, tenendo chiuso in pugno il prezioso rotolo, corse in cerca di sigari e ritornò sollecito, ma i due soci erano scomparsi. Nel rotolo si trovò un sasso foggiato a cilindro ed incanalature e che pare foggiato a bella posta per servire ai grulli. Il poverino si disperò invano di essere stato troppo fedel devoto a San Gabbiano.
Sei cesti di susine. — Una brjgatella anonima, in cerca di lubrificanti certamente o di tonici per iscambio tra prodotto e danaro, rubò stamane sull'alba sei cestoni di susine a due contadini che da Castiglione Torinese venivano a Torino, dormendo, come è solito di costoro, sui loro carri per l'affidarsi che hanno – non senza ragione — che l'istinto della bestia meglio valga nelle tenebre che la loro mente d'uomo. L'esperienza però costò un po' cara : speriamo che più cara costerà a chi la dimostrò non in tutto efficace.
Sollione. — I suoi effetti si manifestarono ieri su due disgraziati, uno de' quali almeno avea aggiunto all'influenza atmosferica le influenze dell'alcoolizzamento. Uno di essi cadde in via Doragrossa allo sbocco di via Porta Palatina; l'altro in piazza Castello e questi si ferì gravemente all'occipite. Però non gradì l'aiuto d'un agente di polizia in assisa e a stento si acconciò ad accettare che l'accompagnasse all'Ospedale Mauriziano un vice delegato di polizia urbana in abito borghese. Ma appena medicato scattò e da solo si ridusse in cerca d'una cittadina e ritornossene in casa. Vuol dire che il male fu lieve.
Per una briglia! — Stamane giungeva in Torino da Villaretto col proprio carro, tirato da un cavallo, un lavandaio a nome Montù Giacomo.
Egli prese alloggio all'Albergo Nazionale, in via Lagrange, e la prima cosa che fece distaccò il bucefalo dal carro, gli tolse la briglia, che pose sopra il veicolo, e poi lo condusse la iscuderia.
Un ladro che se ne stava colle mani in mano non volle veder altro: appena il lavandaio si allontanò col quadrupede, spiccò un salto, si impadronì della briglia e poi via di corsa.
Il mariuolo aveva proprio fatto i conti senza l'oste, poiché il padrone dell'albergo, il signor Filotti, accortosi della burla lo inseguì tosto, lo raggiunse in compagnia del derubato , che aveva sentito il grido d'allarme ed era corso in suo aiuto, e col corpo del reato lo consegnò ad una guardia municipale, che lo condusse in Questura.
L'arrestato è certo V. Gio. Battista, bracciante, di Torino.
Ecco una giornata cominciata molto male.
Arrestati : 12, fra cui 2 donne.
CORRIERE DEL MATTINO
20 luglio
NOTIZIE DA ROMA. 19 luglio.
Arrivo di Depretis e Zanardelli. — Ieri giungeva da Torino da Pavia l'on. Depretis, presidente del Consiglio.
Lo aspettavano alla stazione il ministro Melegari, i segretari generali Seismit-Doda e Lacava ed il capo di Gabinetto della Presidenza.
Il segretario generale delle Finanze, onor. Seismit-Doda, è partito per Napoli ad accompagnare la sua famiglia. Rimarrà assente da Roma soltanto per alcuni giorni.
Nell'assenza di lui avrà la firma il comm. Bennati.
Ieri mattina è tornato pure a Roma il ministro Zanardelli. Egli avrebbe deciso per ora di rimandare il progettato viaggio negli Abruzzi e di occuparsi invece dell'importante questione ferroviaria che si agiterà in Parlamento alla prossima riapertura.
Quistioni ferroviarie. — Il Diritto smentisce la notizia data dal Giornale dei lavori pubblici, che cioè si sia transatto sulla vertenza insorta fra il Governo e la Società ferroviaria dell'Alta Italia.
Lite contro gli eredi Antonelli. — Il Presidente del Tribunale di Roma rinviò al Tribunale stesso la decisione se si debbano udire o meno, testimoni a futura memoria nella causa che si dibatte tra la contessa Lambertini ed i legittimi eredi del cardinale Antonelli.
Sabato verrà presa una deliberazione; ed in caso affermativo si discuterà l'otto novembre prossimo se le deposizioni dei testimoni si debbano ammettere nella trattazione della causa.
Carte del cardinale Antonelli. — L'Italie ha i seguenti particolari intorno alle lettere di Antonelli state rinviate agli Archivi segreti.
Morto il cardinale si trovarono mancanti molti documenti nell'Archivio pontificio; e fra le carte di Antonelli si trovarono parecchie sue lettere private a diversi personaggi stranieri, fra cui Napoleone III. Tali lettere vennero ritirate; ed ordinata tosto una minuta ricerca dei documenti mancanti, si trovarono all'estero molte lettere del cardinale dirette a Napoleone sulla questione romana. Queste e le precedenti si rinviarono agli Archivi segreti.
LETTERA DA CRESCENTINO.
Appalto di esattoria — Elezione del Consigliere provinciale — Ricordo ai Crescentinesi.
19 luglio.
Ieri mattina ebbe luogo qui l'appalto dell'Esattoria. Molti i concorrenti, i
quali offrirono tutti considerevole somma; però il miglior offerente fa il
signor Bertarelli, l'
Encomii si devono al signor Bertarelli per la generosa offerta, ed anche al sindaco signor Gaffodio che lo ha secondato; io credo di esprimere i sentimenti della maggioranza de' miei concittadini, dicendo che tutti sono soddisfatti del modo che il nostro Sindaco amministra gl'interessi municipali, e ne daranno una prova gli elettori di domenica ventura, rieleggendolo a consigliere a grande maggioranza.
A Fontanetto del Po
È necessario che i Crescentinesi accorrano domenica numerosi alle urne a rimediare a questo fatto, che lo scacco del Gagliardini sarebbe per noi un gran danno sotto molti rispetti. Si ricordino che essi non avranno mai più nessuno che ne difenda così zelantemente gl'interessi nel Consiglio provinciale di Novara, come il Gagliardini.
Ma io sono sicuro che il nome di questo egregio cittadino uscirà in definitiva trionfante dall'urna.
B.
DISPACCI ELETTRICI PRIVATI
(AGENZIA STEFANI)
Costantinopoli, 18 (ufficiale). — Arif pascià fu nominato Ministro degli esteri, Savfet pascià fu nominato Ministro dei lavori pubblici.
Assicurasi che altri cambiamenti sono imminenti.
I Russi occupano Kustendije.
Assicurasi che Hobart pascià comanderà la squadra, che è partita per Batum. II dragomano dell'Austria è partito per Adrianopoli e Jamboli per informarsi della marcia dei Russi. Qui mancano notizie ufficiali su questa marcia.
I Russi ritornarono in grandi forze verso Bajazid.
I Russi trovatisi sempre al nord di Kars, Muktar pose il campo all'est di Kars.
II Ministro di giustizia, accompagnato dal generale Savfet pascià, partì per Adrianopoli per prendere delle misure onde impedire che i Bulgari si unisono ai Russi.
La voce di un movimento offensivo del corpo di Abdul-Kerim fra Tirnova e Sistova, non è confermata. Ponesi in dubbio la notizia dei giornali che i Russi siano stati disfatti nei dintorni di Nicopoli.
Gli esploratori russi sono vicini a Jamboli. Non si conferma che i Russi abbiano occupato Olti.
Costantinopoli, 19. — Assicurasi che Abdul-Kerim è stato destituito e rimpiazzato da Osman pascià. Il Ministro della guerra è pure destituito.
Vienna, 19. —Un comunicato alla Corrispondenza Politica smentisce che l'Austria si sforzò di scoprire le intenzioni della Russia riguardo la conclusione della pace, ma che il tentativo andò fallito.
Un dispaccio alla detta Corrispondenza da Costantinopoli, 18, reca che avvenne una grande crisi, che credesi in favore dei partigiani di Midhat.
Bukarest, 19. — I Turchi hanno incendiato Czernavoda e ritiraronsi a Silistria. I Russi occuparono Czernavoda ed impadronironsi della ferrovia.
Parigi, 19. — La voce sparsa alla Borsa di un tentativo di mediazione fra la Turchia e la Russia non è confermata.
II Temps reca un dispaccio da Atene, il quale dice che distaccamenti di volontarii greci varcarono la frontiera; essere probabile un movimento insurrezionale nella Tessaglia, ed il Ministero mobilizza le truppe ed arma i volontarii.
Londra, 19. — Camera dei Lordi. — Derby dichiara che l'Inghilterra non diede ai Gabinetti spiegazioni sull'invio della squadra a Besika, nè ha risposto alla circolare russa.
Camera dei Comuni. — Bourke dice che i rapporti sulle atrocità russe saranno comunicati alla Camera, come fu fatto per le atrocità dei Turchi in Bulgaria. Bourke annunzia che i Russi colarono quattro navi all'imboccatura del Danubio, lacchè lascia soltanto quattro piedi di profondità di acqua per le altre navi. Lord Loftus fece delle rimostranze al Gabinetto di Pietroburgo, ed il commissario inglese al Danubio fu autorizzato ad unirsi ai suoi colleghi per protestare, se è necessario.
Londra, 20. — Camera dei Lordi. — Derby, rispondendo a Stratheden, nega che la posizione neutrale dell'Inghilterra nuocerà più tardi alla sua influenza nelle trattative di pace. Nessuna Potenza potrà allora intervenire con maggiore efficacia che una Nazione rimasta tranquilla, con forze fresche ed intiere , mentre i belligeranti saranno spossati. Il linguaggio del Governo fu chiaro. L'Inghilterra •disse che la Porta non devesi attendere assistenza , dopoché respinse le proposte della Conferenza; e disse alla Russia quali sono gli interessi inglesi. Schuvaloff ci ringraziò ripetutamente di avere indicato gli scogli che la Russia doveva evitare. Riguardo alle crudeltà dei Russi, esse sono opera non dei soldati regolari, ma della gente che segue il Campo, non soggetta a disciplina. D'altronde, quelle crudeltà furono esagerate.
NOSTRI TELGRAMMI PARTICOLARI
Roma, 20 (Sped. ore 12, ric. ore 1). Sono smentite ufficialmente le dicerie di ingerenze dell'Italia contrarie alla prudente neutralità adottata.
— I giornali pubblicano gli elenchi delle promozioni degli ufficiali superiori dell'esercito.
— I Ministri delle finanze e dei lavori pubblici conferirono lungamente per le convenzioni ferroviarie.
Notizie Commerciali
FERRARA. — (Nostra corrispond.).
17 luglio. — Siamo di bel nuovo ai forti aumenti nei grani, tanto vecchi che nuovi. La causa principale dei rialzi è derivata dall'essersi verificato che il raccolto non è stato in generale cosi buono come si credeva. Nella provincia di Ferrara si calcola un buon quarto meno di riuscita dall'anno scorso. All'odierno mercato eravi molta ricerca per consegna novembre a dicembre, con offerte di L. 33 al quintale, ma mancavano i venditori. Quello che si fece , fu per merce pronta, la quale trovava facile collocamento. Anche i formentoni erano ricercati e si notò un sensibile aumento delle nuove qualità per future consegne. Stante la mancanza di pioggie, il raccolto di questo cereale è alquanto compromesso. Il nostro deposito ora è ridotto a ben poca quantità, e si calcola che non sia sufficente ai bisogni locali. Avene senza domanda, e benché il raccolto non sia stato abbondante, pure i prezzi si mantengono bassi. Ecco il corso delle granaglie nel nostro mercato: Grani fini ferraresi. . L. 31 — a 31 50 Id. nuovi ...30 75 a 31 25 Id. Polesine . . . . » 28 50 * 89 75 Formentoni Polesine . » 21 — a 21 50 Id. Napolitano . . . n. 20 — a 20 75 Avene » 21 — a 21 50
Canape. — Mancano vendite, e la merce che trovasi ancora in piazza, lascia piuttosto a desiderare. Il nuovo raccolto, al dire di alcuni possidenti, sarà buono. Altri asseriscono invece che sarà scarso come l'anno passato I prezzi di giornata sono dalle L. 365 a 375 ogni migliaio ferrarese.
VERCELLI, 17 luglio. — Cereali. I due ultimi mercati furono importanti per operazioni di tutti i generi, coll'aumento da cent. 50 a L. 1 sui risi, da 1 a 1 50 sui grani, e di cent. 50 sulla meliga. La segale e l'avena ebbero già oggi una contrattazione regolare, e se ne quotano i prezzi in calce.
Prezzo dei cereali in valuta legale ai lenimenti (mediazione compresa) al sacco di 140 litri: Il prezzo medio si riferisce all'ettolitro.
PAVIA, 18 luglio. — Cereali. — Mercato del grano in nuovo rialzo con vivacità d'affari; fermezza nei prezzi negli altri generi. Ecco i prezzi praticatisi al quintale:
MILANO, 18 luglio. — Cereali. — In ordine alla situazione generale ebbimo qui, «sene in questi ultimi giorni, il prezzo del frumento alquanto sostenuto. Il grano vecchio (le cui rimanenze più considerevoli vennero in generale ritirate dal mercato) oggi ottenne sino a L. 33 , per le sue migliori qualità. Poche spedizioni si ebbero dalle riviere di Po, ove i prezzi lasciano scarso margine alla spedizione. Gli affari si svolsero quindi per la più parte coi frumenti delle nostre basse (L. 3u a 31 50), non essendo ora quelli dall'altopiano né pronti né accetti. Il corso degli altri grani si mantenne quotato in conformità all'ultimo listino. Ecco il listino dei prezzi pel grano consegnato a pronti:
BORSINO. /
Torino, 19 luglio (ore 5 pom.)
Continuò anche stamane la musica incominciata da quindici giorni. Incertezza e pochi affari. Lo abbiamo già detto e lo ripetiamo ancora. Le notizie politiche non sono buone, e la situazione non è delle più chiare; e con tutto ciò la tendenza della Borsa di Parigi, quantunque anche là regni l'inoperosità quasi assoluta, non può dirsi cattiva, poiché se alla Borsa ufficiale i valori perdono 10 cent, per esempio, questi vengono ricuperati, e qualche volta ad usura, la sera sul Boulevard.
Prevale da noi l'idea generale che questa sosta dei prezzi a Parigi voglia significare ripresa verso la liquidazione. Non vogliamo esprimere il nostro pensiero personale, perché questo non è il compito d'un cronista. I primi prezzi di Parigi furono 69 30 pel nostro Consolidato, cioè 25 cent, d'aumento da ieri. Le Rendite francesi seguivano anch'esse lo stesso movimento, che venne in seguito avvalorato da prezzi molto maggiori. Da noi grande attività. Si fece 76 35, e si arrivò a 76 55, con buoni compratori. In altri valori nulla.
CRONACA DELLA BORSA.
Torino, 20 luglio 1877.
L'indecisione dei giorni scorsi diede luogo ieri a Parigi ad un movimento di rialzo piuttosto sensibile, che sul nostro Consolidato fu di 75 cent, a 69 80. Alla sera sul Boulevard guadagnava ancora 15 cent, chiudendo a 69 95 che a 110 14 farebbe da noi la parità di 77 10 circa.
Il motivo del rialzo è sempre il bisogno che hanno alcuni stabilimenti di Parigi di sostenere i corsi onde assicurare l'emissione delle Obbligazioni del Crédit Foncier che deve aver luogo il 24 corrente per la bagattella di 250 milioni. Il gruppo che faceva il rialzo anche prima approfitta della circostanza per continuare nel suo movimento. E così aiutandosi reciprocamente è assai probabile che si vedano corsi ancora più alti, tanto più che i ribassisti, estennati, non sono in grado di tener testa al movimento.
Da noi questa mattina si restò sensibilmente sotto alla parità di Parigi, essendosi fatto da 76 70 a 76 62 1|2. In chiusura si rimaneva a 76 67 1|2 fra lettera e denaro. Per contanti si fece da 76 65 a 76 60.
Az. Banca Naz. I960 a 1958. Az. Mobiliare 642 a 639. Az. Banca Torino 712 a 710. Az. Banco Sc. 274 a 278. Az. Banca Subalpina 278 a 277, Az. Tabacchi 802 a 801. Az. Meridionali 337 a 33, Obbl. Meridionali 8»^ ^34, - Obbl. Cavour /6 a 475. Francia 25 a 110 35. Londra 87 65 a 87 67 1;2. Oro 88 03 a 22 06.
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