Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: mia

Numero di risultati: 46 in 1 pagine

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Le belle maniere

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Francesca Fiorentina 27 occorrenze
  • 1918
  • Libreria editrice internazionale
  • Torino
  • paraletteratura-galateo
  • UNICT
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mia, non devi metterti quelle idee in testa! Non devi rintanarti in un cantuccio con quel chiodo fisso nel cervello:che tu sei brutta e che non vuoi

una giovinetta, mia conoscente, davanti a un piatto di rape. Che viso, mamma mia! Che sgarbo per respingere la pietanza! Sua madre, senza farci caso in

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Come vestirsi - Rispetto allo spettacolo - Posa - Critica - Il ballo di San Vito. IO non so sconsigliare lo svago lecito alla mia gioventù; se il

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vostro cuore, perchè la mia prèdica sarebbe troppo fredda in confronto al dolce bisbiglio del suo ticchettio.

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spia - Non smancerie, ma dignità - Con i bidelli - Solidarietà nel bene. RICORDO una mia compagna di ginnasio:buona, studiosa, intelligente, timida un po

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con cui una buona signora mia casigliana, che voleva a ogni costo stringere relazione con me, si presentò un giorno alla mia porta con un involto

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Lettere d'adolescente - Prolissità - Poscritto. "MIA carissima, perdonami se sono stata tanto tempo senza scriverti. Tirami magari le orecchie, chè

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legherai alla volontà altrui con un'insostenibile catena. Cara mia, non devi soltanto imparare a ricevere, ma anche a dare; non soltanto a comandare

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vedere i loro guanti bianchi portarci via il piatto, magari nel momento che si cominciava a gustar la pietanza. Che soggezione, mamma mia! Ma di

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affermi, in generale, che a una fanciulla giova più non allontanarsi dalla famiglia. Quanto alla mia commozione, come potevo non sentirla

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anche, bimba mia, quando si schernirà qualcuno per un suo difetto morale e, specialmente, fisico:sarebbe una viltà il non ribellarsi a una sì indegna

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addormentare la tua volontà. E allora, mia cara, non ti dovrai meravigliare se le amiche, della cui freddezza ora ti lamenti, si sparpaglieranno a una a

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ME lo dice la mia bimba cinquenne:"Mamma, per piacere, cucimi súbito la calzetta; se no, il buchino diventa bucone". E io l'ubbidisco, perchè il

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penosa. E, per colmo, a un certo punto, la mia compagna mi domanda: - Ma come mai non dici nulla? Non ti piace la montagna? Quel riso ostinato sulla

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ti attardi in un lungo giro, affannandoti magari, per ritornare al negozio che t'era lontano pochi passi. Giuliana mia, quanti ostacoli ti prepari per

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negozio, lo schiocco sonoro era inevitabile. Finii con lo spiattellarle la mia avversione a quella sua inutile espansività. - Ti secca? Dovevi

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, il primo scompartimento che mi trovai davanti:era di signore sole, e zeppo. Stavo male, e dovevo avere cattiva cera:feci sedere la mia piccina, che

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ascoltarle. "Cara la mia signora, - concludeva con me - diventa un affar serio insegnare letteratura alle nostre ragazze. Se si discorre di mitologia

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Cercando la via. . . e per esso ho rivissuto la mia vita di studentessa:vita riprodotta da Lei con tanta naturalezza ed efficacia. Quanti ricordi, per se

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cui Gemma ricopre la sua gentilezza, e, meno ancora , mi garbano le smorfie di quella"figlia di papà"ch'è la Marietta, tutta piena di"mamma mia", di"per

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lieve cagione. Ne' momenti buoni, poi, la piccola dèspota riconosce il suo torto; ma si scusa dicendo:"Sono fatta così". Tutti, Lauretta mia, siamo fatti

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, non dovevo aspettarmi di meglio. Si mise a snocciolarmi i soldi sulla faccia, e m'invitò a ricontarli. - Mi basta che l'abbia fatto lei in mia presenza

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; i monelli che vi urtano sghignazzando non ne sanno nemmeno il perchè. Ma, in compenso, quante mamme penseranno vedendovi:"Oh, se la mia bimba

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maggiore - la mia futura allieva - era dovuta scappare in farmacia per una medicina. Mentre la piccina cinguettava come un'allodola, io mi sentivo

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sgusciar fuori de' lenzuoli venti minuti più tardi? - mi domanda una monella di quindici anni. Intanto, signorina mia, lei non potrà ripassare la

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La mia buona nonna, ch'era un proverbio vivente, di proverbi ne citava spesso, e fra gli altri questo: "Chi non tien conto d'un fiammifero, non vale

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' entrato in salotto, e lei non l'ha nemmeno guardato. - Cara mia, l'etichetta vuole che si dicano soltanto le parole necessarie. - Oh, non eran tutte

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L'arte di utilizzare gli avanzi della mensa

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Guerrini, Olindo 5 occorrenze

nella mia mente, quando a Bologna cominciarono a dolersi del mio esodo. Avevo sempre tenuto una vita tranquilla, sfuggendo le occasioni di pormi sul

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Il primo dell'anno 1915 il campanello di casa mia non cessò di squillare. Erano tanti telegrammi che mi annunciavano il trasloco a Bologna ad un

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invece è la gratitudine e la stima che serbo per una città dove ho passato tante belle giornate della mia vita nella cortese e cordiale ospitalità dei

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Secondo un detto genovese « un bon pasto o dûa (dura) trei giorni » e una mia nipote afferma che è misura di buona economia l'imbandire pranzi lauti

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spogliati non li recavano e nella mia cucina che serve solo per tre persone di poco pasto, non avevo agio, nè qualche cosa altro, per provare e

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L'ALTARE DEL PASSATO

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Gozzano, Guido 14 occorrenze

la mia civetteria lusingata.

soltanto e in inglese addirittura; e ho sostenuta la parte del martire versando lagrime e sangue. In quel tempo - quasi vent'anni sono - la mia famiglia

La mia conoscenza con i Mac Lewis datava da tre settimane, ma aveva dei precedenti già antichi. Due anni prima, quando dovevo partire per l'India, mi

Avanzo imperterrito. Secondo tavolo, settimo posto. Ma no! Ma sì! Eppure no! Dove è la mia vicina? Dove le belle spalle ambrate che mi servivano di

Io parlo sovente, forse troppo sovente della mia infanzia. Ma devo risalire a quell'origine prima, se voglio ritrovare qualche immagine fresca

mia Patria dev'essere visitata così ... Entravano i bimbi pel bacio serale; Sue, una ragazzina dodicenne, precoce, smilza, fosca come i genitori, e

Ho ripensato al conte Fiorenzo X ... l'altro giorno, dinnanzi al suo palazzo distrutto, con una mia cara amica, settantacinquenne. E la signora mi

la mia civetteria maschile abbia patito mai ...

", per sentire la mia amica parlare di queste cose singolari. Giunto da un lungo viaggio in Oriente, disfatto dai disagi e dai climi, alterato dalla

boschi, dove la mia nostalgia poteva illudersi di vivere ai giorni di Carlo Emanuele II; visitai il Castello dei Laghi, sostai alla Bizzarria, il

- I miei bagagli! I miei bagagli! Perduti! Perdute le nove casse di zinco sulle quali avevo disegnato di mia mano una fascia tricolore per

ogni mia lusinga. Sorda, anche perchè ha compiuto l'altro ieri il settantanovesimo anno. È bellissima. Contro l'immensa finestra a telaietti quadri

prima di ascoltare quanto sto per dirvi ... Le presi una mano. Ma essa me le strinse entrambe, appoggiò il capo alla mia spalla, come decisa a restare

signora non parlò che del nipotino. - Adorabile, non è vero? La mia pena è di averli così lontani. Palermo. - Perchè non convive con loro? - fu per

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