o un pezzo di burro, ma la prima regola per me è la migliore. I francesi hanno l'abitudine anche di marinare il pesce dai 10 ai 40 minuti nel latte
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I gamberi si cuociono nel vino, nell'aceto, nell'olio, nella birra, nel latte, ma l'acqua è secondo me l'elemento da preferirsi. Se devono servire
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Ripieno alla casalinga. Questo ripieno semplicissimo è il migliore secondo me e si compone d'un battuto di prezzemolo e d'aglio misto con pangrattato
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Risulta anche a me che privati e Corpi morali si interessano di questa riparazione e sono sicuro che non mancherà il loro concorso perchè realmente
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Io credo che con questo gli onorevoli interroganti rimarranno sodisfatti, pur deplorando con me l'assoluta insufficienza dei mezzi di cui dispone il
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A me non resta quindi che ripetere la celebre frase di Stuart Mill: fate l'esperimento.
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Non me ne dorrò io in particolare che, lombardo, più specialmente devo ricordare il saluto che Giuseppe Parini nel 1777 con una mirabile ode
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L'emendamento da me proposto riconduce la legge al concetto che già era nel progetto originario dell'onorevole Socci, il quale diceva: «Le donne
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concetto di un articolo aggiuntivo da me proposto nel senso che le donne laureate in giurisprudenza, possano essere assunte all'ufficio di arbitro e siano
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manca nell'emendamento dell'onorevole Majno il quale, invece, aggiungè la facoltà alle donne di esercitare anche la professione di procuratore. Pare a me
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dell'autorizzazione maritale. L'onorevole Majno sa meglio di me che non è sempre il marito quello che deve dare l'autorizzazione. Noi abbiamo cinque casi nei quali
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all'ordine del giorno, e fu presentata da me e dall'onorevole Celli e coll'onorevole Costa formulammo il primo ordine del giorno: quando Viviani a Parigi
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dell'onorevole Majno: poichè tutta la Commissione, come risulta dalla relazione, fu a me contraria su quel punto.
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mia proposta e lascerò che si proceda oltre, ferme le dichiarazioni e osservazioni da me fatte dianzi sulla limitata efficacia della legge.
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della pubblica istruzione, ed è infatti a lui rivolto. Egli solo quindi potrebbe dichiarare se lo accetta o lo respinge. Tanto più doverosa è per me
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E sia consentito a me, che per oltre quarant'anni gli fui collega ed amico, che ebbi da lui ricambio di devozione e di affetto e con lui divisi le
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storica intuizione. A me basta ricordare come, fra le onte della straniera servitù, egli seppe esercitare ad intento patriottico gli studi morali e civili
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politica, voglio, come la maggiore delle soddisfazioni e delle compiacenze, poter ripetere a me stesso le sacre parole: cursum consumavi, fidem servavi» .
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egli nel 1855 ricorreva all'Accademia cittadina: «A me dolorosissimi, immeritati avvenimenti seminarono di ostacoli la carriera, e il lungo attento
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rispettato ed amato, a me ben poco rimane a dire per commemorare l'uomo illustre al quale io fui costantemente legato da sincera amicizia.
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inutile ve lo dica; non me la potreste dare neppur voi. - Voglio saperlo. - Se ve lo dico, Maestà, vi verrà la voglia come a me. - Dimmelo. Chi la vuol
poverina? É mancanza di carità rammentarle il suo difetto. - O se è vero ch'ella è Zoppina! Non me lo invento io. E la cattiva rideva, per giunta. Si
viaggio! - E buon ritorno! Marito e moglie si fregarono le mani dalla contentezza. - Ora beviamo. - Sono proprio due stille. Guarda, una per me, una per
giorno, e la porse alla vecchia: - Mangiatela voi per me. - Grazie, figliuola. Intascata la pagnottella, la vecchina cavò di sotto lo scialle unto e
e brontolava, al suo solito, senza levar gli occhi dal lavoro. - Tornitore, Fatemi una trottola anche per me. - Piccola o grande? Piatta o col
. Quella nottata marito e moglie non chiusero occhio. - Cerca tu il Grillo e ammazzalo - disse l'omo. - Se la notte ventura ricomincia, me la prendo con
. - Dormi con me questa notte; domani all'alba andrai via. La buona vecchietta la fece entrare in casa, le diè da mangiare e da bere, e la mise a letto. La
nostra disgrazia! Questa è una ciocca dei suoi capelli; te la manda per ricordo. - Tienti l'oro per te; a me i suoi capelli mi bastano. Li baciava
il doppio; dammi anche l'asino. - Maestà, la bestia fa comodo a me; non la vendo. - Va bene - disse il Re impermalito. - Gli sia dato quel che gli
, a quel vocione cupo cupo, rabbrividì: - Povero a me! Son capitato alle mani dell'Orco! L'Orco, era proprio lui! Se lo mise sotto braccio come un
gattoni? Insospettito, disse: - Non me la dài a bere, contadinaccio! Che significano quei tappi? Parla, o ti fo, mozzare la testa. Tra il diventar
stasera. Lelio la guardò fisso. - Vieni... Contessa, stasera verrete tutti da me: finiremo così la giornata insieme. Nel vano di una finestra sotto una
con un mediocre gioco di parole. - E di me, senza dubbio - ella rispose tirando il proprio cavaliere fuori del gruppo, e gittando al conte sotto la
? Forse noi non lo possiamo più. - Perchè? - Non me lo domandate, giacchè lo sapete fin troppo. Io, una signora, che ha letto poco e capito meno, non
cantò con voce squarrata: Fior d'erba amara. Per me non torna più la primavera, Ma tu conserva un fior per la mia bara. - Ohé, Rocco, bene! - Non
. - Come siete!... - egli esclamò volgarmente con quella sincerità di bramosia alla quale le donne sono quasi sempre sensibili. - Avete bisogno di me per un
me e che mi colpiranno al cuore. - I bravi della hoè! - esclamò Fedoro impallidendo. - Della "Campana d'argento" - aggiunse Sing-Sing, con un sospiro
risparmiare le cartucce, almeno fino a quando avremo raggiunto o superate quelle colline. - Rokoff - disse Fedoro. - A me il cavaliere di destra; a te quello
di non farti cogliere in fallo. - Me ne sono accorto anch'io - rispose il russo. Il Lama, dopo aver scosso più volte la testa ed essersi lisciata
ricetta me l'ha data un monaco del monte Athos. - Ma dove siete stato voi? Si direbbe che nessun angolo del mondo vi sia sconosciuto. Avete attraversato
? Un russo al par di me, perché nessuno, per quanto conosca bene la nostra lingua, può parlarla così bene e con quell'accento. Il capitano lo guardò in
. - In quanto a me, non ne avrò bisogno. - No - disse il cosacco, con tono risoluto. - Esporre Fedoro ad un simile pericolo mai; d'altronde possiamo
cosacco - disse Fedoro, ridendo. Allora bevi dell'acqua; io vado a dormire; ma prima farò un'esplorazione nel nostro appartamento e se trovo un buco me
portato con me tutto il necessario per le riparazioni. Il mio macchinista s'incaricherà di guarire la nostra povera ala. Si vede ancora il fortino? - No
, venivano presentate due macchine volanti: una ideata da Spencer, l'altra da Kaufmann. Salvo alcune modificazioni da me introdotte, rassomigliavano
di me. Si dice che i miei compatrioti hanno paura degli uomini bianchi e la vostra venuta può forse salvarmi la vita. - Che cosa dite, Sing-Sing
. - Avete del tè da venderci? - Sì, signore. Me ne porterete quanto più potrete; vi avverto però che se vi farete attendere troppo o se fuggirete, manderò ad
sta dietro di me. Salirono in punta dei piedi i quattro gradini che mettevano sotto il boccaporto, poi il cosacco tirò risolutamente la sbarra che
vero, me la pagheranno cara! Prese la lampada e si diresse velocemente verso i piani di babordo. - Canaglie! - gridò. - Ci hanno rovinati! I tibetani
cavarcela alla meglio. Lascia fare a me, Rokoff. La porta si era aperta e i due europei erano stati introdotti in una vasta sala illuminata da parecchie