, biondi come il sole. Da noi le bionde son rare; quasi non se ne vedono. E io me ne innamorai, così, senza rifletterci. Facevo il carrettiere, come mio
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la ti piaccia, son contento ripigliava l'amico — tanto più che ti ci ho condotto io; ma che poi tu ti ci muri dentro è un altro par di maniche! Me lo
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preziosa a quel modo.... per me?.... Ma non sai che se qualche disgrazia... più grande... ti fosse accaduta, io sarei impazzita, sarei morta! Dove
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ereditario, ch'è terzogenito d'un ramo cadetto, mentre di me, di me che sono figlio d'un re, che son principe ereditario d'un regno come quello di Fantasia
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l'ultimo inverno. Mi serviva, nella sala da pranzo deserta, il mio solito cameriere che sapeva ancor meglio di me tutt'i miei gusti e tutt'i miei disgusti
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, in semplice prosa, in prosa da processo verbale. E andavo, andavo, andavo sempre diritto innanzi a me, ripetendomi il verso famoso:
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. Stavo per correre a cercarvi... correre come un bambino che ha bisogno di conforto... e trovo una bambina piú spaventata e piú sconfortata di me. - Voi
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, riderà di me e mi spezzerà il cuore.» Aperse uno spiraglio della porta e guardò cautamente nella stanza. Rhett era seduto dinanzi alla tavola
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gridare il mio nome cosí pubblicamente? - Avreste potuto rifiutare. - Ma... debbo alla Causa... Non potevo pensare a me stessa quando voi offrivate
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perversità versandosi un po' di sciroppo sui cialdoni. - Lo fa per guadagnare del denaro. Me lo ha detto lui. Non gl'importa nulla della
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, ma a volte sono tanto gelosa di te... - Gelosa... di me? - esclamò Rossella spaventata. - Sí, perché tu hai un bambino e io no. A volte mi illudo
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! - Davvero? - E nel chiedere questo i suoi occhi si rischiararono alquanto. - Allora vi è una cosa che potete fare per me, Rossella, e che mi farà essere piú
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mani di Rossella, supplicandola: - No, non puoi andare a Tara e lasciarmi! Sarò tanto sola senza di te! Morirei se tu non fossi con me quando... quando
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momento. Io sapere come fare. Mia mamma essere levatrice, e avermi abituata per fare anche me levatrice. Tu lasciar fare a me. Rossella respirò sollevata
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sereni. - Non mi sgridare, Rossella! Lasciami fare. Non sai che sollievo è per me. Ogni volta che do la mia parte a un pover'uomo, penso che forse in
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Tara, ma di tutto il Sud? Ella ebbe l'impulso di gridare brutalmente: «Che me ne importa del Sud? Parlo di noi!» ma tacque perché si sentiva troppo
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con me a Jonesboro e mi ha detto di venire da voi. Ho bisogno di un altro cavallo, Franco, e un po' di denaro. Il mio cavallo è quasi morto... tutta la
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. - Oh, no, badrona! - e Pork si ritrasse inorridito. - Questo essere orologio di signore bianco. Come poterlo dare a me, miss Rossella? Questo
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tranquilla - rispose indignata. - E non parliamo piú dei galeotti. Tutti quanti si sono scagliati contro di me per questa faccenda. La mia maestranza
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Rossella agitò a stento le dita per vedere se le ossa erano intatte. - Tu ricordare quando avere visto me l'ultima volta? Rossella ricordò la giornata
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, salite e sedete un momento accanto a me, signora Wilkes - disse, dalle profondità della vettura, una voce imbarazzata che le parve vagamente di
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viso gialliccio. - Tu, Melania... mia cognata... non vorrai leticare con me a causa di quella sfacciata... - Anche Rossella è mio cognata - ribatté
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come hanno fatto gli altri! - Per carità! - esclamò Melania realmente addolorata. - Non volevo offenderti. Tu sei una sorella per me, sei la vedova
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preoccupata sul conto mio. - Lasciando me, sei andato... Oh! - Via, Rossella! Non fare la moglie tradita. Devi conoscere da un pezzo la mia relazione
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che me ne vada? Siate sincera, vi prego. «Oh!» pensò Melania. «Si ricorda! E sa che sono sconvolta!» Lo guardò implorante e a un tratto il suo imbarazzo
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il resto. Mammy, vieni con me. Mammy barcollò seguendola attraverso il vestibolo, passando dinanzi alla sala da pranzo dove Ashley sedeva a capotavola
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- Allora, con questo velluto me ne faccio la guarnizione d'un mantello per me - finì col dire la Cerchi. Quasi di tutto era così: osservava la roba
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parlare - la pregò Liberata. Camilla, acquetatasi un poco, riprese: - Ti sei ricordata di me. L'antica serva ricominciò ad asciugarsi gli occhi: - Non
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Quanto a me, niente paura! persino la camicia avevo di ferro. È vero che il pubblico, davanti a cui si dava lo spettacolo, mi batteva le mani e mi
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girare, e per una ragazza ammodo, ciò non va bene. Aveva i capelli neri e crespi, come una mora: a me i capelli biondi piaccion di più; che so? c'è più
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invidiabile nella vita. Eppure, credi a me, i più felici son sempre quelli che han meno preoccupazioni di questo genere. Guarda i contadini: freschi, sani
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arrecarono maggior dispiacere e disagio. Finita la messa, il canonico salì al parlatorio per contemplarmi in quella nuova foggia, e me ne rivolse le sue
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L'anno del noviziato fu per me un anno di calma, se non voglio dire di morale depressione. Morto il passato, estinto l'avvenire per me; le memorie un
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del furto vanno esenti i chiostri. Non lo avrei mai creduto se non me l'avesse insegnato la propria esperienza. Perlochè cosa stranissima sembrommi il
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che per me nutriva; al quale indizio, per maggior mia sicurezza, aggiungevasi l'aver io osservato che egli non aveva mai ardito dirmi una sola parola
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precauzioni, acciocchè la lautezza rimanesse sconosciuta a me. Usavano nella Settimana Santa di acconciare magnificamente una parte del coro per eseguirvi
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condizione. Avendo ormai raggiunta l'età maggiore, poteva già io reputarmi arbitra sicut in quantum di me stessa: oltre di che, possedendo più d'una
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fatta al tornio! - Chi diceva: - Quanto è dotto ed istruito! da quella bocca scorre il miele! - Io diceva tra me: - Egli non ha imparato che a star
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soddisfazione, uno strano contento che mi rapiva. E: - qual piacere, andava dicendo fra me, se l'eco imbelle e misantropa di questi luoghi fosse or ora
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secondo piano, nella stanza a me assegnata presso la chiesa. La città di Napoli, travagliata nel 1526 da fierissima pestilenza, che la disertò di
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non volete abbassarla poco dopo nella polvere. Questo spavento vi serva di lezione! Quanto a me, sarò di parola: sono determinata di lasciare il
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supplicava di tornar subito al conservatorio. Gli risposi brevemente che non si fosse data altra pena per me; che del resto poteva dire al suo superiore di
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aveva; per far fronte alle spese aveva dovuto vendere il pianoforte, e qualche oggetto di valore. Me ne tornai dunque in Napoli, e presi stanza nel
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imperversava dentro di me. Un supremo pensiero di primo tratto mi preoccupò: - Quale autorità ha decretato il mio arresto; l'ecclesiastica, o la civile
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"Recitate un'Ave Maria per me," disse, benedicendomi distintamente. "Requiem eternam!" risposi. Aperto carteggio col vescovo di Castellamare, lo
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volete di tutti questi prigionieri?" gli domandai. "Tre piastre" rispose il bricconcello. Me li cedè per una, compresa la gabbia. Pigliati i poveri
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nella visita oziosa de' loro tesori; io, toltomi il velo nero dal capo, e ripostolo sur un altare, ne feci atto di restituzione alla Chiesa, che me
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sentimenti per me, anzi reputava propizia quell'occasione per sollecitare l'imeneo: che non appena avessimo sbrigati i nostri affari, e fossimo restituite
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. Nel corso di questi otto anni le mie tre prime sorelle passarono a marito, sicchè rimasi in famiglia con un'altra, a me maggiore d'un anno solo
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Scrivendo queste Memorie niente altro mi son proposta che confermare, quanto è da me, con argomenti di fatto l'opportunità e la giustizia del Decreto
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