Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: mano

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I vespri siciliani

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4 occorrenze

(a diritta parecchi soldati si sono avvicinati ad Elena. – Procida e Manfredo hanno messo mano alla spada per difenderla: la zuffa sta per accendersi)

(si recano dal corpo di guardia dei bicchieri e dei boccali: i Soldati francesi bevono coi Siciliani. – Monforte s’incammina tenendo per mano Elena

mano alle spade. – Danieli ed i suoi compagni retrocedono spaventati e tremanti. – Manfredo porta la propria mano all’elsa della spada, ma Procida lo

atto di preghiera ed alcuni Soldati con torce in mano. Sul primo gradino sta il Carnefice appoggiato alla sua scure)

USI,COSTUMI E PREGIUDIZI DEL POPOLO DI ROMA

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Zanazzo, Giggi 46 occorrenze

Si piglian le due manine del bimbo, e si battono palma a palma dicendo marcatamente: "Sbatti le mano ch’ècco la micia, La spagnôla senza camicia: La

Quanno rode la parma de la mano dritta, è ssegno che uno deve pijà’ quatrini; allora è mmejo a cchiudella e a mmettessela in saccoccia. Quanno invece

Giuoco che consiste nel ripigliare col dorso della mano o le nocciuole o le noci o le monete che si son tirate in aria con la stessa mano. Colui che

Reca la sua merce in un canestro o sopra un carrettino a mano, e grida: — Un ber cùcchimo, donnee!

Uno dei giuocatori chiude nel pugno una certa quantità di brecciolini, di vaghe di caffè, di riso o altro; mostra la mano al compagno e gli chiede

Oppuramente se fa mmisuranno da li detini de le mano a la punta der naso, sempre cor parmo de la mano, una vorta a annà’ in su, e una vorta a vvienì

Si agguantate una strega cor sorcio in bocca o ppe’ ccapisse mejo, sur fatto, e l’agguantate pe’ li capelli, lei ve strillerà: — Che ttienghi in mano

È comunemente un contadino marchigiano. Porta sulle spalle un fascio di scope e di spazzole, ed in mano delle serte d’agli: — Lo scoparoo, ajaroo!

li vegga, da una mano all’altra, presenta al compagno i due pugni chiusi chiedendogli — A la mano de Papà; indove stanno, o qui o qua? Se quello

Un numero non piccolo di fanciulli e fanciulle fanno ruota prendendosi per mano e, mentre girano, canticchiano: "Palazzo, palazzo vergine, Che ll

Lacero, con il sacco sulle spalle, si fermava ad ogni tratto di strada, poneva la mano all’orecchio, e con voce gutturale, gridava: — Aèoo! Grida che

porta addosso; p’er solito der zinale. Poi cor parmo de la mano, s’incomincia a mmisurà’ da un capo a ll’antro der télo, e a ’gni parmo se dice

’ ffamija, saliveno la scalinata de San Pietro in ginocchione, tienenno in de le mano una cannéla accesa.

costa un sordo. Basta a ttienesse in bocca una cìca, o un mozzóne de sighero che sia. Credeteme a mme, è una vera mano santa.

mano santa. Pijate un sorcio, ammazzàtelo, pulitelo bbene, côcételo, o arosto o in un antro modo, poi magnàtevelo, e l’incommido de l’allèntaménto ve

li riccoja, li bbutti ar gèsso e ppoi ce pisci sopre. Pe’ ppreservasse da certe fatture, fa una mano santa, a ttienè’ ssott’a’ lletto er treppiède.

Quanno da le mano ve cascheno li bbajocchi oppuramente quarch’antra cosa, è ssegno che ssete desiderato da quarche ppersona. Accusì ppuro una persona

Va attorno con un gran canestro appeso al braccio, o con un carrettino a mano, e urla come un dannato: — Le pataaate! Le cucuzzee! — A 20 a ppavolo

Se metteno li porzi de le mano intinti in d’una cunculina d’acqua giaccia, e cce se fanno sta’ un quarticèllo. Si er dolore nun ve passa, mettete li

tavolo, stando naturalmente seduti. Quindi chi l’ha prima, cioè più in fondo, la tira fuori, e la posa sulla mano più alta; così con movimento continuo

mano co’ la su’ médéma spilla. Si nun fate accusì, ddiventerete nemmico de quela persona, oppuramente ce litigherete o cce passerete guaji serî. C’è un

mano. A ogni giro la mazzaròcca deve aumentare di forza.

Fôra de porta Pia, passata Sant’Agnesa, a la stessa mano de la cchiesa e gguasi de faccia a la trattoria de Màngheni, prima c’era come una scesa e

Passatempo che consiste nell’indovinare quale è il millesimo di una moneta da un soldo che lo scommettitore tiene in mano dalla parte dell’arma

Papa lo malediva er palazzo Colonna tremava. (L’ho inteso io in persona; perchè dda regazzino ciannavo co’ pparecchi antri regazzi a appoggià’ la mano

quale tutte le volte che si presenta davanti al re è obbligato a salutarlo, battendo la mano sinistra nel braccio destro, il quale deve correre anch

Un ragazzo grandicello si carica sulla schiena un bambino, tenendone le braccia attorno al collo, e sorreggendogli con ciascuna mano le cosce e le

Altro passatempo che si fa tra due fanciulli. Per esempio uno di essi ha in mano qualcosa di buono, supponiamo un confetto. Colui che ne è il

donna d’età, je fa una mano santa la triaca.

bboccaccia larga larga che sta a ddritta de chi entra, sotto ar portico de la cchiesa? Mbè’, a quer mascherone, dice, che si uno prova a mmetteje la mano

’st’operazzione, v’assicuro che vve sentirete mejo. Pe’ gguarì’ dda li dolori pe’ ll’ossa, dicheno che ffacci puro una mano santa a appricasse su la

addannate. Allora pe’ ffalle ride e trastullalle je se pija la parte indolenzita, je se strufina sopra co’ la mano, e je se dice: "Guariscia guariscia

Uno fa da capitano, da sergente o da caporale, e gli altri giocatori fanno da soldati tenendo in mano invece del fucile una canna, un manico di scopa

mano, o anche senza la bacchetta, e recita la seguente filastrocca, toccando successivamente, con la bacchetta o con l’indice della mano destra, a ogni

volta una forma di cacio), attorno al quale disco si avvolge una funicella, la cui estremità è tenuta in mano dal giocatore, per lanciarlo con più

funicella chiamata sparacina, che, sfilandosi dalla mano del giocatore serve a far roteare lo strumento stesso. Questa funicella ha un’estremità a guisa di

sbattuto, oppuramente un po’ d’amido fatto a impiastro o un po’ dde strutto sopra un pezzo de cartastraccia. Jé fa ppuro ’na mano santa a appricacce

’un uovo simile che tiene in mano l’avversario. Colui, il cui uovo si frange all’urto, perde il giuoco; e ciò dicesi fare a scoccétto".

i giocatori si prendono tutti per la mano, e girano attorno attorno alle sedie. Il capo-giuoco, nel girare, dice: — Ci-ribbì-ribbì-ribbì-ribbì-ribbì

che si vuol lanciare. Il giocatore, tenendo l’estremità inferiore del ramo con la sinistra, con la mano destra tende la corda come se fosse quella dell

stola cor crocifisso in mano lo ’sorcizzi. E allora l’indemognato rifà’ er diavolo da la bbocca, sotto forma d’una serpa, d’una nòttola, d’una treccia de

È un giuoco che per lo più si fa da sole fanciulle. Esse si prendono per mano e formano circolo. La mamma, fuori di questo, gira loro intorno dicendo

hanno da stà a ssede’ ssur soffietto, co’ la loro bbrava fittuccia in fronte e la cannela in mano. Passata la festa, quela fettuccia che pporta

Li regazzini, mentre dormeno, se pìsceno sotto, si in de la ggiornata o in de la serata prima de corcasse, hanno tienuto in mano un prospero acceso

tutto in d’un bòtto una bberva. Je s’allóngheno li capélli, e je créscheno l’ógna de le mano e de li piedi come si ffussi una bbèstiaccia. Se bbutta

Parecchi fanciulli e fanciulle siedono sopra un banco, avvicinando palma a palma e tenendo queste serrate in mezzo alle gambe. La mamma ha in mano

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