. Finalmente arrivano a casa e trovano Leonia sulla soglia della porta, tutta allegra e con le mani incrociate sul grembo. - Spicciatevi, - dice essa. - C
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tutto o lasciare la fanciulla a dormire in giardino. Che prospettiva tremenda! Maria se ne va brancolando come una cieca, con le mani in avanti
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parola: - Ebbene, mamma, prendila, ma a una condizione.... - No, no, no! - protesta la mamma mettendosi le mani agli orecchi. - Niente condizioni! E con
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la mamma di Francesco, - dice essa con dolcezza - e non sapevo d'esser nonna! - Nicoletta congiunge le mani in atto supplichevole. - Oh, signora! Non
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spaventarsi, scorge un superbo gatto nero d'Angora. Nicoletta congiunge le mani in atto di ammirazione. Essa ha tutte le felicità in quel giorno: i suoi tre
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qualche volta in giardino, con le mani dietro la schiena, non è il vostro babbo? - È lo zio Fil, - rispondono in coro i tre ragazzi. - Il babbo morì
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recitate, e imprese da loro compiute. Nicoletta nella sua poltroncina, con la bocca semiaperta e le mani congiunte, non sa come esprimere i propri
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testa? - No.... non credo. - Avete la febbre? - Mi bruciano le mani.... - dice Alano che pensa alle manine scottanti di Nicoletta. - No, - dice Maria
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collo della vecchia. - Maria, sono guarito, sono guarito! - E la prende per le mani e balla davanti a lei. Ma essa non ha voglia di ridere. - Signor
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bene, e incarica Alano d'andare ad avvertire Leonia. Questa arriva asciugandosi le mani al grembiule. - Che cosa c' è ancora? - domanda. - Se almeno
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